Gesti e vocalizzazioni random per fermare pensieri intrusivi

Io alle volte, specie (per fotuna) mentre sono sola, ho i pensieri che corrono senza controllo verso collegamenti disturbanti e per bloccarli inizio "spontaneamente" a gesticolare o a ripetere sillabe (più raramente parole a caso, qualche volta mi è capitato parolacce) al fine di "calmarmi". Funziona perché riesco a tirare il cervello fuori dal tunnel, ma se qualcuno mi vede mi prende per pazza - e delle chiacchiere potrei fregarmene, ma mi preoccupo per il lavoro.
Capita anche a voi qualcosa del genere?
Avete consigli su metodi più adattivi per ottenere lo stesso risultato?
"The Enlightened Take Things Lightly" - Principia Discordia
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Commenti
Vedo continuamente gente che parla da sola e la cosa che li salva da non sembrare dei pazzi di solito è l'auricolare col microfono.
Mio figlio in questo periodo è particolarmente teso (adolescenza, scuola, problemi in famiglia...) gli capitano momenti di rabbia e "scoppia" dicendo frasi o parole apparentamente senza senso. Dice che lo fa perchè pensa a varie cose e a come è lui.....cerca di capirsi :è come se il suo cervello fosse a momenti "troppo pieno" e allora scoppia.
Inoltre ha scritto un sacco di quaderni in cui ha ricostruito gli ultimi 5 o 6 anni della sua vita...con date e giorni in cui si sono verificati eventi per lui significativi ( per lo più negativi...).
Spera di riuscire a capirsi....
Siamo molto preoccupati :all' ASL ci hanno detto che potrebbe essere l' inizio di una psicosi.......però io ho osservato che gli capita di meno quando non c'è il padre(non lo sopporta...) e neppure a scuola.
Vediamo cosa dice il np al 9.
Tutto ciò mi imbarazza moltissimo e cerco di far sì che avvenga solo di nascosto.
Il fatto di parlare da solo mi capita di rado più che altro quando sto pensando talmente intensamente ad una situazione di dialogo immaginaria che mi scappa da dire qualche parola realmente.
Ma sempre di nascosto.
Succede spesso anche a me. Mi ricordo Diane Keaton nel film di Allen "Io ed Annie" e la sua ricorrente vocalizzazione "ladida ladida la la laa...". Se non fosse che questo aspetto è molto più marcato in me che in lei, potrei quasi suggerire una vaga somiglianza:)
Se la situazione è molto stressante, evoco immagini erotiche.
La gestualità antistress è erotica.
Attuo la respirazione diaframmatica oppure...sostituisco il pensiero intrusivo con un altro più forte. In genere questa ultima cosa funziona più delle altre.
Se proprio non ne posso più mi chiudo in bagno e mi stringo forte.
Se sono in compagnia mi faccio stringere forte
I pensieri intrusivi sono sempre stati un mio tormento e anche io, come molti utenti, ho quel meccanismo di autodifesa che consiste nel vocalizzare a caso parole senza senso, o quantomeno prive di attinenza con la realtà circostante.
Il guaio è che queste parole sono a loro volta spesso sconvenienti, nel senso che sono quasi sempre parolacce, affermazioni ingiuriose o addirittura bestemmie. Più raramente si tratta di vocalizzazioni senza alcun senso.
Nel periodo in cui - molti anni fa - ho avuto il DOC, una delle compulsioni peggiori dal punto di vista emotivo era proprio quella di vocalizzare forzatamente il pensiero intrusivo. Era un periodo in cui non avevo praticamente contatti sociali se non con la mia famiglia e loro erano molto preoccupati per questo (anche se hanno sempre trattato la cosa come una ''fissa'' da farmi passare e non come un disturbo che andasse trattato in qualche maniera, più che altro perché hanno sempre visto i trattamenti medici e psicologici esclusivamente dal punto di vista economico, come uno spreco di denaro, senza interrogarsi se potessero o meno essermi di aiuto).
Il problema era che la compulsione prevedeva anche che il pensiero intrusivo dovesse essere manifestato in presenza di persone, ovvero: non solo dovevo vocalizzarlo, ma dovevo sincerarmi che qualcuno sentisse. Preferibilmente mio padre o mia madre, perché mio fratello accettava e comprendeva maggiormente la mia ''stranezza'', e il fulcro della compulsione era proprio fare qualcosa di sconveniente, che mi comportasse incomprensione e insulti.
Per fortuna mi è passata, è stato uno dei periodi peggiori che ho vissuto.
Solitamente "rivivo" una scena spiacevole o mi riecheggia in mente una frase di qualcuno, anche dopo parecchio tempo, perché non ho capito cosa volesse dire o perche mi ha ferita.
Allora mi "rispondo", mi "commento" la scena/frase a voce. Mi capita anche mentre cammino per strada.
Questo accade comunque solo quando al pensiero sento collegarsi una qualche emozione (angoscia/fastidio/tuffo al cuore/non definita) e in un brevissimo istante giunge alla bocca in automatico, come un riflesso, e si traduce in una piccola frase che a me serve evidentemente a cacciare indietro l'emozione, non il pensiero in sé.
Di solito, appena arriva l'emozione, pronuncio frasi del tipo: "no ma infatti!" , "certo, in effetti!", "mah, che ne so", o piccoli muggiti di sofferenza ma canticchiati; qualche volta li accompagno a delle espressioni; è proprio come se parlassi con qualcuno.
Forse questo lo fanno tutti comunque...
Ma, visto che sono in cerca di consapevolezza, tanto vale scriverlo e cercare di capire a fondo.