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Quei Maledetti Numeri!

DoorDoor Post: 648
modificato gennaio 2015 in Altre diversità
Qualcuno di voi ha dei problemi con i numeri o con il ragionamento matematico?
Se si, quali?

Io mi confondo facendo operazioni anche usando carte e penna, a mente mi è quasi impossibile.
Non so svolgere nessun tipo di funzione matematica e mi è impossibile tenere a mente la dimostrazione di un teorema.
La matematica per me è un altro linguaggio che non riesco a comprendere, fatto di numeri e lettere inseriti a caso.

Il mio sistema limbico è crashato.
Sophia
«1

Commenti

  • DarwinDarwin Post: 1,503
    Ho lo stesso tuo problema, infatti tutti si meravigliano del fatto che io nelle scienze naturali sia un "genio" e che in matematica e fisica non brilli poi molto. Anzi, in matematica faccio proprio pena.
    È uno dei problemi dell'estrema selettività dei cervelli aspie.
    D'altro canto alcuni aspie sono geni in matematica perché essa coincide con il loro interesse speciale.
    Proprio oggi, a scuola, stavo svolgendo qualche esercizio (sulla parabola) con alcuni miei compagni, sbagliavo in continuazione alcuni calcoli semplici (i passaggi complessi mi vengono bene, nelle cose più banali poi mi confondo in modo abominevole). Alla fine sono anche andato in shutdown. Solo che non potevo isolarmi in classe e ho cercato di reprimere. Ebbene, ebbe diventato un brutto tantrum. Poveri i miei compagni che hanno preso tutti gli insulti che ho rivolto loro ogni volta che sbagliavo.
    La curiosità è quasi sempre egoismo: in pochi si accorgono di quanto qualcosa funzioni in modo preciso ed efficiente, finché non smette di farlo.
  • Mi piace la matematica, mi fa guardare le cose anche di lato, non solo di fronte, spesso capisco le cose da solo. Il problema è che non ho voglia di impegnarmi, mi piace ma non è esattamente il mio interesse, non è come il cinema o l'astronomia, quindi se studio riesco a capire argomenti complessi e fare gli esercizi, se non studio, ovviamente non ci riesco. Per fortuna recupero sempre.
    Le parole hanno meno senso per me, quando sono troppe e hanno un suono troppo simile mi confondo e non capisco il messaggio. 
    Stefano98
  • greekpigreekpi Post: 890
    La matematica non mi piace per la figura pop costruita dietro alla figura dei matematici. Alle medie partecipai per gioco a dei giochi matematici uguali a livello nazionale nella mia scuola, che non avrebbero dovuto richiedere competenze ma solo logica, ed arrivai secondo sulla scuola da cattivo alunno e senza competenze subito dietro il figlio di un professore di matematica di un liceo. Nel test del quoziente intellettivo ho scoperto di avere un'intelligenza matematica veramente molto sviluppata, ma la matematica mi ha deluso definitivamente quando l'anno successivo ho partecipato alle olimpiadi della matematica. Qui sono passato nella fase d'istituto e provinciale (limitata alla mia età), ma ho scoperto che moltissimi i problemi che io facevo fondendo il cervello senza fondamenti li risolvevano con teoremi e procedure meccaniche, e si aggiravano credendosi geni, pieni di sé e competitivi, dunque per me veramente insopportabili, che mi ritenevano inferiore a loro. Allora ho abbandonato quella schifezza e non li ho più guardati, con relativi shutdown per esser caduto in quella nicchia di persone orrende, che tuttavia non avrei per nulla paura di sfidare in una gara d'intelligenza di ogni genere (del resto ho scoperto che quello con il risultato migliore ai provinciali ha ottenuto dai test MENSA "solo" 122, confermando la mia teoria). E questo mi ha fatto passare anche la voglia di studiarla poiché disgustosa. Il mio insegnante non vuole capire una soluzione ad un problema che non sia quella del libro, e penso mi ritenga stupido perché vado male e studio talmente poco che spesso in classe non so neppure di cosa parli, impedendomi di intervenire. Ma preferisco tenere per me le mie per nulla scarse doti, guardando sornione coloro che mi ritengono stupido. Chissà, forse un giorno o l'altro mostrerò loro un test qi supervisionato (pure io sono convinto dell'inaccuratezza di essi ma va detto che fanno effetto) per far loro capire chi hanno tanto preso in giro e sottovalutato e per vedere le loro reazioni. Ma è pur sempre un forse, sarebbe una grande vendetta da parte mia ma violerebbe uno dei miei valori fondamentali, l'umiltà.
    PeregrinoAntonius_Block

    Chiunque è un genio, ma se tu giudichi un pesce per la sua abilità di salire su un albero vivrà eternamente con la sensazione di essere uno stupido. – Albert Einstein

  • riotriot Post: 6,942
    la matematica non mi è stat insegnata "bene" come intendo io cioè in senso pratico. ad esempio, quando da solo capii che la radice quadrata può servire per determinare le pareti di una stanza a partire dall'area data, fu la prima volta che ne compresi, appunto la sua, l'utilità 

    per il resto grande confusione al punto che per la soluzione delle lunghissime espressioni usavo tecniche empiriche ma che alla fine mi portavano al giusto risultato.
    peccato perché questo deficit verso la sua astrazione mi ha molto affaticato negli studi successivi.

    con i conti a mente o  scritti nessun problema e  ringrazio la maestra che ci fece imparare a memoria tutte le tabelline!

  • fattore_afattore_a Post: 2,337
    Ho negli occhi la mia delusione nello sfogliare il libro di analisi I: solo una lista di teoremi ed enunciati, senza due righe di testo per capire a cosa servissero; poi, definizioni complicate per cose come le addizioni, operazioni che facevo dalle elementari.
    Peregrinovanessamandragola77
  • RobKRobK Post: 1,267
    Penso che il problema della scuola è che spesso ti faccia odiare quel che si studia. Il punto è che non viene spiegata l'utilitá della matematica, e la sua applicazione nella realtá.
    Alle elementari andavo molto bene in questa materia, riuscivo a capire da sola a cosa mi servisse. Poi le cose sono diventate più astratte, e mi sembrava di perdere tempo studiandola, non capivo a cosa mi servisse. Al liceo riuscivo ad andare bene, ma non eccellevo e seguivo le lezioni controvoglia.
    Durante il terzo anno, qualcosa è scattato in me, e mi sono messa a studiare la matematica e le sue applicazioni nella realtá per conto mio.
    Al giorno d'oggi non è uno dei miei interessi più grandi, ma mi affascina e a volte mi piace cercare problemi matematici e risolverli, pur non essendo nelle mie competenze, visto quel che studio ora.
    Kolymafattore_a
  • vanessavanessa Post: 1,163
    Ho cominciato a avere problemi con la matematica dai numeri negativi, facevo confusione con i segni, sbagliavo a trascrivere le espressioni da un rigo all' altro, con le funzioni le cose sono andate sempre peggiorando, a distanza di anni la matematica delle superiori è diventata un buco nero del quale non ricordo nulla. Con l'aritmetica semplice invece non ho problemi mi ricordo anche le tabelline
  • iMoodiMood Post: 474
    Io faccio gli integrali a mente ma poi non so fare le somme di numeri interi.
    Andato46fattore_avanessamandragola77AJDaisy
    "Voglio dedicare un pensiero anche a tutti i bambini, soprattutto a quelli che si sentono un po’ strani e diversi, che non vengono accettati fino in fondo, e che si fanno notare per i motivi sbagliati. Non essere uguali agli altri è ok. Continuate a credere in voi stessi, come insegna la mia storia alla fine malgrado tutto ciascuno può trovare la sua strada." - Zlatan Ibrahimovich
  • NanukNanuk Post: 153
    A me personalmente non è mai piaciuta granché la matematica. Di mio non mi mettevo quasi mai a studiarla con impegno e infatti per i primi tre anni e mezzo di liceo avevo a stento la sufficienza. Poi, dato che rischiavo il debito a fine anno, mi madre ha deciso di mandarmi a ripetizione da un'insegnante privato. E mi si è aperto un mondo! Improvvisamente i miei voti sono schizzati alle stelle e prendevo quasi sempre 7 e mezzo, 8. Probabilmente il problema non ero io ma gli insegnanti che ho avuto a scuola. 

    In ogni caso, me la cavo bene con i calcoli semplici e di media difficoltà. Anche quando studiavo e spiegavo nelle interrogazioni teoremi vari me la cavavo piuttosto bene. Dalla secchia che copiava sono diventata quella alla quale gli altri chiedevano aiuto! :))
    Finito il liceo però è finita anche la mia esperienza con la matematica! tant'è vero che all'università ho scelto di studiare lettere moderne! :x
  • DoorDoor Post: 648
    Conoscerne l'utilità esatto. Questa è una cosa che viene data per scontata come se lo fosse, ma non lo è, non lo è affatto. 
    La matematica appare così misteriosa ai profani come me, ma sarebbe così divertente saperci fare.

    Un'altra cosa che non ho capito della matematica a livello scolastico è il perché i programmi studiati a scuola raggruppano certi tipi di argomenti invece che altri. Sicuramente questa è una domanda che può essere estesa a tutte le altre discipline, ma nello specifico, non sarebbe meglio che i ragazzi imparassero due o tre cose bene piuttosto che leggerne cento senza ricordarne nessuna?
    Il mio sistema limbico è crashato.
  • Andato46Andato46 Post: 5,160
    Molto interessante questa discussione. A me la matematica ha sempre divertito, e mi divertivo anche se non vedevo alcuna applicazione nella realtà. E' un po' come fare un cruciverba, mi divertiva e basta. Infatti ho iniziato prima di entrare a scuola quando sicuramente non ne coglievo la benché minima utilità.
    vanessaamigdala
  • Non sono del tutto d'accordo con voi. Secondo me l'utilità della matematica fatta a scuola, al di là del lato pratico per ognuno che non va tanto più in là del saper fare i conti delle spese, è quella di sviluppare il cervello, la concentrazione, l'astrazione.
    E' lo stesso motivo che viene addotto (nella realtà i motivi sono altri e molto meno razionali) per continuare a insegnare latino: nella vita pratica è inutile, ma abitua il cervello a ragionamenti rigorosi (certo si potrebbe togliere il latino e fare più tedesco, con gli stessi risultati).
    Fomalhaut
  • Andato46Andato46 Post: 5,160
    Il tedesco non è così matematico come il latino, quindi non credo possa avere lo stesso scopo.
  • LokiLoki Post: 514
    La matematica è meravigliosa, tutto nell'universo è dato e informazione.
    Bisogna prenderla per mano e comprenderla a poco a poco. In questo non è diversa dalle persone
    Peregrinovanessa
    Roberta.
  • DoorDoor Post: 648
    Loki ha detto:

    Bisogna prenderla per mano e comprenderla a poco a poco. In questo non è diversa dalle persone

    Ah. Forse è per questo che non la capisco.
    vanessaShadowLineTheda_Bara
    Il mio sistema limbico è crashato.
  • La matematica è da sempre la mia migliore compagna. Quando nessuno c'era, io tornavo a casa a risolvere equazioni. Il fare matematica mi assorbe, e non mi crea ansia. Ho costruito più universi nei quali posso accedere solo io. Uno di essi è uno spazio tridimensionale atemporale infinito, nero, con equazioni di ogni tipologia in bianco, scritte a macchina. Il secondo è geometrico, infinito-dimensionale ed a sua volta contiene più universi n-dimensionali, ed in base al problema che risolvo entro in un determinato universo. Posso visitarne anche di più contemporaneamente (ad esempio, per gli integrali tripli entro contemporaneamente sia nell'universo-formula, che nell'universo tridimensionale contenuto nel multiverso geometrico infinito-dimensionale).
    ValentageekjakeShadowLine
  • AJDaisyAJDaisy Post: 11,278
    iMood ha detto:

    Io faccio gli integrali a mente ma poi non so fare le somme di numeri interi.

    Io al contrario sono molto bravo e rapido nel calcolo mentale, ma la matematica non applicata o slegata dai numeri un po' mi irrita. Tuttavia bene o male ho "tirato avanti" comunque a scuola.
  • SwiftSwift Post: 991

    Mai capita la matematica in vita mia. L' algebra poi per me è incomprensibile. Era negato anche per le lingue; più tardi però ho capito che le comprendevo grazie ad una didattica che si basa sulla visulaità e la praticità. Mi è quindi venuto il sospetto che con una didattica diversa avrei potuto capire anche la matematica; ma adesso anche per età sono preso da altre faccende. Quindi non sono d' accordo con Peregrino. Non è giusto voler imporre a tutti un unico metodo di studio: ognuno ha diritto ad una didattica personalizzata. Bisogna sviluppare i naturali talenti di ogni diverso individuo. Facendo diversamente si inculca soltanto un piatto conformismo che può distruggere persone anche molto dotate. Un esempio è Leonardo Da Vinci che a scuola era fallito completamente: non imparò mai il latino e ebbe problemi anche con l' algebra. La sua scuola fu la bottega del Verrocchio che si basava sulla pratica. Il più grande pedagogista del XX secolo, John Dewej, affermava che ogni conoscenza nasce dall' esperienza. Secondo lui "l' applicazione per l' applicazione", vale a dire lo sforzo fine a se stesso, non serviva a nulla. Questo perchè nella sua concezione i fini erano collegati con i mezzi: anzi, il mezzo è già se stesso fine. Se per ottenere un certo fine uso un mezzo cattivo, anche il risultato sarà cattivo. Studiare con cattività, cioè con metodi che non sono consoni alla propria natura ma imposti d' autorità, porta risultati cattivi. Chissà che non sia per questo che abbiamo una classe dirigente così schifosa.

    RobK
  • PeregrinoPeregrino Post: 779
    modificato febbraio 2015
    Swift ha detto:

    non sono d' accordo con Peregrino. Non è giusto voler imporre a tutti un unico metodo di studio

    Non ho detto niente del genere
  • SwiftSwift Post: 991

    In effetti non hai detto questo.

    E anche io dovevo specificare meglio.

    Tu hai parlato della matematica fatta a scuola. La matematica fatta a scuola (non so ora, ma ai miei tempi era così), era astratta. Ed è certamente utile per chi non ha problemi con il pensiero astratto. Ma ci sono persone che non riescono ad adattarsi all' astrazione. Per loro è più utile una didattica pragmatica. Esiste un apposita legge, varata nel 2010, che prevede appunto una didattica alternativa per i bambini discalculici. Tuttavia sono dell' opinione, come sosteneva Dewej, che la conoscenza nasce prima dalla pratica e la teoria viene dopo. Anche nella scienza prima si osservano i fenomeni e poi si formulano le teorie; tali teorie devono poi passare al vaglio dell' esperienza. Credo, anche se non ne so molto, che nelle scuole americane prevalga questa concezione. 

  • @Swift condivido la tua riflessione, ogni bambino possiede strategie diverse e sarebbe una cosa ottima se la scuola potenziasse quanto di buono ha ognuno invece di atrofizzare certe capacità meno diffuse.
    Detto questo, credo che un bambino dislessico abbia tutto il diritto di essere forzato alla lettura e che un bambino discalculico abbia il diritto di imparare le equazioni come tutti. Perché dovrebbero avere uno strumento meno degli altri? Devono essere dati loro i mezzi per saltare l'ostacolo. Nel mondo serve l'astrazione e serve il pragmatismo.
    Nella scienza vengono prima i fenomeni, poi le teorie, ma nella matematica non è così. La matematica è astratta, non posso prendere x mele e y pere per fargli toccare con mano l'astrazione.
    Parli della classe dirigente; la nostra classe dirigente fa schifo per colpa del clientelismo e del menefreghismo, e perché pochi nell'elettorato vedono il disegno globale, i paraocchi sono visioni parziali, su un unico piano di lettura, che non collegano fenomeni distanti e solo apparentemente non correlati.
  • SwiftSwift Post: 991
    E' chiaro che servono sia l' astrazione che il pragmatismo. Ma ci sono individui che, per la loro natura, sono più portati verso l' una o verso l' altra; fortunati coloro che hanno le due tendenze alla pari. Non credo tuttavia che un bambino dislessico possa essere "forzato" alla lettura; è come dire che un paraplegico debba essere forzato a camminare! Semmai, un bambino dislessico ha diritto agli strumenti che la legge prevede per lui. Tuttavia, in questo campo, non si può non notare come l' Italia sia indietro. Come mai infatti nei paesi anglosassoni i dislessici famosi, di successo, sono numerosi, mentre da noi non se ne conosce nemmeno uno? C'è qualcosa che non va. Si badi bene che aiutare chi ha difficoltà di apprendimento può fare una enorme differenza per il mondo. Wilhelm Kolkoff, per esempio, non ha mai imparato a leggere. Aveva un segretario che leggeva per lui. Ma riuscì ad inventare la dialisi. Non si può sapere quante vite umane abbia salvato. Mentre Faraday, che non capì mai nulla di matematica, ma era dotato di grande immaginazione, ha posto dei fondamenti senza i quali la fisica attuale non ci sarebbe.
    Peregrinorondinella61
  • DoorDoor Post: 648
    Peregrino ha detto:

    Credo che un bambino dislessico abbia tutto il diritto di essere forzato alla lettura e che un bambino discalculico abbia il diritto di imparare le equazioni come tutti.
    Qualcuno ha delle informazioni sulla correlazione tre questi disturbi e l'autismo?
    Il mio sistema limbico è crashato.
  • NewtonNewton Post: 5,327
    Ho messo di comprendere la matematica dal momento in cui ci hanno insegnato le tabelline. Mi è impossibile arrivare a 7x8 senza fare 7, 14, 21, 28, 35, 42, 49.! Conto suekle dita, se ci arrivo, altrimenti uso la calcolatrice. Per me la ripetizione è stata la fine della compensione. All'epoca, si insegnava così. Inoltre, i numeri, li associo a lettere, non imparo una sequenza di numeri se mi viene detta in modo diverso es: 5-1-8-4-7 cinque diciotto quarantesatte.
    Doorrondinella61ValeymkupSophia
  • SophiaSophia Post: 5,904
    Credo di essere discalculica. Non so fare i calcoli a mente e sbaglio spesso quelli scritti, anche se uso la calcolatrice. Il linguaggio deinumeri in generale non lo capisco, con i problemi poi ancora peggio. La quantificazione, le distanze, le percentuali.... sbaglio tutto e fatico nel quotidiano quando serve. Sbaglio anche con il pin o con la macchinetta del caffè quando devo inserire il codice mumeroco. Sono un caso a parte. Mi offrirei volentieri per uno studio cosi magari scoprono quale pezzo di cervello mi manca e mi metto l'anima in pace. Sul lavoro ho dovuto dichiarare di avere problemi.
    DoorresetValeymkup
    "Nulla esiste finché non ha un nome".
    Lorna Wing
  • NewtonNewton Post: 5,327
    @lollina io per l'inserimento dei codici (pin, sim etc) faccio così: imparo il movimento. Non leggo i numeri, ma la sequenza di mosse che devo fare. Forse può venirti utile.
    Sophiareset
  • SophiaSophia Post: 5,904
    @Newton ottima idea non ci avevo pensato. Grazie
    "Nulla esiste finché non ha un nome".
    Lorna Wing
  • resetreset Post: 2,151
    Beh, se considero che sono leggermente dislessica ed ho qualche problema a fare i calcoli a mente, direi che ho un buon rapporto con i numeri. A me piacciono. Foglio bianco e penna nera, e posso passare le ore a giocarci. Boh.. a me divertono.
    Probabilmente ho avuto una maestra alle elementari che la amava, in 5 elementare ci insegno' a fare le equazioni di I grado.
    Purtroppo, sono metodica, ed ho bisogno di silenzio e tranquillità, ma vorrei riprendere a studiarli.
    E mi piacerebbe approfondire il rapporto tra alcune regole dei numeri, ed il modo in cui ci si può relazionare.

  • SophiaSophia Post: 5,904
    @Newton a tabelline sto messa come te. Non sono mai riuscita a impararle tutte. So il -3-4-6 solo i primi 6 numeri (3-6-9-12-15-18 il resto devo contare con le dita. E comunque ho sempre dovuto contare tutta la tabellina per fare il calcolo. Il 7x8 tu dici? Invece il 6x7? Qui proprio con le dita altrimenti nulla. Dunque con le tabelline ho dovuto farne una questione di sopravvivenza. O me o loro! A scuola è un incubo se non le sai, sono fondamentali e stanno ovunque, in più il risultato sarà sempre sbagliato, cosa che mi succede anche ora. E allora ho imparato ad andare a lettere e a suono. Per  8x8=64  Occhio per occhio ssessantaquacchio. Oppure a memoria meccanica. Tipo poesia. Poi però se mi sposti i numeri oppure li inverti non lo so più. Che incubo!
    Newton
    "Nulla esiste finché non ha un nome".
    Lorna Wing
  • NewtonNewton Post: 5,327
    modificato luglio 2016
    @lollina il problema delle tabelline, per me, é che so ripetere meccanicamente tipo filastrocca, ma non mi viene automatico 7X3, cioè per arrivarci devo dirmi sette, quattrodici, ventuno. Che qui ancora é breve, con un 9x9 non mi passa più.
    La stessa cosa succederebbe se mi chiedessi "che lettera c'é prima della Q?" Io per arrivarci devo passarmi tutto l'alfabeto. (Per non parlare dello spelling, che é per me incomprensibile.) Io non so come ho fatto a passare elementari e medie! Dovrebbero darmi l'oscar.

    Ma sai che non è male quella del collegare il calcolo a un suono simile? Non ci avevo pensato.
    resetSophia
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