Io sto piangendo adesso. Perché ho trovato questo forum. Perché finalmente non dovrò più ripetermi che sono troppo intelligente per essere felice. Ci sono altri come me. Ci sono altri come me. Ci sono altri come me. E io ci sto parlando. Sto parlando a voi. Insieme a voi. Non sono sola. Non m'importa della morte della gente. Preferisco uccidere che venire uccisa. Preferisco uccidere che vedere un animale ucciso. Non amo i mammiferi di razza umana. Mi piace quando tutto torna. Nei libri, nei film: Inception. V per Vendetta. Romanzi come Battle Royale mi fanno sentire bene. Mi fa sentire bene leggere Stephen King e mi fa benissimo leggere Walter Tevis, Ray Bradbury, Philip K. Dick. Mi fa bene leggere Mostri di Koontz, che razza di traduzione. "Outsider". Quello sì è un gran titolo. Colui che sta sempre fuori. Credo che sia la definizione perfetta. Ci sono mondi interi che ruotano nella mia testa. E nelle vostre, anche. Sono così felice. Così felice. Grazie.
"Per me i matti erano loro, per loro il matto ero io; ma loro - maledetti - erano molti di più."
Da un po' di anni trovo molta difficoltà nel piangere. Mi trovo spesso sul "punto di" ma non sbrocco (quasi) mai, ed è una cosa orribile. Sì, mi scende qualche lacrima se mi commuovo o cose simili, spesso per film, libri, manga che mi colpiscono, ma mai di più. Nell'infanzia e nell'adolescenza piangevo moltissimo, tanto che credo di aver "esaurito le lacrime" (lo so che è fisicamente impossibile). Rido, di gusto o fino a stare male, molto più spesso, in modo esagerato e innaturale.
Non credo si tratti di difficoltà nelle espressioni emozionali, quanto proprio di blocco psicologico, se ho associato il pianto a qualcosa di negativo (e non lo è necessariamente) automaticamente mi costringo a non farlo. Però mi viene da ridere nelle situazioni tragiche: funerali, terremoti, un incidente avuto anni fa, o quando un amico è in situazioni difficili. Mi sento un essere orribile per questo.
Probabilmente il fatto che tu rida in occasione di eventi tragici non è altro che un modo per scaricare lo stress e la tensione. Nei neurotipici è così. In noi... beh, è difficile conoscere tutte le costellazioni che fluttuano dentro noi Aspie. Io non piango mai quando muore qualcuno, a meno che non sia una delle Tre Persone che non devono andarsene mai. Mamma, papà, la mia migliore amica. E i miei animali. Per loro piango sempre fino allo sfinimento, quando se ne vanno. Ma la morte di altri di solito mi riempie di adrenalina - il funerale, i rinfreschi... - ci sono tante cose da preparare e io devo essere perfettamente in sincronia con tutte le mie parti per riuscire a portare a termine il compito nel migliore dei modi. Mi viene da sorridere quando muore qualcuno, ma non ridere, perché per me la morte è un traguardo duramente conquistato e sono quindi lieta nell'apprendere che quella persona finalmente sia giunta alla Nuova Tappa del Viaggio. Per me è un evento sereno. Certo, mi dispiace vedere i miei cari piangere, anche se non ne capisco il motivo e spesso mi devo trattenere graffiandomi le mani per non iniziare a dissertare con loro sull'argomento. Non capirebbero.
"Per me i matti erano loro, per loro il matto ero io; ma loro - maledetti - erano molti di più."
Io non piango mai quando muore qualcuno, a meno che non sia una delle Tre Persone che non devono andarsene mai. Mamma, papà, la mia migliore amica. E i miei animali. Per loro piango sempre fino allo sfinimento, quando se ne vanno. Ma la morte di altri di solito mi riempie di adrenalina - il funerale, i rinfreschi... - ci sono tante cose da preparare e io devo essere perfettamente in sincronia con tutte le mie parti per riuscire a portare a termine il compito nel migliore dei modi.
Quando mio padre è venuto a mancare non ho pianto. Mi dispiaceva, gli ero molto legato ma non mi è venuto, non mi sono sforzato, né mi sono chiesto perché. Era così e basta. E non avevo tempo per ragionarci, c'erano cose da fare, da organizzare, serviva qualcuno presente a se stesso per rispondere al telefono, spiegare, rassicurare, indicare... L'ho fatto solo qualche mese dopo, ed erano anni che non mi succedeva ("ero cambiato", mi dissi, sapendo che sarebbe dovuto accadere).
Dopo di allora sono stato ad altri funerali: non mi ha fatto "impressione" (come si preoccupavano tutti) né ho più pianto - ma quel momento alla fine della commemorazione, nel quale bisogna andare a fare le condoglianze ai parenti più stretti del defunto mi crea seri problemi: non so mai che espressione ho in volto né, soprattutto, quale gli altri si aspettano di vedere...
Ti capisco. Io credo che semplicemente mi spegnerei, se morisse mio padre. Lui non deve morire. Nemmeno mamma deve morire. E nemmeno la mia migliore amica. Gli altri, me compresa, possono fare ciò che vogliono. La morte è un cambiamento come un altro. Un atto naturale e liberatorio, perché dopo ci saranno molte nuove cose da scoprire avidamente.
Mi viene in mente adesso che non ho difficoltà, per esempio, a realizzare video in cui rido e scherzo tranquillamente. Quando mi guardo ho l'impressione però che l'abbia fatto un'altra persona. Non sono io. Il modo per preservare la mia vera identità l'ho sviluppato così, credo... creando una scorza di gomma quasi normale. Ha anche una voce diversa. A parte che non ho una voce, ne ho almeno quattro o cinque. Tutte completamente diverse e opposte fra loro. Purtroppo in me ci sono più disturbi, a quanto sembra. O per fortuna. Quel che è certo è che non sono neurotipica e questo mi porta a grandi vantaggi nel campo della creatività.
Post edited by Hjoral on
"Per me i matti erano loro, per loro il matto ero io; ma loro - maledetti - erano molti di più."
a proposito di pianto, cosa prova un ragazzo aspie quando vede piangere una ragazza? in genere i ragazzi NT sembrano non sopportare di veder piangere una ragazza, è una cosa che li turba molto... per gli aspie è la stessa cosa o è differente?
I exist as I am, that is enough,
If no other in the world be aware I sit content,
Io non sono un ragazzo Aspie, ma sono una ragazza Aspie e fra Aspie il sesso è scientificamente rilevante, ma non emotivamente rilevante. Perlomeno non per me. Se vedo qualcun altro piangere, mi sento infastidita. O al massimo completamente disinteressata. Mi sento in dovere dalle norme sociali di reciprocità fra individui di andare vicino a quella persona e cercare di capire cos'ha, ma non cerco di consolarla né di abbracciarla perché non m'interessa. Provo un leggero disgusto dovuto al disprezzo per la debolezza umana. A meno che non si tratti di un pianto generato dai pochi motivi che fanno piangere anche me. Essendo più nobili rispetto a quelli dei neurotipici standard, la situazione per me cambia di molto. In ogni caso, se vedo piangere un maschio, per esempio, automaticamente mi viene da escluderlo da eventuali possibili partner adatti per la riproduzione. Diversamente potrei anche commuovermi. Non importano la persona né il contesto, a me importano solo i motivi. Se i motivi sono validi, posso fare e accettare qualsiasi cosa.
"Per me i matti erano loro, per loro il matto ero io; ma loro - maledetti - erano molti di più."
Ho il difetto opposto: quando sono in un periodo di relativo benessere rido troppo e mi commuovo facilmente con stimoli che altrimenti troverei insufficienti (p.es. la visione di un film al cinema o alla televisione), quando mi trovo in un periodo di stress o di depressione, invece, divento impermeabile alle emozioni che non siano un forte sentimento di malessere con intensa ansia e angosce varie, ma continue tanto da non darmi respiro: è gioco forza che nei rari (o più frequenti) momenti di 'riposo' da questi patemi d'animo, io torni a ridere o a piangere come uno scemo...
io fondamentalmente piango per nervosismo, quando i nervi sono a fior di pelle basta un'idiozia e mi scendono le cascate del niagara. ridere veramente di gusto mi capita troppo raramente, comunque motivi per ridere o sorridere ne trovo tutti i giorni.
I exist as I am, that is enough,
If no other in the world be aware I sit content,
....MI PONGO QUESTA DOMANDA PERCHE HO LETTO (NON SO QUASI NULLA IN MATERIA) CHE GLI ASPIE HANNO DIFFICOLTA' NEL CAMPO EMOZIONALE/SENTIMENTALE....
io sono asperger ma non ho difficolta a piangere lo faccio cerco di farlo in privato perchè la trovo una cosa poco virile ma piango..
ho pianto alla fine di alcuni film nel senso che lacrimavo ho pianto quando ho scoperto che la mia ex ragazza mi ha tradito e cose del genere .. quando sono TROPPO MA TROPPO ARRABBIATO ...
cosi come rido quando guardo cose che mi fanno ridere .. per esempio a me fa molto ridere maccio capatonda
Sembro... poi magari piango per le cose più sciocche. Vediamo. Piango per la canzone Born to run di Springsteen. Piango per Hey, Jude dei Beatles. Piango per frasi come "Ma più importante di tutto questo era il peso, consistente e accrescitivo, delle piccole cose, dagli aerei che non si erano schiantati a uomini e donne che erano giunti nel posto giusto al momento giusto e avevano perciò dato origine a generazioni. Vide baci scambiati sulla porta e portafogli restituiti e uomini che, giunti a un bivio, avevano scelto la direzione giusta. Vide mille incontri casuali che non erano casuali, diecimila decisioni oculate, centomila risposte azzeccate, un milione di atti di sconosciuta bontà. […]
Vide la Torre stessa nelle pieghe ardenti della rosa e per un momento ne comprese lo scopo: come essa distribuisse le sue linee di forza a tutti i mondi che c’erano e ne garantisse la posizione nella vasta ellisse del tempo. Per ogni mattone che cadeva per terra invece che sulla testa di un bambino, per ogni tornado che non si abbatteva sul campeggio, per ogni missile che non volava, per ogni mano che si asteneva dalla violenza, c’era la Torre. "
Piango di commozione per la pubblicità della trasmissione di Stephen Hawking, quando il narratore dice qualcosa del tipo "... fu allora che decise di cominciare un viaggio lungo milioni di anni luce", non è la frase precisa ma il succo è quello. Piango quando vedo un sogno che si realizza e un uomo che è riuscito a sopravvivere alla prova dei secoli. Piango per cose anche romantiche, come in un episodio de I confini della realtà della stagione 2 degli anni '80, quando due ragazzi - uno dei tempi moderni, l'altra del medioevo - si innamorano a causa di uno strano legame telepatico che nasce nelle loro menti ma non possono concretizzare il loro amore, allora lei incide una frase su una pietra e gli dice di andare in quel determinato luogo, e lui trova una vecchia scritta incrostata incisa nella roccia. La sua frase. Mi piacciono i concetti di tempo, di altri mondi, di possibilità. Questi concetti mi fanno commuovere. Il valore, il matto di Bedlam che scrisse "Per loro il matto ero io; per me erano loro. Ma loro - dannazione - erano molti di più.".
Cose come queste. Non sono così dura, anzi ma invece che fingere sempre di essere spiritosa e frizzante (e riuscendoci molto poco) qui voglio poter essere me stessa. Mi dispiace se il mio modo di esprimermi non viene accettato come normale, ma forse non lo è. Comunque piango anch'io...
"Per me i matti erano loro, per loro il matto ero io; ma loro - maledetti - erano molti di più."
Piango per la morte di Clorinda nella Gerusalemme Liberata. Quando l'anima del cavaliere sta per seguire quella "bella [...] che dinanzi a lui spiegava l'ale". Piano piano mi vengono in mente
"Per me i matti erano loro, per loro il matto ero io; ma loro - maledetti - erano molti di più."
a proposito di pianto, cosa prova un ragazzo aspie quando vede piangere una ragazza? in genere i ragazzi NT sembrano non sopportare di veder piangere una ragazza, è una cosa che li turba molto... per gli aspie è la stessa cosa o è differente?
"prima" non ricordo com'era... forse mi era indifferente... ma molte cose mi erano indifferenti, anche la morte... poi l'ho vista, anche più di una volta, e sono cambiato. nel "profondo", credo.
ora il pianto senza un motivo evidente lo interpreto come manifestazione di un problema e, di chiunque si tratti, mi faccio carico del problema per risolverlo o, quanto meno, per aiutare a trovare una soluzione.
viceversa, se il motivo è "evidente", nel senso che è già sotto gli occhi di tutti (lo stress, un dolore di qualche tipo, ecc) so che le convenzioni sociali impongono di avvicinarsi, chiedere con discrezione e offrire sostegno - anche se, il più delle volte, non ho idea di come dovrei muovermi (o quali frasi di circostanza dovrei usare) così che finisco col risultare un po' rude e impacciato.
prima di sapere di essere asperger ridevo e piangevo senza farmi problemi anche in pubblico... mi capitava di ridere ad una barzelletta con tempi anomali per i neurotipici: ad esempio durante la premessa ad una battuta e non alla battuta stessa. Il pianto in certe circostanze mi fa stare benone mentre in altre mi fa insorgere pensieri molto strani dei quali non mi so spiegare l'origine
Sgancia il caps lock. Nella netiquette equivale ad urlare ed è estremamente maleducato, potresti trovarti con persone che non ti rispondono perchè ti prendono per una bimbominkia maleducata.
Difficoltà a ridere o piangere? Assolutamente no. Semplicemente in molti casi quello che diverte, commuove o rattrista me è diverso da quello attrae gli altri.
CIAO SI SO CHE SCRIVERE IN MAIUSC EQUIVALE AD URLARE...MA NEL MIO CASO NON è PROPRIO COSI ...HO LA TASTIERA CHE NON MI FUNZIONA MOLTO BENE.A VOLTE SI SBLOCCA ALTRE VOLTE RIMANE PER ORE COSI' :((( GRAZIE PER LA RISP.
Ecco, per esempio a me questo ha fatto ridere!! XD
"Tutto è energia e questo è tutto quello che esiste. Sintonizzati alla frequenza della realtà che desideri e non potrai fare a meno di ottenere quella realtà. Non c'è altra via. Questa non è Filosofia, questa è Fisica".
Albert Einstein
"Il cavaliere coraggioso è quello senza armatura"
Pulpetz
"Solo il viandante, che ha peregrinato nel suo infinito mondo interiore, potrà accostarsi all’Anima, scoprendo che per anni altro non ha fatto che cercare Lei, poiché Lei è dietro e dentro ogni cosa. I viaggi, si fanno per cercare Anima e le persone si amano in quanto simboli di Anima."
Carl Gustav Jung
Di solito non piango anche per le cose più brutte perché trattengo tutto, mi viene da piangere quando sono sotto stress e quando ci sono scene commoventi nei film ma anche in cartoni. Mi viene da piangere quando in un film dicono qualcosa di triste ma non quando mi succedono cose brutte, di solito in quei casi mi blocco e il mio cervello va in protezione e smette di pensare.
Non sono io quello nella foto, prima si ma la ho cambiata nel caso qualcuno lo pensasse
Di solito non piango anche per le cose più brutte perché trattengo tutto, mi viene da piangere quando sono sotto stress e quando ci sono scene commoventi nei film ma anche in cartoni. Mi viene da piangere quando in un film dicono qualcosa di triste ma non quando mi succedono cose brutte, di solito in quei casi mi blocco e il mio cervello va in protezione e smette di pensare.
Di solito non piango per avvenimenti sconvolgenti, dove rimango perlopiù impassibile, tuttavia mi commuovo a volte per cose che gli altri non vedono nemmeno. Ridere si, rido anche più del necessario, quando non so cosa dire sorrido, sembra che funzioni..
Tutti indaffarati a cercare lo spiraglio nel baratro delle maschere divoratrici.
Io non piango MAI, neanche tagliando le cipolle... Oddio, posso lacrimare un poco, ma piangere no. E mi dispiace, deve essere un bello sfogo. Invece rido spesso, a volte ho anche la ridarella in momenti assolutamente inopportuni. Di fronte a sentimenti troppo forti vado a volte in "anestesia" e non riesco più a sentirmi coinvolta.
Di solito non piango per avvenimenti sconvolgenti, dove rimango perlopiù impassibile, tuttavia mi commuovo a volte per cose che gli altri non vedono nemmeno. Ridere si, rido anche più del necessario, quando non so cosa dire sorrido, sembra che funzioni..
idem.. stessa cosa, e continuerò a non capire chi piange per tragedie che in fondo non ci riguardano, io sembrerò un insensibile, ma non piansi neanche alla morte di persone che stimavo davvero.. piango per ben altri motivi, per i quali al contrario risulto fin troppo sensibile.
io, alla notizia della morte di mio padre, non ho pianto. Forse non avevo capito. O meglio realizzato. Data che ero piccolo, forse si è pensato ad un trauma.
Non saprei, so solo che al momento non ho pianto, ma negli anni dopo ho versato lacrime, tante, quasi da restare senza.
Ancora oggi non saprei cosa mi fa ridere o piangere all'infuori di situazioni "prestabilite" (ovvero film comici o scene tristi che presuppongono una mia reazione, ammesso che lo meritino).
interessante discorso, solo ora ricollego alcune cose alla possibilità di essere Asperger. Anche io ho delle emozioni ebnormi per cose che non tangono gli altri. Invece di fronte a situazioni estreme di gioia o dolore, resto impassibile. E' come se avessi lo sfogo dell'emozione in ritardo. Può capitare, ad esempio, che accada dopo un mese. E anch'io non rido ai film comici. Non capisco come si possa ridere di fronte a molte battute. Una cosa, per farmi ridere, deve essere veramente molto comica (o esserlo per me)! Tante volte che sono con le persone loro ridono, io rimango seria. Per contro, trovo spesso da ridere per cose che non nota nessuno...non so...ad esempio stasera m'è capitato perchè ho letto su un cartone della pizza la scritta "pizza pizza"...ecco, ancora ci rido lo trovo comicissimo perchè non vuol dire niente...è illogico...un nonsense molto divertente (almeno nella mia testa)
interessante discorso, solo ora ricollego alcune cose alla possibilità di essere Asperger. Anche io ho delle emozioni ebnormi per cose che non tangono gli altri. Invece di fronte a situazioni estreme di gioia o dolore, resto impassibile. E' come se avessi lo sfogo dell'emozione in ritardo. Può capitare, ad esempio, che accada dopo un mese. E anch'io non rido ai film comici. Non capisco come si possa ridere di fronte a molte battute. Una cosa, per farmi ridere, deve essere veramente molto comica (o esserlo per me)! Tante volte che sono con le persone loro ridono, io rimango seria. Per contro, trovo spesso da ridere per cose che non nota nessuno...non so...ad esempio stasera m'è capitato perchè ho letto su un cartone della pizza la scritta "pizza pizza"...ecco, ancora ci rido lo trovo comicissimo perchè non vuol dire niente...è illogico...un nonsense molto divertente (almeno nella mia testa)
si piu o meno anche io ho questo atteggiamento me ne sono accorto ai primi funerali .. praticamente lo impariamo il sentimento .. quando lo abbiamo imparato l'emozione e' fortissima confermo.. pizza pizza fa riderisssimo e vero )
interessante discorso, solo ora ricollego alcune cose alla possibilità di essere Asperger. Anche io ho delle emozioni ebnormi per cose che non tangono gli altri. Invece di fronte a situazioni estreme di gioia o dolore, resto impassibile. E' come se avessi lo sfogo dell'emozione in ritardo. Può capitare, ad esempio, che accada dopo un mese. E anch'io non rido ai film comici. Non capisco come si possa ridere di fronte a molte battute. Una cosa, per farmi ridere, deve essere veramente molto comica (o esserlo per me)! Tante volte che sono con le persone loro ridono, io rimango seria. Per contro, trovo spesso da ridere per cose che non nota nessuno...non so...ad esempio stasera m'è capitato perchè ho letto su un cartone della pizza la scritta "pizza pizza"...ecco, ancora ci rido lo trovo comicissimo perchè non vuol dire niente...è illogico...un nonsense molto divertente (almeno nella mia testa)
Beh io oscillo. Il film comico lo apprezzo intellettualmente, e rido di rado (ridodirado, un bel gioco di parole). Però mi capita di ridere per ca**te abnormi. Barzellette stupide o battutine da scuola elementare :S
Sono molto cinico.. non mi commuovo facilmente, soprattutto per ciò che non mi riguarda direttamente.. ad esempio tragedie, morti drammatiche o simili sciagure che però non riguardano direttamente persone che conosco (ad essere sincero considero anche un po' ipocrita chi si commuove, ma so di essere esagerato).. al contrario posso commuovermi molto anche solo a vedere un film (Molto forte, incredibilmente vicino mi ha fatto piangere) ma perchè in quel caso riesco a provare un po' di empatia.. Invece rido abbastanza facilmente anche se come tanti aspie non tutto quello che fa ridere normalmente mi fa ridere (odio i comici e la comicità costruita ma spesso rido anche per cose semplici)..
Sono evidentemente in ritardo ma parteciperò perchè mi interessa xD
Io piango quando vedo i ciccioni nei film. Perchè entro in un tunnel mentale dei miei, dove li immagino che piangono nel camerino perchè non gli entrano un paio di jeans
E rido quando qualcuno si fa male/sta male (ad esempio quando qualcuno vomita o gli prende un attacco di panico)
Quando mi faccio male io rido ancora di più, una volta un ragazzo mi chiuse le dita nella portiera della macchina, con molta calma gli dissi di aprirla perchè c'erano le mie dita chiuse dentro, che scena epica hahahaha ho riso tre quarti d'ora, anche con le dita viola xD
P.s. Sto cercando di smettere di ridere quando qualcuno che non sono io sta male, pare che la cosa non sia gradita xD
Commenti
Ciò che mi fa piangere è l'eroismo, l'altruismo, il sacrificio per gli altri.
Ciò che mi fa piangere è chi è generoso, chi dona tutto se stesso, chi ha altissime virtù morali.
§
Mi fa ridere il non-sense.
Mi fa ridere chi gioca ad essere bambino...
§
Non piango mai davanti ad eventi tristi o la sofferenza degli altri.
Se qualcuno sta male, so che devo impegnarmi, mi faccio s e r i o.
Non rido mai davanti all'ironia o alla satira. Se una persona ne imita un'altra... posso tutt'al più sorridere. Ma mai ridere.
L'ho fatto solo qualche mese dopo, ed erano anni che non mi succedeva ("ero cambiato", mi dissi, sapendo che sarebbe dovuto accadere).
Dopo di allora sono stato ad altri funerali: non mi ha fatto "impressione" (come si preoccupavano tutti) né ho più pianto - ma quel momento alla fine della commemorazione, nel quale bisogna andare a fare le condoglianze ai parenti più stretti del defunto mi crea seri problemi: non so mai che espressione ho in volto né, soprattutto, quale gli altri si aspettano di vedere...
Vide la Torre stessa nelle pieghe ardenti della rosa e per un momento ne comprese lo scopo: come essa distribuisse le sue linee di forza a tutti i mondi che c’erano e ne garantisse la posizione nella vasta ellisse del tempo. Per ogni mattone che cadeva per terra invece che sulla testa di un bambino, per ogni tornado che non si abbatteva sul campeggio, per ogni missile che non volava, per ogni mano che si asteneva dalla violenza, c’era la Torre. "
Ridere si, rido anche più del necessario, quando non so cosa dire sorrido, sembra che funzioni..
Forse non avevo capito. O meglio realizzato.
Data che ero piccolo, forse si è pensato ad un trauma.
Non saprei, so solo che al momento non ho pianto,
ma negli anni dopo ho versato lacrime, tante, quasi da restare senza.
Ancora oggi non saprei cosa mi fa ridere o piangere all'infuori di situazioni "prestabilite"
(ovvero film comici o scene tristi che presuppongono una mia reazione, ammesso che lo meritino).
Anche io ho delle emozioni ebnormi per cose che non tangono gli altri. Invece di fronte a situazioni estreme di gioia o dolore, resto impassibile. E' come se avessi lo sfogo dell'emozione in ritardo. Può capitare, ad esempio, che accada dopo un mese.
E anch'io non rido ai film comici. Non capisco come si possa ridere di fronte a molte battute. Una cosa, per farmi ridere, deve essere veramente molto comica (o esserlo per me)! Tante volte che sono con le persone loro ridono, io rimango seria. Per contro, trovo spesso da ridere per cose che non nota nessuno...non so...ad esempio stasera m'è capitato perchè ho letto su un cartone della pizza la scritta "pizza pizza"...ecco, ancora ci rido
si piu o meno anche io ho questo atteggiamento me ne sono accorto ai primi funerali ..
praticamente lo impariamo il sentimento ..
quando lo abbiamo imparato l'emozione e' fortissima confermo..
pizza pizza fa riderisssimo e vero
Però mi capita di ridere per ca**te abnormi. Barzellette stupide o battutine da scuola elementare :S
Invece rido abbastanza facilmente anche se come tanti aspie non tutto quello che fa ridere normalmente mi fa ridere (odio i comici e la comicità costruita ma spesso rido anche per cose semplici)..