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Spettacolo teatrale Temple Grandin 2023 - Colleferro

Aspie Radar

Riflettevo che è facile riconoscersi tra asperger. È facile anche distinguere chi non è consapevole di esserlo da chi lo è.

C'è come un'intesa particolare, uno scambio di sguardi dove non c'è bisogno di parole. E poi dicono che gli asperger hanno difficoltà a capire il non verbale. Potrebbe essere come per quanto riguarda la teoria della mente, gli asperger hanno teoria della mente verso altri asperger simili e forse riescono anche a capire il non verbale di altri asperger simili?

Forse la difficoltà sta proprio nel non riuscire a decriptare le persone tipiche perché diverse da noi, diverse nel modo di percepire emozioni e nel non verbale. Ma il discorso cambia se ti relazioni con persone che sono simili, persone che ti capiscono senza bisogno di spiegarsi.

È una bellissima sensazione.
Ero solita pensare di essere la persona più strana del mondo ma poi ho pensato, ci sono così tante persone nel mondo, ci dev'essere qualcuna proprio come me, che si sente bizzarra e difettosa nello stesso modo in cui mi sento io. Vorrei immaginarla, e immaginare che lei debba essere là fuori e che anche lei stia pensando a me. Beh, spero che, se tu sei lì fuori e dovessi leggere ciò, tu sappia che sì, è vero, sono qui e sono strana proprio come te.

Frida
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Commenti

  • MarkovMarkov Post: 10,947
    modificato febbraio 2016
    Io non riuscirei a capire chi è consapevole e chi non è consapevole. Da cosa si capisce? 
    Ad esempio ho un compagno di corso che è sempre apatico (totalmente inespressivo), lento nei movimenti e solitario.. ovviamente a vederlo mi viene da pensare: "Possibile che questo in 21 anni non si sia accorto di nulla?"
  • Quello che ho notato è di avere affinità con persone particolari, diverse. Comunque con qualcosa di grosso in comune con me. E questo succede prima di sapere l'uno dell'altro.
    Non escludo che almeno un paio di queste persone che frequento siano aspie, ma sembra che il radar abbia una portata un po' più ampia.
    Re-motivate me, I'm all there is to be - An omnipotent being so complete in my diversity
  • riotriot Post: 7,064
    modificato febbraio 2016
    interessante.
    un giorno ho realizzato che gli amici/amiche che frequento oppure che avevo frequentato negli ultimi 2 decenni sono ND.
    tutti inconsapevoli tranne un paio che hanno fatto analisi o psicoterapia.
    il radar evidentemente c'è, ed è dotato di una empatia ND perché ci azzecca anche quando l'affinità con l'altra persona non è totale.
  • DomitillaDomitilla Post: 3,106
    Il radar esiste eccome!!! E concordo con @riot, funziona anche con chi vorrei evitare.

    Però ecco, non è che se si accende il radar, si è certi che la persona sia Aspie, piuttosto si capta una sorta di "inclusione nello spettro allargato" (non so se mi spiego).
    Insomma, non basta essere timidi e taciturni.
  • resetreset Post: 2,151
    Assolutamente d'accordo con Phoebe,
    nello sguardo di alcune persone si legge la consapevolezza.
    Erano prevalentemente:

    - sesso maschile, gestualità essenziale, carattere riservato, introversi, solitari e silenziosi. Laureati in ingegneria, giurisprudenza, economia.

    - sesso femminile, atteggiamento sopra le righe, dirette, solitarie, amanti degli animali, donne che si notano o per la loro trascuratezza fisica, o per atteggiamento studiato nei dettagli come se interpretsssero il ruolo della femme fatale.
    In entrambi i casi è presente un profondo senso etico, la predisposizione a comunicare di problematiche pratiche.

    In effetti le persone con le quali interagisco positivamente creando una corsia preferenziale di comunicazione, sono persone insolite, ma nel complesso interessanti e leali.
    Probabilmente, ho un rapporto positivo con la mia neurodiversita', perché ho saputo riconoscere i segnali dei miei simili, tanto da poterla definire normalità.
    L'unico limite riscontrato in queste conoscenze è che non si sono instaurate amicizie durature. Come se il riconoscersi ed il poter interagire condividendo in profondità un interesse in comune, non portasse allo sviluppo di un'amicizia.

  • ValentaValenta Post: 10,754

    Di una mia cara amica, che ha più o meno la mia età, penso sia un poco ND.

    Non ha neppure lei grosse doti empatiche, sbaglia spesso con le persone e prende molte cose alla lettera, ad esempio mi riferisce le cose che qualcuno le dice senza nessun senso critico o senza analizzare i retroscena o le vere intenzioni delle persone, come fanno molti altri.

    Altra tendenza, è quella ai sermoni.

    Altri miei amici sono schivi, un po "sfigati" o troppo pignoli ma non sono ND.


    Vale (egli\lui\gli)- feedback e reactions sempre graditi
  • MarkovMarkov Post: 10,947
    modificato febbraio 2016
    Dei miei migliori amici penso che nessuno sia NT. Nel senso che sono tutti un po' addormentati sulle questioni sociali che interessano la maggior parte delle persone. Però allo stesso tempo nessuno di loro ha tratti autistici rivelanti... sono tutti in quel limbo "Non NT ma neanche strani". Questi col mio radar non li vedo come aspie, mi sembra eccessivo. Quelli che vedo proprio come aspie in genere hanno qualche stranezza evidente, non sono solo asociali o vagamente ND :D Comunque la mia curiosità rimane, dato che l'avete detto in molti. Di preciso come si capisce se uno è consapevole o no?
  • resetreset Post: 2,151
    Uno sguardo profondo, riflessivo, intenso, curioso, ma pacato. Uno sguardo che si illumina quando è felice e si rabbuia quando è triste. Persone adulte che hanno lo sguardo pulito ed ingenuo, come bambini; come se fossero eterni adolescenti pieni di domande, ma senza smania, senza fretta, pazienti. Occhi pieni di contraddizioni, che osservano. Scrutano, indagano, occhi sorridenti.

  • Forse il radar funziona male. Una volta scoperto di essere "aspie" si tende a vedere nostri simili ovunque, spesso scambiando persone disadattate per persone con SA.
    Mi sembrava che Tony Attwood, in un test, avesse inserito una domanda del tipo "Mi relazione più facilmente con persone ai margini della società, i cosiddetti barboni". Ero sicura che questa domanda fosse presente nel test RADD-S: sono andata a vedere, ma non l'ho trovata. Sono sicura, però di averla sentita. Poi cercherò meglio, forse era in un'intervista.

    Per chi è aspie, e vuole trovare amici, a volte è sufficiente considerare una o più stranezze per etichettare una persona come ND.
    La solitudine fa brutti scherzi!

    §

    "un giorno ho realizzato che gli amici/amiche che frequento oppure che avevo frequentato negli ultimi 2 decenni sono ND"

    Mi sembra troppo esagerato. A volte può essere fobia sociale, DOC, ossessioni varie, vari tipi di ansia, e anche la semplice personalità. Ci vogliono molti più elementi per affermare che una tale persone è nello spettro autistico, altrimenti basta conoscere a memoria un orario dei treni per definirsi asperger, come ho sentito dire. In fondo, la diagnosi del Disturbo dello Spettro Autistico non è difficile da fare negli adulti?

    Che dite? Non si rischia di scambiare persone sfigate, disadattate, strambe, fobiche, pazze, strane, matte, ecc... per aspie?

    image




  • AJDaisyAJDaisy Post: 11,278
    modificato febbraio 2016
    veronica88 ha detto:

    Forse il radar funziona male. Una volta scoperto di essere "aspie" si tende a vedere nostri simili ovunque, spesso scambiando persone disadattate per persone con SA.

    Mi sembrava che Tony Attwood, in un test, avesse inserito una domanda del tipo "Mi relazione più facilmente con persone ai margini della società, i cosiddetti barboni". Ero sicura che questa domanda fosse presente nel test RADD-S: sono andata a vedere, ma non l'ho trovata. Sono sicura, però di averla sentita. Poi cercherò meglio, forse era in un'intervista.

    Per chi è aspie, e vuole trovare amici, a volte è sufficiente considerare una o più stranezze per etichettare una persona come ND.
    La solitudine fa brutti scherzi!

    §

    "un giorno ho realizzato che gli amici/amiche che frequento oppure che avevo frequentato negli ultimi 2 decenni sono ND"

    Mi sembra troppo esagerato. A volte può essere fobia sociale, DOC, ossessioni varie, vari tipi di ansia, e anche la semplice personalità. Ci vogliono molti più elementi per affermare che una tale persone è nello spettro autistico, altrimenti basta conoscere a memoria un orario dei treni per definirsi asperger, come ho sentito dire. In fondo, la diagnosi del Disturbo dello Spettro Autistico non è difficile da fare negli adulti?

    Che dite? Non si rischia di scambiare persone sfigate, disadattate, strambe, fobiche, pazze, strane, matte, ecc... per aspie?

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    Aspie quiz ultima versione e precedente trovi quella domanda.
  • Dalla mia esperienza personale mi verrebbe da dirti che si, sono sicura, non ho dubbi che sia così. Dati alla mano, non saprei, però lo sento. Ed è una differenza enorme, rispetto a una quasi totalità delle persone che mi stanno d'intorno che non mi comunicano nulla - o almeno, non quella cosa e a quella determinata intensità.
    Poi in verità credo ci vada di mezzo anche il fattore proiezione di sé, il fatto che sentirsi per la prima volta vicini a qualcuno getti in un'idealizzazione che forse fa confondere un'empatia neurodiversa con una semplice illusione. Pure, è proprio un tipo di rapporto diverso.
    Più ci penso più mi dico che per starmi vicino/a uno/a almeno un po' matto/a, se non proprio ND, lo/a deve essere.
    ❤️
    but the Earth refused to die
  • MarkovMarkov Post: 10,947
    modificato febbraio 2016
    Sono d'accordo con @veronica88. Infatti io sono molto restrittivo quando dico che penso che qualcuno sia aspie. La maggior parte di quelli con cui mi trovo bene (per non dire la totalità) sono solo disagiati. Alcuni non fanno contatto oculare e sembrano goffi... ma a quel livello ci arrivano quasi tutti i normali disagiati (per la goffaggine basta avere un fisico robustello o un po' di insicurezza). 
    Ovviamente conosco pure persone che si riconoscono nell'AS per il semplice fatto di non riuscire a fidanzarsi... ma quelli il mio radar "non me li segnala" :D

    Però... le volte in cui mi è parso di riconoscere aspie, c'era qualcosa che andava oltre il comune disagio. O c'erano evidenti difficoltà emotive, o c'erano problemi di comunicazione, o c'erano movimenti etichettati come "stereotipie motorie".

    Esempio: se incontro uno che, oltre al quadro generale di disagio, si mette pure ad oscillare lateralmente quando parla... una "spia sul radar" mi si accende.

    Se incontro uno totalmente inespressivo, abbastanza asociale, che fa movimenti robotici... un'altra spia sul radar direi che ci può stare.

    Se incontro uno che oltre a far discorsi disagiati, parla pure con una voce poco ritmica, spezzando a caso le parole, senza variazione di tono.... eheh forse non è uno sfigato qualsiasi :D

    Penso di aver descritto comportamenti che vanno oltre la soglia di normalità, comunque non è per niente frequente vedere gente con questi comportamenti.. saranno 1 su 100 forse.
  • resetreset Post: 2,151
    Vorrei solo aggiungere che fino a due mesi fa, non conoscevo le caratteristiche della S.A., le persone conosciute si riferiscono, quindi al periodo precedente.
    Ho sempre avuto, l'intuizione della mappatura mentale, struttura.
    La consapevolezza che con alcune persone dovevo seguire un ragionamento lineare e logico, con altre superficiale, simpatico, accattivante allusivo.
    Il radar si mette in azione sul canale della comunicazione, non valuto la neurodiversita' dallo sguardo sfuggente. Consideriamo che stiamo parlando di persone analitiche, che studiano il comportamento altrui per costruire uno schema interiore analogo agli altri. Forse bisognerebbe fare un'ulteriore distinzione, tra neurodiversi che stanno relativamente bene con sé stessi ed i neurodiversi emarginati.

  • @Phoebe mi hai fatto venire in mente questa poesia di bukowski https://scetticapersempre.wordpress.com/2012/01/16/i-matti-mi-hanno-sempre-amato-charles-bukowski/ :) (cosa che peraltor succede pari pari anche a me)
  • PhoebePhoebe Post: 2,066
    @veronica88 in realtà non c'entra niente, i parametri non sono "sfigate, disadattate, strambe, fobiche, pazze, strane, matte". Oltretutto ho stretto legame con le persone che hanno acceso il mio "aspie radar" (e questo non vuol dire che stringo legami solo con aspie, affatto) e ho parlato loro della sindrome di Asperger, hanno fatto i vari test tra aspie quiz e RAADS e sono risultate nello spettro autistico. Due di loro, successivamente, hanno anche richiesto una diagnosi. 

    E no, non vedo affatto asperger ovunque, ma 1/100 sì. 
    Ero solita pensare di essere la persona più strana del mondo ma poi ho pensato, ci sono così tante persone nel mondo, ci dev'essere qualcuna proprio come me, che si sente bizzarra e difettosa nello stesso modo in cui mi sento io. Vorrei immaginarla, e immaginare che lei debba essere là fuori e che anche lei stia pensando a me. Beh, spero che, se tu sei lì fuori e dovessi leggere ciò, tu sappia che sì, è vero, sono qui e sono strana proprio come te.

    Frida
  • "Non si rischia di scambiare persone sfigate, disadattate, strambe, fobiche, pazze, strane, matte, ecc... per aspie?"

    Non capisco che vuol dire sfigate, disadattate e pazze....e non capisco che c'entra con i barboni? Io credo quella domanda del test e il punto che fa Attwood si riferisca al fatto che la solidarietà con chi è ai margini derivi dalla nostra innocenza e visione da bambini del mondo (nel senso che elimina le contraddizioni, non che siamo dei santi).








  • belloetostobelloetosto Post: 218
    modificato febbraio 2016
    solo di una persona sono certo fosse Asperger, un mio ex collega. allora non conoscevo la SA, ora so che lo era.

    oggi:

    sono notoriamente single, e notorio frequentatore di bar. sono astemio.
    da un paio di mesi ho cominciato a frequentare un bar, ogni giorno. perché quando sono entrato la prima volta la barista, molto carina, non mi staccava gli occhi di dosso.
    sono abituato ad essere "notato" dalle donne, più o meno giovani.

    abbiamo continuato "a studiarci" - io un po' imbarazzato, potrebbe essere mia figlia - lei più tranquilla, almeno apparentemente.
    è "fidanzata" ma vive da sola.
    è estroversa, apparentemente, ma a saperla ascoltare come io so dice altre cose.
    è molto intelligente, iperattiva, molto in gamba nel suo lavoro. tiene ai dettagli, io che conosco il suo lavoro più di una volta le ho fatto i complimenti... di cui si è visibilmente mostrata molto lieta!

    una volta che siamo rimasti soli nel bar, mi ha fatto delle confidenze (sesso: penso che solo fra donne si dicano certe cose) che nemmeno le mie ex mi hanno fatto. è molto "spigliata" anche quando non siamo soli, però si è creato "qualcosa", un'intesa, che c'è anche in presenza di altri, senza imbarazzo.

    ho notato da quasi subito che è "diversa", anche perché una che insiste per sposarsi quando il fidanzato non vuole e poi lo pianta la vigilia delle nozze, una che si è diplomata alle professionali e poi a trent'anni si legge i Promessi sposi... tanto NT non dev'essere!
    io credo di averla "riconosciuta", e non le sto dietro per una questione di sesso: non stimo le doppiogiochiste e l'età non permette qualcosa di diverso.
    lei non è consapevole, descrive quelli che per me possono essere comportamenti Aspie come prerogative del suo modo di essere: per esempio una enorme ingenuità.

    intanto continuiamo a trovare, le poche volte che parliamo, cose interessanti da dire, cosa rarissima per me!
    certo ormai posso invitarla ad uscire - a mangiare una pizza, per esempio.

    ma continuiamo a studiarci. se fosse solo una questione di sesso ci rimarrei veramente male.
    sarei deluso, non da me che ormai mi conosco: socialità sotto lo Zero Assoluto!
    Post edited by belloetosto on
    .
    Nemo me impune lacessit

    visto che non sono riuscito a cambiare me stesso, dovrò provare a cambiare il mondo

    ... vivere è la cosa più rara nel mondo. La maggior parte delle persone esiste, questo è tutto. (Oscar Wilde)
  • riotriot Post: 7,064
    modificato febbraio 2016
    veronica88 ha detto:


    "un giorno ho realizzato che gli amici/amiche che frequento oppure che avevo frequentato negli ultimi 2 decenni sono ND"

    Mi sembra troppo esagerato. A volte può essere fobia sociale, DOC, ossessioni varie, vari tipi di ansia, e anche la semplice personalità. Ci vogliono molti più elementi per affermare che una tale persone è nello spettro autistico, altrimenti basta conoscere a memoria un orario dei treni per definirsi asperger, come ho sentito dire. In fondo, la diagnosi del Disturbo dello Spettro Autistico non è difficile da fare negli adulti?

    Che dite? Non si rischia di scambiare persone sfigate, disadattate, strambe, fobiche, pazze, strane, matte, ecc... per aspie?

    Ma infatti io ho scritto ND.
    "persone sfigate" non saprei che significa, magari qualcuno è solo un po' più problematico/a. poi parlo io, hai capito! :)

    di Asperger sospetti posso dire di conoscerne almeno 3, un mio ex compagno, l'attuale e l'amica che frequento di più.
    quello che voglio dire è che esiste un'affinità che porta a relazionarsi con determinate persone piuttosto che con altre.



  • Sopraggiungo per fare da ago della bilancia: ero convintissima che alcune delle mie amiche fossero ND. Invece hanno fatto l'aspie quiz e almeno ad un primo giro sono risultate NT.
    Poi, però, penso a tutte le persone dell'Accademia con cui mi trovo sulla stessa lunghezza d'onda: tutte sospette AS, alcune AS conclamate, altre con tratti sia NT che ND. Con chi mi trovo meglio e perché?
    Se penso alle mie amiche che sembrerebbero essere NT (anche se io, ancora, le sento MOLTO diverse da tutti le persone che conosco e vi assicuro personalmente che tra loro e la maggioranza degli NT c'è UN ABISSO) so di stare bene con loro perché sono anticonvenzionali e perché mi hanno sempre - più o meno, ci sono stati dei momenti si e momenti no - accettata per come sono, anzi, proprio loro mi fanno sentire speciale anziché deficitaria di chissà che cosa.
    Gli amici dell'Accademia sono ancora un'altra cosa: sono colleghi, sono persone con cui si mettono le mani nella stessa pasta, alcuni di loro li sento un poco vicini a me ma ho un po' paura ad avvicinarmi (e nemmeno ho il tempo, a dir la verità). Pure, so bene che capiranno al volo milioni di mie fisime (perlopiù, guarda caso, legate all'Arte, che è il parco giochi dei miei interessi speciali), so che posso andare lì e stare tranquilla; l'Accademia è un safe environment. E so che poterlo dire è una grande fortuna. 
    Mi chiedo: se forse con questa gente non ho tutto questo rapporto al di fuori dell'Accademia non sarà forse perché ANCHE LORO non sentono il bisogno di tante manfrine?
    Io in effetti trovo bastevole per passare una buona giornata stare in loro compagnia in laboratorio, discorrere dei massimi sistemi come delle passioni, soprattutto: DISEGNARE gli uni vicini agli altri, sia parlando che stando zitti. Non penso di volere a tutti i costi uscire e bere una cosa per avere qualcosa di più. So che alcuni di loro la pensano allo stesso modo.
    Io tempo fa leggevo che @Pavely aveva conosciuto un universitario molto schivo; leggeva Topolino e questa cosa lo metteva in imbarazzo. Mi sentii malissimo a leggere questo... da noi non solo è la norma leggere qualsiasi tipo di fumetto: parlare di fumetti compone l'80% delle nostre attività.

    Divagamento a parte... forse crescere con alcune persone ci porta a voler proiettare su di loro alcune delle nostre caratteristiche a maggior ragione perché ci fidiamo, perché sono parte di noi e li vorremmo sempre con noi; per alcune cose è vero, siamo fatti l'uno dell'altro, per altre sicuramente no. Ma crescendo di persone se ne incontrano altre e, con un bagaglio di sicurezze in più, si arriva ad essere più onesti con sé stessi e a stare più facilmente vicino a chi ci è simile.
    Poi, mi verrebbe da dire... ci saranno anche punti di contatto con gli NT, o no? Io ho sentito e sento vicine anche persone che pur essendo tipicissime si sono dimostrate parimenti apertissime nei confronti dell'universo di diversità che avevano davanti. Un esempio? Uno dei miei migliori amici, uno dei miei ex ragazzi, con cui mi sento tutti i giorni. Fu proprio lui il primo a dire "si, pensavo anch'io che tu potessi avere la Sindrome di Asperger".
    Non sarà stato l'Aspie Radar ad attivarsi allora, ma decisamente ho comunque sentito di stare trovando "qualcuno". Anche se è vero che di conflitti ce ne sono stati un po' e pure ce ne saranno ancora (cosa bellissima da dire: significa che saremo vicini a lungo :) ).
    Penso che la differenza nell'incontro la possa fare, ancora prima delle similitudini, una sanissima e bellissima curiosità nei confronti del mondo, l'amore per il sapere, l'intelligenza. Le persone si incontrano mosse da quella che è una certa Cultura; quando la si ama accadono cose meravigliose.

    Ecco, scusate, ho divagato ancora...
    Però ecco, tutto questo per dire: i casi sono molteplici.
    Non facciamoci irrigidire dalle nostre convinzioni, ma neppure illudiamoci di non capire niente: quando incontriamo qualcuno di speciale, non lasciamocelo scappare...
    Tutto qua.
    ❤️
    but the Earth refused to die
  • MalinalliMalinalli Post: 587
    modificato febbraio 2016
    La neurodiversità, secondo me, è un termine che non ammette il contrario comunemente usato di "neurotipicità", così come non ha senso parlare di "biotipicità", perché esiste solo la "biodiversità".
    Siamo tutti neurodiversi. Alcuni, per mantenere l'analogia con la biodiversità, sono una variante meno comune e a rischio, come certe specie rare.

    Io ho conosciuto cinque persone di cui sono sicura che fossero autistiche nella mia vita, escludendo la mia famiglia e quelli di questo forum che ho incontrato dal vivo.
    Sapevo che erano come me, profondamente come me, anche se in apparenza molto diversi.
    Uno era un mio compagno delle elementari. Purtroppo, era molto bullizzato, oltre che picchiato tutti i giorni dal maestro. Lui era, per farvi capire, simile a Ben X.

    Il secondo, conosciuto a sette anni, è un adulto. Un ex compagno di scuola di mio padre. Per gli altri è uno studioso autididatta, un genio eccentrico, un solitario. Io ho sempre saputo che è come me.

    Gli ultimi due mi dissero di avere una diagnosi di "autismo lieve". E io mi chiesi in che senso erano "autistici", visto che non somigliavano per niente a mio cugino. Associavo la parola "autismo" a "ritardo mentale". Però, visto che con loro si era attivato il mio radar, cominciai a farmi delle domande e intuii per la prima volta che forse questo "come me" poteva chiamarsi "autismo".

    Sul terzo scriverò qualche parola in più. Anch'io, come @EstherDonnelly, dopo il liceo ho frequentato un'Accademia. Credo che in questi ambienti artistici, come anche in facoltà tecnico-scientifiche tipo matematica o ingegneria, ci sia moltissima "genetica autistica". O moltissimi appartenenti al cosiddetto "spettro autistico allargato". Io all'Accademia ho avuto per la prima volta degli amici. Era da quando avevo dodici anni che mi allenavo a "vivere in comunità" e che collezionavo dolorosi fallimenti. Per questo cominciai l'Accademia con una disperata determinazione. Doveva iniziare la mia "vita vera", dovevo diventare come gli altri, dovevo avere degli amici. Ero tesissima, all'inizio. Avevo preso una ragazza conosciuta al liceo come modello, ma impersonarla era faticoso. Era faticoso nascondere come ero veramente.
    E poi, nella mia classe, trovai uno "come me". Il terzo fino ad allora.
    Solo che lui non si nascondeva. Era pure un Asperger del tipo estroverso. E aveva scelto proprio le due che avevo puntato io come amiche! Devo ammettere che fui piuttosto dura con lui all'inizio. Mi comportavo come una maestrina severa e cercavo di fargli capire che era meglio nascondersi, come facevo io. Aspettavo il momento in cui gli altri avrebbero cominciato a prenderlo in giro, a farlo a pezzi, a emarginarlo.
    Ma questo momento non arrivò. Al contrario, lui ai nostri compagni piaceva sinceramente e tolleravano certi aspetti fastidiosi del suo carattere.
    Mi rilassai e mi accorsi che anche io piacevo per come ero. La stranezza è una qualità in un ambiente artistico. Inoltre, erano tutte persone strane a loro volta, anche se non per l'autismo. Persone fuori dagli schemi, originali, intelligenti e aperte alla diversità, ossessionate dai loro interessi, che potevano parlare per ore di una tecnica e di un'opera. Persone ingenue e generose, che anche adesso a trent'anni hanno la curiosità e l'entusiasmo di un bambino. E persone con una conoscenza enciclopedica del loro interesse, con un perfezionismo che li ha fatti diventare specialisti molto ricercati. Persone che un secolo fa avrebbero definito "spiriti liberi". Persone di una sensibilità rara, con una visione molto originale e creativa del mondo, invecchiate presto per l'eroina, o con il cervello bruciato dagli acidi. Persone meravigliose, che ho amato e che continuerò sempre ad amare.
    Tra queste solo uno aveva la sindrome di Asperger. E non siamo diventati neanche tanto amici.

    Post edited by Malinalli on
  • MarkovMarkov Post: 10,947
    modificato febbraio 2016
    Prima non intendevo dire che un AS vede tutti come AS con facilità. Dicevo solo che magari c'è qualcuno che vede l'AS pure nel disadattamento sociale e qualche tratto come: poco contatto oculare, rigidità, goffaggine (insomma quelli facili...), e c'è chi lo vede in 1 persona su 100.
    Secondo me dipende pure dall'ambiente a cui si è abituati. Se uno frequenta ambienti dove l'AS è raro (tipo le discoteche) o fa lavori con buona componente sociale, secondo me può essere più propenso ad avere un radar particolarmente sensibile.
    Io ad esempio faccio un corso di studi di quelli aspie-friendly, dove la percentuale di AS è quadrupla rispetto alla norma... se avessi un radar sensibile troverei AS ogni dove :D Quindi devo per forza escludere tutti i disagiati o quelli con sintomi blandi. C'è pure gente che va a maniche corte in pieno inverno, per dirne una... eppure non sono troppo strani.
  • veronica88veronica88 Post: 398
    modificato febbraio 2016
    riot ha detto:




    Che dite? Non si rischia di scambiare persone sfigate, disadattate, strambe, fobiche, pazze, strane, matte, ecc... per aspie?

    Ma infatti io ho scritto ND.
    "persone sfigate" non saprei che significa, magari qualcuno è solo un po' più problematico/a. poi parlo io, hai capito! :)




    Forse ho capito male io. Per aspie radar ho capito la capacità di capire chi è nello spettro autistico. 
    Per neurodiverso io intendo un altra cosa. 
    Aspie è un termine coniato da Liane Holliday Willey per indicare chi è "affetto" dalla Sindrome di Asperger", che è un termine medico.
    Neurodiversità indica molti altri "disturbi" oltre l'autismo, tra cui: disturbo bipolare, fobia sociale, ADHD, dislessia, disgrafia, ansia sociale e altre.

    Quello che intendevo io è che c'è il rischio di vedere l'autismo anche dove non c'è, a meno che qualcuno non consideri la Sindrome di Asperger qualcosa di completamente diverso dall'autismo (ricordo che la SA rientra nel disturbo dello spettro autistico di livello 1), come se qualcuno dicesse che autismo sta a fobia sociale invalidante come aspie sta a timidezza. In questo caso ci sarebbero aspie ovunque!

    Con la sindrome di Asperger, o DSA livello 1, ci sono molte comorbidità (fobia sociale, dislessia, ecc...) che sono appunto neurodiversità. Il rischio che vedo io è che qualcuno possa vedere i "propri simili" anche in persone che non sono autistiche.
    Ho scritto "sfigati" e altri termini simili perché è la traduzione più italiana di "disadattati", termine usata in una discussione su Wrong
    Planet, in cui un utente, nella discussione sulla sub-cultura autistica, includeva anche questo genere di persone, perché similia a noi. Link

    Poi mi sono ricordata della domanda sull'aspie-quiz (pensavo fosse il RAAD-S, grazie AJDaisy!) e ho fatto un collegamento: forse cerchiamo i nostri simile anche con chi sembra autistico?
    Su internet ci sono molte persone che scrivono "Se è bravo a fare i conti a memoria, allora è asperger!", "Io non ho amici, però un Q.I. di 578, quindi sono asperger!". Per dire che una persone è nello spettro autistico, ci vuole una diagnosi professionale, non bastano alcune particolarità o stranezze di una persona. Anche io, ripensando alla scuola superiore, ricordo due compagni (bullizzati) che potevano essere aspie, ma che ne so io di cosa facevano a casa, o come erano da bambini?  Questo lo dico perché, almeno per me, aspie significa autistico e mi guardo bene dal fare una diagnosi.

    Tutto qui.
    Poi è chiaro che pure io mi trovo meglio con chi è simile a me, ma non è detto che "siano nello spettro".

  • MalinalliMalinalli Post: 587
    modificato febbraio 2016
    @veronica88, sono d'accordo con quanto scrivi. Ma io penso di saper riconoscere chi è nello spettro. Le cinque persone di cui ho parlato, due delle quali diagnosticate DSA livello 1, erano molto diverse da me. Diverse nel QI, diverse nei comportamenti, diverse negli interessi e nel carattere.
    Eppure io sentivo, per tutta una serie di dettagli, che erano "come me". Scrivo "come me" perché allora non sapevo niente dell'autismo, pur avendo un cugino autistico DSA livello 3 (mi attengo alla terminologia da manuale, perché l'hai usata tu).
    Ne ho incontrati cinque in tutta la mia vita. È vero che il numero di persone che ho incontrato in tutta la vita è molto più basso del normale, ma con cinque dovrei rientrare nella stima ufficiale di 1/100 (ah, curiosamente erano tutti maschi).

    Le persone che ho sentito affini e che ho frequentato non erano nello spettro. Erano simili a me in altri modi.

    Sì, siamo d'accordo sul concetto di neurodiversità. Anzi, io come ho già scritto, associandolo a quello di biodiversità, lo allargherei ancora di più.
    Siamo d'accordo che comportamenti "autistici" non significa autismo.
    Ma, con tutto il rispetto per i professionisti, io ritengo di avere un aspie radar (anzi un autismo radar) funzionante.
  • MarkovMarkov Post: 10,947
    Forse quello che non sono mai riuscito a capire è proprio questo. E' possibile che ci siano aspie che non mostrano proprio nessun comportamento autistico? Che sembrano perfettamente normali? Perchè ne ho conosciuti un paio così, loro si dichiarano aspie... e io non me lo sarei mai aspettato. Queste persone hanno un atteggiamento sicuro, "si sopravvalutano".. e ho buone ragioni di credere che la loro infanzia sia stata molto molto migliore della mia... che a mia volta penso di essere AS a malapena. Rientrano in questa categoria pure buona parte di quelli che fanno i video su youtube relativi all'AS (vedesi i vari as**e96, mar**Ri** ecc.. censura totalmente antisgamo :D ). Questi non li rilevo col mio radar... e non ho ancora capito se a ragione o a torto.. 
    Però ho la certezza assoluta, e ci metterei la mano sul fuoco, che i pochi che ho riconosciuto come AS erano sicuramente più "gravi" di me. 
  • veronica88veronica88 Post: 398
    modificato febbraio 2016
     Perchè ne ho conosciuti un paio così, loro si dichiarano aspie... e io non me lo sarei mai aspettato. 
    Appunto: dicono di essere "aspie". *
    Se poi trovano qualche professionista di "diagnosi facile", allora si convincono ancora di più.


    Su alcune persone che ho incontrato avrei scommesso che fossero aspie, ma da un anno ho un difetto (o un pregio, a seconda dei punti di vista): non faccio insinuazione o giudizi sulle persone che non conosco. Ci sto ancora lavorando con la mia psicologa.
    Ognuno ha una sua vita che non conosciamo, perciò cerco di valutare una persona solo da ciò che dice o fa in mia presenza. Una persona è strana? Potrebbe essere asperger, ma potrebbe anche aver avuto dei dei ritardi cognitivi da bambino, potrebbe aver subito bullismo, violenze e altro ancora. Certo... se uno mi venisse a dire "Sono aspie", adesso dico che non gli crederei; però, conoscendomi, gli crederei subito, dato che mi considero ingenua.

    "Ogni persona sta combattendo una battaglia di cui non sai nulla. sii gentile. Sempre." Ian McClaren



    *Paziente: "Dottore un mio amico, anche lui 90enne, dice che fa sesso tutti i giorni. Come faccio a farlo pure io?"
    Dottore: "Lo racconti in giro pure lei"
  • ValentaValenta Post: 10,754
    Con un po "sfigati " intendevo persone socialmente non troppo inserite, con comportamenti imbranati e buffi, e un aspetto non all' ultima moda.
    Diciamo nerd, che però non significa Nd.
    Vale (egli\lui\gli)- feedback e reactions sempre graditi
  • resetreset Post: 2,151
    modificato febbraio 2016
    Su una cosa concordo con Veronica88,
    'Dicono di essere aspie'... appunto dicono...
    Se hai una diagnosi puoi affermare di esserlo, e non credo che lo si vadi a dire in giro, penso che sia una caratteristica che si tiene per sé o che si condivide con poche persone
    Mi sono inserita nella discussione, ma forse è stato un Off. Topic., in effetti ho sempre scritto ND. Probabilmente un eccesso di presunzione nel pensare di poter intuire negli altri, ed in me, un diverso modo di percorrere il labirinto mentale. Quindi mi scuso, per l'intromissione.


  • MarkovMarkov Post: 10,947
    Io ho avuto l'impressione che i Nerd siano pure un po' ND. Nel senso che non sono pienamente in grado di capire le persone con la stessa naturalezza degli altri. Però penso che da qui a dire che siano aspie la strada è lunga :D
    Comunque, per quanto riguarda i miei due amici che "dicono di essere aspie"... secondo me un po' si riconoscono davvero in quelle caratteristiche, e ovviamente l'Aspie-quiz li va incontro facilmente, dato che con un po' di disagio qua e là, unito ad una buona dose di esagerazione delle proprie difficoltà... arrivano a 100 in neurodiversità.
  • resetreset Post: 2,151
    Accidenti... 100?... confermato... dicono di essere 'aspie' perché fa tendenza...bah..

  • MarkovMarkov Post: 10,947
    Diciamo che l'asperger è la patologia mentale che più di tutte rispecchia le loro caratteristiche, quello senz'altro. L'illusione sta nel fatto che loro si convincono che il loro disagio abbia per forza una natura psichiatrica. Non pensano, ad esempio, che hanno solo poca intelligenza sociale.
    Ma a parte il loro 100, (che magari si protrae pure fino a 120 grazie alle risposte affermative date con leggerezza).. il mio dubbio era se faccio bene a non considerarli come AS (perchè non manifestano stranezze autistiche) oppure è sbagliato il mio radar :D

    Mentre quelli che si dichiarano AS solo perchè va di moda tra i geni, ovviamente neanche li stavo calcolando.. oltre a non vederli come AS non li vedo neanche come persone oneste.
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