Perché alcune persone non ammettono gli svantaggi dell'altro sesso ma solo quelli del proprio?
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Non mi riferisco ad alcun utente di questo forum, faccio un discorso assolutamente in generale sulla vita.
Io mi sento sconfortato e offeso dal fatto che molte persone richiedano empatia e aiuto verso gli svantaggi legati al nascere del loro sesso, ma poi quando, ogni morte di papa, si parla di uno svantaggio del sesso opposto al loro non lo ammettono neanche.
Io, ad esempio, sono il primo ad ammettere gli svantaggi delle donne, perché indubbiamente ci sono alcuni svantaggi a nascere femmina, come è normale che, simmetricamente, ci siano alcuni svantaggi a nascere maschio.
Secondo molte persone invece in pratica NON esistono svantaggi per l'altro sesso. Esistono solamente gli svantaggi legati al nascere del loro sesso.
Questo per me è sessismo. Non ammettere mai gli svantaggi dell'altro sesso e dare l'immagine che ci siano svantaggi solo a nascere del proprio sesso è sessismo.
Capisco che sia difficile per le persone di un certo sesso capire le difficoltà di nascere di un altro sesso, capisco che non possano capire la sofferenza dell'altro sesso ma vedano solo la propria, un po' come gli NT fanno fatica a vedere le difficoltà degli ND ed a capire la loro enorme sofferenza, però ecco, quando non si capisce, secondo me è meglio almeno evitare di essere così sicuri delle cose che si dicono.
Io uso la logica e cerco coerentemente per ogni svantaggio del mio sesso di trovare uno svantaggio dell'altro sesso. Voi?
Io non sono sessista.
Voi come vi giudicate?
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Io mi sento sconfortato e offeso dal fatto che molte persone richiedano empatia e aiuto verso gli svantaggi legati al nascere del loro sesso, ma poi quando, ogni morte di papa, si parla di uno svantaggio del sesso opposto al loro non lo ammettono neanche.
Io, ad esempio, sono il primo ad ammettere gli svantaggi delle donne, perché indubbiamente ci sono alcuni svantaggi a nascere femmina, come è normale che, simmetricamente, ci siano alcuni svantaggi a nascere maschio.
Secondo molte persone invece in pratica NON esistono svantaggi per l'altro sesso. Esistono solamente gli svantaggi legati al nascere del loro sesso.
Questo per me è sessismo. Non ammettere mai gli svantaggi dell'altro sesso e dare l'immagine che ci siano svantaggi solo a nascere del proprio sesso è sessismo.
Capisco che sia difficile per le persone di un certo sesso capire le difficoltà di nascere di un altro sesso, capisco che non possano capire la sofferenza dell'altro sesso ma vedano solo la propria, un po' come gli NT fanno fatica a vedere le difficoltà degli ND ed a capire la loro enorme sofferenza, però ecco, quando non si capisce, secondo me è meglio almeno evitare di essere così sicuri delle cose che si dicono.
Io uso la logica e cerco coerentemente per ogni svantaggio del mio sesso di trovare uno svantaggio dell'altro sesso. Voi?
Io non sono sessista.
Voi come vi giudicate?
La Sindrome di Asperger è solo uno spunto per conoscere meglio se stessi e gli altri.
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Commenti
Quando siamo presi da una questione siamo talmente immersi che non ci ricordiamo più del resto.
Personalmente non sono sessista. Credo che uomo e donna siano complementari, dove l'uno non arriva l'altra lo aiuta e viceversa
Le donne, a parte alcune eccezioni, sono fisicamente più deboli. Non è sessismo, è un dato di fatto. In una lotta a mani nude tra donna e uomo il risultato è scontato l'80% delle volte. Ad armi pari la donna è più debole. Nelle società di caccia e raccolta non sono le donne che vanno a caccia. Possiamo dire che ormai viviamo nella società liquida in cui i ruoli (uomo porta a casa il cibo, donna si occupa di casa e figli) si sono stravolti, ma comunque quelle che partoriscono siamo noi. Quelle che sanguinano e svengono per strada e si contorcono in preda a dolori lancinanti solo per una chance evolutiva siamo noi. Non gli uomini. Loro sono più forti fisicamente. è sessismo il fatto che abbiano l'istinto di proteggerci?
Per esempio prendi la festa della donna, per quanto la possiamo considerare stupida e odiosa. Ok è una festa che indulge, specula, pazzi e mazzi sul fatto che l'uomo celebra la donna, ma se la smontiamo dei costrutti sociali negativi, è così sbagliato permettere all'uomo di farci regali, pensieri carini, se gli fa piacere? Io non sono sessista ma non credo all'amalgama dei ruoli. Siamo uguali, ma non siamo 'uguali', per quanto ci sforziamo di diventarlo.
Proviamo a rovesciare le cose. Allora il fatto stesso che una donna venga trattata con più delicatezza rispetto a un uomo è sessista quindi da rivedere. Ma è giusto?
è sessismo o ostinata negazione dei ruoli definiti dalla genetica?
difficoltà di nascere di un altro sesso, capisco che non possano capire
la sofferenza dell'altro sesso ma vedano solo la propria, un po' come
gli NT fanno fatica a vedere le difficoltà degli ND ed a capire la loro
enorme sofferenza, però ecco, quando non si capisce, secondo me è meglio
almeno evitare di essere così sicuri delle cose che si dicono.
Se uno capisse di non capire il problema non si porrebbe, almeno credo.
Al di là delle battute e dei luoghi comuni da bar che si possono scrivere, gli uomini mi pare che alle volte subiscano il pregiudizio del passato, almeno in parte: essendo da poco usciti da epoche maschiliste, si è ancora nella fase di transizione in cui gli uomini devono "espiare".
Non mi sto riferendo alla possibilità di cuccare o altre amenità, ma a situazioni ben peggiori che non riesco a spiegarmi per la loro profonda ed assurda discriminazione: padri separati (solo molto di recente un pochino si sta riequilibrando la situazione, ma ho dei conoscenti separati relativamente da poco con storie assurde) o delle violenze domestiche a danni dell'uomo (con tanto di sorrisino quando lui è finito all'ospedale, se però lui difendendosi faceva male a lei, avrebbero sorriso?? La violenza è violenza, non si sorride.). Solo per citare casi dei quali ho conoscenza diretta.
Ciao.
ops, la citazione iniziale è dall'intervento di apertura di @alessiodx ho fatto casino ed è saltato il riferimento ...
Io sto bene così. Con i miei pregi, difetti, vantaggi e svantaggi.
Anzitutto non è vero che io NON riconosco gli svantaggi dell'essere uomini. Riconosco che per molti uomini può essere difficile ottenere ciò che vogliono, semplicemente perché c'è poca offerta o l'offerta non c'è per niente.
È un problema per costoro? Indubbiamente.
Si tratta di qualcosa di oggettivo? No, è soggettivo, in quanto dipende dal fatto di essere uomini e di avere desiderio sessuale.
Ma non per tutti è così, ci sono uomini, che in assenza di relazioni, non sentono la necessità di avere rapporti con una donna. Ci sono uomini che addirittura non sentono il desiderio di avere rapporti nemmeno se hanno già una donna.
I vantaggi, gli svantaggi, sono relativi alla situazione personale di ognuno, indipendentemente che si sia uomini o donne.
Non bisogna fare l'errore di considerare se stessi come lo standard della popolazione, perché non è così, specialmente se si parla di sessualità.
È più difficile trovare una donna per un uomo che un uomo per una donna? Forse, specialmente per gli uomini introversi ed insicuri, per gli uomini timidi o schivi, così come è più facile per una donna insicura e schiva trovare uomini violenti o abusanti, il che significa spesso come dice il proverbio "meglio soli che male accompagnati" ritrovarsi ad invidiare il periodo in cui si era single.
È più facile per gli uomini estroversi invece trovare una donna.
È più difficile sia per gli uomini che per le donne poco attraenti o portatori di handicap.
Potrei fare migliaia di esempi, di difficoltà individuali: questo per dire che fare delle "massime" o delle "stime" e delle generalizzazioni non è utile, perché ci porta a rintanarci ancora di più nella propria dimensione personale e ad allontanarci dalla visione d'insieme, che invece è data dall'apertura mentale.
L'apertura mentale si ottiene riflettendo su se stessi, sui nostri desideri, sui nostri perché. Compresi e risolti questi, delle massime altrui, delle stime e delle generalizzazioni, non ce ne può fregar di meno.
Io spero di essere stata più chiara stavolta nel mio discorso.
Sottolineo e specifico inoltre che questo tipo di ragionamento lo applico a qualsiasi campo, non solo nella fattispecie a tale questione.
Anche in tal caso, i vantaggi e gli svantaggi di ordine pratico dipendono dalle situazioni e in particolari dal retroterra culturale della società di appartenenza.
Quindi quando ci si chiede perché le persone non riconoscano gli svantaggi del sesso opposto, posso dedurre che lo facciano perché non conoscono o non considerano le influenze della cultura di appartenenza sull'essere di sesso maschile piuttosto che di sesso femminile e viceversa.
Il discorso che vado a fare non sta a significare che io non veda gli svantaggi anche nella situazione maschile. In realtà io non amo questi discorsi. Cioè il trovare svantaggi in noi e vantaggi negli altri o viceversa. Però mi può interessare stilare un confronto a livello biologico, o di valutazione sociale, ma non certo per estrarre la spada del sessismo.
Se poniamo la questione solo sul lato biologico, la struttura fisica che la natura ha dato all'uomo, che non deve concepire dei figli, è meno problematica. Ad esempio il ciclo mestruale, con tutte le problematiche che comporta. Sono molto rare le donne che non hanno alcun tipo di dolore o disturbo legati alle mestruazioni, parlando dell'arco della vita, perché anche quelle che non hanno mai avuto disturbi possono, come è successo a me, averli dopo i 40 anni. L'apparato riproduttivo femminile è dalla semplice rottura di scatole di perdere sangue tutti i mesi, (e se non tolleri il contatto con gli assorbenti, sono cavoli amari) a un vero problema quando c'è un ovaio policistico, dolori, emorragie causate da fibromi quando arrivi ad una certa età, e tante altre patologie a carico dell'utero e ovaie che non ho citato perché si farebbe lunga.
Io credo che proprio per questo vedersi "più fragili" e con un sacco di "noie fisiche" e per tutta una serie di motivi quali un uomo che agisce ancora, in troppi casi, in modo maschilista, la donna possa fare del sessismo accusando l'uomo di avere vantaggi mentre la donna ha degli svantaggi. Sicuramente è sbagliato, ma io andrei sempre a vedere la situazione che sta vivendo la persona che si esprime. Se ad essere sessista e discriminatoria e accusatrice dei vantaggi del genere maschile, è a farlo una donna che ha subito violenza, che viene usata dal marito solo come incubatrice di figli, e serva o schiava per le faccende domestiche... io un po' di rabbia gliela concederei di diritto verso gli uomini.
Ricordate che queste situazioni, discriminazioni nel confronto della donna, nella società moderna occidentale esistono ancora, e nel mondo le donne "libere" e trattate "alla pari" sono in numero nettamente inferiore a quelle che invece vivono condizioni di vita peggiori dei loro "compagni" uomini.
Detto questo, il fatto che biologicamente io abbia sempre avuto tanti problemi che se fossi stata un uomo non avrei avuto, non mi ha mai fatto pensare che l'uomo sia più avvantaggiato della donna, se non, appunto, per ciò che riguarda le patologie e complessità dell'apparato riproduttivo. Io ad esempio non farei mai cambio con un uomo a livello sessuale, perché ho visto la complessità di una cosa che tutti ritengono banale come un'erezione, di come sia suscettibile a cose, ad esempio il fumo di sigaretta che ai noi donne non fa praticamente nulla o l'ansia da prestazione che io, come donna, non saprei nemmeno cos'è se non l'avessi vista con i miei occhi. Come diceva mia nonna... "ad ognuno i suoi"
Voglio aggiungere una precisazione, perché non mi piace stare nel generico, penso che gli esempi concreti siano più comprensibili. Quando parlo di discriminazione sul lavoro, mi riferisco al fatto che come donna non sono riuscita a farmi assumere come "verniciatore". Se fossi un uomo adesso avrei un lavoro. Poi, molto dipende anche dalla mia incapacità di socializzazione, questo non lo nego. Ma il fatto che, la figura di un verniciatore sia legata al ruolo maschile, per il fatto che sia un lavoro faticoso, che ci siano da spostare "pezzi" che possono sembrare pesanti per una donna, ha fatto sì, che se anche ho esperienza e potrei tranquillamente verniciare pezzi industriali, tutte le mie domande di lavoro sono state scartate, a fronte di un assunzione rivolta ad un uomo. Non voglio generalizzare e quindi mi fermo solo alla mia esperienza. Sono convinta che ci sono ambienti che privilegiano invece l'aspetto femminile, cioè è molto più facile in certi luoghi di lavoro di "assistenza" venga, al contrario, scartata la figura maschile.
Capisco che il mio intervento possa sembrare a favore del sessismo, ma non lo è. Il vedere lo svantaggio che può derivare dal proprio sesso non significa non ammettere gli svantaggi che ci sono anche nell'altro.
Lo so, perché ho conosciuto diverse donne che stanno affrontando difficoltà di questo genere e ancora oggi purtroppo, una donna malmenata dal marito talvolta non viene considerata dalle forze dell'ordine quando vuole sporgere denuncia. Lo stesso accade se è vittima di molestie o di stalking (che poi inevitabilmente sfociano spesso in tragedia, come si legge sulla cronaca nera). In Italia la situazione femminile è ancora molto arretrata rispetto agli altri paesi europei e azzardo a dire che, se gli uomini non trovano molta "offerta" alla loro domanda è perché le donne, memori di maltrattamenti o abusi, sono molto chiuse e guardinghe.
Questo è dimostrato dal fatto che all'estero (come mi confermava una ragazza canadese che conobbi a suo tempo) le donne sono molto più disinibite e serene della loro condizione.
Il rispetto della donna e il miglioramento delle condizioni femminili, che una certa fascia di uomini vede come una minaccia e una privazione dei loro diritti, ha come effetto un miglioramento della società in genere e una diminuizione delle difficoltà e degli svantaggi anche del sesso maschile. Una donna tranquilla e meno inibita è più propensa infatti ad accettare l'approccio di un uomo, rispetto ad una donna inibita da brutte esperienze o da una società che la discrimina.
Per quanto riguarda ciò che subiscono le donne “in quanto donne”, @Mikimii, @Lycium_b e @Krigerinne hanno già detto molto e non ho altro da aggiungere.
Io non saprò mai cosa vuol dire essere donna, avere il ciclo e provare le gioie e i dolori del parto, come non saprò mai cosa vuol dire essere un uomo NT.
Ci sarebbero troppe cose da dire sul fatto che un uomo non sia considerato “virile” perché non beve, non fuma e non fa lo spaccone, per non parlare delle insinuazioni circa una presunta omosessualità usate come insulti, ma non ho voglia di rigirare il coltello nella piaga.
Personalmente io non vedo nulla di male in un uomo che si dedica alle faccende domestiche, che bada ai bambini o che si dedica a lavori e attività considerate prettamente "femminili", anzi lo considero un merito e un segno di apertura mentale non indifferente.
Secondo me la questione non è tanto capire le difficoltà del sesso opposto, ma proprio capire le difficoltà di qualcun altro al di fuori di noi stessi.
Ti faccio un esempio: Io sono una donna e faccio la casalinga: mi occupo della casa, delle necessità dei miei familiari (marito e due figli, ma anche in senso allargato, come i miei genitori anziani che non vivono con me), della salute dei miei cani, di tutte le commissioni (posta, banche, spesa...)....
La mia vita non è di tutto riposo, ma le altre donne normalmente commentano: beata te che non lavori e hai più tempo libero di noi che lavoriamo anche fuori casa. Io non credo che sia totalmente così, perché se tu sei al lavoro e hai dei bambini a casa vuol dire che c'è qualcuno a casa con loro, e che magari quel qualcuno ti sta anche preparando la cena e stirando la biancheria!
A me magari viene da pensare che le donne che lavorano fuori casa in qualche maniera possono essere più appagate dagli stimoli esterni che ricevono, e che spesso sono sollevate dal "peso" di accudire i figli perché qualcun altro lo fa al loro posto.
Oppure, per tornare agli "occhi dolci" per avere favori, io posso pensare che per una bellissima la vita sia più facile, magari la bellissima invidia le più "normali" perché non vengono giudicate belle ma stupidine.
Questo per dire che non sempre le donne capiscono i disagi delle altre donne, e lo stesso penso valga per gli uomini.
In Italia, tutt'oggi si registrano ancora moltissimi casi di violenza domestica e sessuale sulle donne.
Quando tutto ciò cesserà, cesserà anche la diffidenza delle donne verso gli uomini. Parlare di espiazione a mio avviso è fuorviante ed eccessivo: forse non ve ne rendete conto, proprio perché faticate a mettervi nei panni dell'altro sesso, a vostra volta, ma ci sono contesti socioculturali, a noi molto vicini, di cui la donna è ancora vittima.
Per evitare che le donne memori di ciò che hanno subito e che subiscono tuttora, diventino diffidenti nei confronti degli uomini, sarebbe utile, anziché osteggiarle, sostenere e promuovere il rispetto verso le donne laddove non c'è.
Esempio: il 95% dei carcerati (in Italia ed UE) è uomo. Considerando che gli uomini NON sono più cattivi delle donne (affermare il contrario sarebbe un'affermazione sessista), questo è uno svantaggio di nascere maschi, nel senso che la società evidentemente non offre un'educazione sufficiente a molti bambini maschi per diventare degli uomini onesti che non abbiano bisogno di violare la legge per vivere.
Visto il tuo ragionamento, pensi che questo svantaggio degli uomini sia dovuto al fattore fisico o ai pregiudizi?
(mi domando anche se questa donna sarebbe così aggressiva anche verso figlie femmine, chissà se la sua aggressività contro questi bambini maschi deriva dalla voglia fare espiare qualcosa a qualcuno..)
In ogni caso, pregiudizio o fattore fisico, anche questo è uno svantaggio di nascere maschio, però difficilmente sento persone che parlano di questo tipo di svantaggi maschili... Di quelli femminili se ne parla invece molto...
Molto spesso non si interviene in questi casi perché c'è, in Italia, una mentalità retrograda che giustifica ancora oggi certi comportamenti violenti dei genitori nei confronti dei figli. Inoltre i genitori violenti (sia uomini che donne) lo sono perché molto probabilmente a loro volta hanno subito violenze dai loro genitori.
Riguardo al fatto che una donna violenta o che delinque non vada in carcere, purtroppo non ho dati a disposizione.
Sono d'accordo invece sul fatto che l'educazione dei maschi influisca molto sul loro comportamento futuro nei confronti delle donne.
È un discorso molto complesso quest'ultimo, perché, ahimè purtroppo, complici di una determinata educazione maschilista, sono spesso le madri.
Riguardo il fatto che nei carceri la maggior parte dei detenuti sono uomini, esiste una causa precisa, ovvero il fatto che gli uomini sono più soggetti delle donne a sviluppare comportamenti antisociali, che possono portarli a delinquere: http://it.m.wikipedia.org/wiki/Disturbo_antisociale_di_personalità.
Inoltre esiste, nell'uomo sia come specie che, in particolare, come individuo di sesso maschile, una maggiore propensione all'aggressività, che ha radici biologiche e ormonali (prima tra tutte i maggiori livelli di testosterone), come ampliamente spiegato in questo trattato dell'Università La Sapienza: http://www.seduction.net/immagini/2362.pdf.
Questo fenomeno ha ragioni specifiche di ordine etologiche, in quanto, sia la maggiore potenza fisica, che la maggiore propensione all'aggressività degli individui di sesso maschile giustificava, in epoche passate il ruolo che gli uomini avevano nella protezione dell'incolumità fisica della loro famiglia e della comunità, così come l'approvvigionamento di cibo attraverso la caccia (che richiede, ovviamente, aggressività).
Tuttavia i comportamenti violenti hanno anche una causa nell'educazione, come spiegato qui: http://it.m.wikipedia.org/wiki/Aggressività. In questa pagina di Wikipedia, tuttavia, viene anche mostrato come l'aggressività (quella crudele e attiva, non quella esercitata per difesa), sia una prerogativa della nostra specie (umana), indipendentemente dal sesso.
Tutto questo per dire che, a mio avviso, il peggior svantaggio di essere uomini oggiogiorno è quello di nascere in una società ancora troppo violenta (basti pensare l'uso delle armi che si fa negli USA) e che, per tale ragione, l'educazione dei maschi, oltre ad essere carente di strumenti positivi, non aiuta ad incanalare la naturale aggressività maschile (di origine biologica) in attività positive e che non siano di danno agli altri. Dall'altro lato, però, anche le donne non ricevono un educazione consona a promuovere comportamenti positivi degli uomini, ma viceversa a giustificare troppo spesso la violenza.
Ripeto, è un discorso molto complesso quello dell'educazione, in cui non voglio addentrarmi troppo, ma penso che riguardi da vicino tutti, uomini e donne indistintamente.
in un mondo che impone divisioni sociali, religiose, economiche, politiche, quelle sessiste sono solo un ulteriore aggiunta negativa ad una società che è già marcescente.
Svantaggi del mio sesso:
godiamo meno a letto sia in qualità che in durata, facciamo lavori più pericolosi, viviamo meno, dobbiamo sottostare ad usanze sociali che ci impongono di nascondere qualsiasi espressione emotiva riconducibile ad un'immagine di debolezza, non scegliamo attivamente la donna ma dobbiamo sperare di esserne scelti, se abbiamo una sessualità non propriamente etero avremo la certezza di essere trattati come appestati o rabbiosi da soggetti di bassa cultura che purtroppo abbondano in modo allarmante.