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Bimbo di 6 anni vive nel suo mondo

MelodyMemyMelodyMemy Post: 5
modificato marzo 2020 in Discussioni tra genitori
Buongiorno a tutti, è la prima volta che scrivo e non so da dove cominciare, ma proverò a fare un quadro:
In famiglia siamo io, mio marito e 2 figli di cui uno, il maggiore - avuto da precedente relazione di mio marito - viene saltuariamente come da accordi presi fra loro.

Amo questo bimbo come fosse mio e anche lui mi dimostra molto affetto... A modo suo.

Lui vive costantemente in un mondo tutto suo, complice (In parte, a mio avviso) la famiglia da parte materna che lo piazza tutto il giorno davanti a pc, tablet, o lo fa giocare con i cugini più grandi, anch’essi piazzati a loro volta davanti a pc, tablet, etc. 
Ho conosciuto questo bimbo quando aveva 2 anni ed ho notato subito che c’era qualcosa da far valutare, tuttavia, non essendo io la madre biologica e non essendo (Lavorativamente parlando) diciamo “addetta ai lavori”, ho detto a mio marito che secondo me sarebbe dovuto intervenire con la madre per affrontare con lei (Con cui non ho alcun rapporto) un discorso concreto per le esigenze del bambino.
Ciò non è stato possibile in quanto lei continua ad asserire che il bambino è come lei, è solo un po’ chiuso e che solo lei lo può capire quindi “È TUTTO OK” (Lo scrivo in maiuscolo proprio perché ogni qual volta egli tira fuori l’argomento l’atmosfera si irrigidisce).
Pare proprio che sia un argomento tabù.
La mia impressione è che lei non voglia proprio che il bambino venga visto perché poi “Chissà cosa penserebbe la gente” e quindi credo che lei tenga volutamente la testa sotto la sabbia, a discapito, purtroppo, del bimbo.

Il fatto è che ora questo bimbo ha 6 anni e continua questo percorso verso il suo mondo. Su 10 volte che lo si chiama risponde una volta e risponde ”Da dentro al suo mondo”; Vi faccio un esempio:
Se a tavola lo chiamiamo per chiedergli se vuole del prosciutto e lui sta con la testa  “Dentro a super Mario”, mi dice cose tipo “Tu sei la principessa Peach, adesso vedi il Drago Bowser e ti spaventi!“ (Riproduce praticamente scene di film e videogioochi, continuamente, tutto il giorno, tutti i giorni).
Da qui:
- se gli dò corda, inizia la storia infinita e ci passa tutti in modalità gioco-film-etc; 
- se gli richiedo se vuole il prosciutto (Quindi non gli dò corda) mi continua a ripetere la stessa cosa e dopo X volte che cerco di farmi rispondere alla fine mi dice distrattamente sì o no. 

Oltre a ciò vive costantemente sulla punta dei piedi, glieli faccio abbassare e lui appena si distrae ci si rimette. È molto goffo nei movimenti e tante cose che vedo fare alla sorellina di 2 anni e mezzo noto che lui non le sa fare (A 6 anni indossa vestiti con molta difficoltà, mangia da solo - anche questo con difficoltà e non del tutto autonomamente-  da circa un anno e così con tutta la sua quotidianità, dall’igiene personale alle scarpe).

Apparentemente, intendo esteriormente, è un bambino normalissimo, anche molto intelligente, non manca nemmeno il contatto visivo, se ci giochi (Tipo il solletico) partecipa, ma devi entrare nel suo mondo per poterlo fare, oppure devi tirar fuori qualcosa che catturi la sua attenzione ed in questo caso poi fra i suoi film e videogiochi metterà anche ciò che gli hai proposto. 

Avete esperienze simili?
So perfettamente che la cosa più corretta da fare è iniziare un percorso con un NPI, ma finché mio marito non deciderà di prendere provvedimenti legali purtroppo non sarà possibile in quanto ci vuole necessariamente il consenso di entrambi i genitori (Da quel che ne so).
Ma chiedo a voi, se avete trovato similitudini dal punto di vista comportamentale del bimbo o se avete visto situazioni analoghe, o se invece sono solo io che mi preoccupo inutilmente, perché a furia di sentire che “È tutto ok” inizio a pensare che forse sono io che non vado bene. 

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marcus

Commenti

  • LisaLaufeysonLisaLaufeyson Post: 1,474
    modificato marzo 2020
    Più che un percorso con una npi, ci vorrebbe qualcuno che si occupi di questo bimbo..che ci passi concretamente del tempo, distogliendolo con pazienza da videogiochi o film.
    Io comincerei da qui..
    vera68marco3882
  • MelodyMemyMelodyMemy Post: 5
    modificato marzo 2020
    Quando sta con noi lo distraiamo con tante attività (Cosa anch’essa difficilissima perché è ancorato moltissimo ai “suoi personaggi”), ma purtroppo è un lavoro lungo che noi, causa rapporti difficoltosi con la madre, non riusciamo a portare avanti in maniera continuativa. Non gli permette proprio di mettere bocca, quasi per niente.
    Post edited by Sniper_Ops on
  • MarkovMarkov Post: 10,931
    Togliere i videogiochi e farlo studiare (?)
  • LisaLaufeysonLisaLaufeyson Post: 1,474
    modificato marzo 2020
    Intanto potreste cominciare nel vostro piccolo.
    Per esempio perché gli è permesso giocare con un videogioco mentre si pranza?
    Ci dovrebbero essere delle regole ben definite da applicare con continuità, anche solo per il tempo che passa con voi.
    Anche se all'inizio non sarà facile fargliele seguire.
    A me sembra davvero un bimbo senza punti di riferimento che cerca nell'immaginario quello che non trova nel reale.
    È una forma di autodifesa..
    vera68riot
  • MelodyMemyMelodyMemy Post: 5
    modificato marzo 2020
    LisaLaufeyson ha detto:

    Intanto potreste cominciare nel vostro piccolo.
    Per esempio perché gli è permesso giocare con un videogioco mentre si pranza?
    Ci dovrebbero essere delle regole ben definite da applicare con continuità, anche solo per il tempo che passa con voi.
    Anche se all'inizio non sarà facile fargliele seguire.
    A me sembra davvero un bimbo senza punti di riferimento che cerca nell'immaginario quello che non trova nel reale.
    È una forma di autodifesa..



    Forse mi sono espressa male: Quando dico che lui è “nel suo personaggio” intendo dire che è assorto, come posso spiegarmi...
    Lui ė a tavola con noi, ma da solo. Cerchiamo di parlare e di giocare insieme, la piccola partecipa, lui è "fuori" in un altro mondo. Noi non abbiamo nemmeno console in casa, niente videogiochi almeno qua, ma lui vive assorto comunque nei suoi sogni, personaggi, anche in assenza di videogiochi o film, lui sta sempre così.
    Come detto, non abbiamo videogiochi e se qualche volta capita di guardare un film, un cartone magari con la piccola (Sempre qualcosa di accessibile per bambini) lui un po’ li segue, ma poi tira fuori quello che ha in testa, non si concentra sui disegni che gli facciamo fare, gli facciamo fare esercizi sulle lettere dell’alfabeto - visto che a settembre andrà in prima elementare -, ma è goffo e non riesce a scrivere, poi si distrae e ricomincia a parlare di personaggi, una volta Super Mario, una volta Minecraft... È sempre così.

    ---

    LisaLaufeyson ha detto:

    Intanto potreste cominciare nel vostro piccolo.
    Per esempio perché gli è permesso giocare con un videogioco mentre si pranza?
    Ci dovrebbero essere delle regole ben definite da applicare con continuità, anche solo per il tempo che passa con voi.
    Anche se all'inizio non sarà facile fargliele seguire.
    A me sembra davvero un bimbo senza punti di riferimento che cerca nell'immaginario quello che non trova nel reale.
    È una forma di autodifesa..

    Pensa che addirittura (Non conoscendo praticamente nulla di videogiochi) mi sono dovuta andare ad informare per capire il linguaggio in cui mi parlava perché all’inizio brancolavamo proprio nel nulla, sia io che mio marito, e non capivamo cosa dicesse quando ci raccontava delle cose. Ogni volta che lo vediamo, appena tira fuori qualcosa che non conosco, spero sempre che ci stia raccontando qualcosa che ha fatto a scuola, invece se vado su google trovo puntualmente qualcosa a proposito di qualche film o videogioco.
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    Post edited by Sniper_Ops on
  • FelipeFelipe Post: 155

    C'è una comobordita con lo spettro autistico.
  • ilsensodellombrailsensodellombra Post: 112
    modificato marzo 2020
    Credo che quel bambino usi i videogiochi come un ponte per stabilire un contatto nei confronti di una realtà circostante, comprese le vostre presenze umane, che non riece a comprendere.
    Per lui i videogiochi sono una certezza, forse l'unica attualmente, e quindi tende a ricondurre tutto a quello.

    Per esperienza personale posso dirti che sei hai una vita interiore molto densa, fuori dall'ordinario (come nel mio caso) è difficile poi riuscire a conciliare l'interiorità con il mondo circostante per il semplice fatto che non ti rimangono energie sufficienti per gestiere i due mondi: quello interiore e quello esteriore. E tutto ciò è ancora più difficile quando sei un bambino che non sa nulla del mondo né di se stesso.

    Forse questo bambino ha una capacità di visualizzazione interiore molto elevata che ovviamente non riesce ancora a gestitre, e ciò lo assorbe completamente.

    I videogiochi in sé non significano nulla sono solo una forma esteriore che catalizza l'attezione (invece dei videogiochi potevano esserci libri o film o qualasiai altra cosa, nel mio caso tutti e tre) e comunque la passione per i videogiochi, così come il mio perdermi nei miei mondi interiori, non mi ha impedito di terminare il liceo né di laurearmi.

    Di certo un tale bambino merità un'attenzione superiore alla media, e con il vostro affetto e l'aiuto di uno specialista adatto sono certo che avrà un bellissimo futuro.
    BlunottePimpirina

    1,0 e √-1


  • vera68vera68 Post: 3,485
    È un bambino estremamente solo, credo.
    Cosa succederebbe se provaste ad entrare nel suo mondo in punta di piedi, a seguire i suoi personaggi finché lui non si accorga che c'è qualcuno di reale che è interessato a condividere con lui il suo mondo?
    Ci può volere del tempo e tanta tanta pazienza

    Quando la frustrazione di non vedere ascoltati i propri bisogni è troppo alta, purtroppo le fantasticherie capitano, sono fughe dalla realtà che bisogna prendere in maniera seria.
    Ha già cominciato la scuola?

  • MelodyMemyMelodyMemy Post: 5
    modificato marzo 2020
    Avevo scritto un messaggio lunghissimo e mi ha cancellato tutto!

    Credo che quel bambino usi i videogiochi come un ponte per stabilire un contatto nei confronti di una realtà circostante, comprese le vostre presenze umane, che non riece a comprendere.

    Per lui i videogiochi sono una certezza, forse l'unica attualmente, e quindi tende a ricondurre tutto a quello.

    Per esperienza personale posso dirti che sei hai una vita interiore molto densa, fuori dall'ordinario (come nel mio caso) è difficile poi riuscire a conciliare l'interiorità con il mondo circostante per il semplice fatto che non ti rimangono energie sufficienti per gestiere i due mondi: quello interiore e quello esteriore. E tutto ciò è ancora più difficile quando sei un bambino che non sa nulla del mondo né di se stesso.

    Forse questo bambino ha una capacità di visualizzazione interiore molto elevata che ovviamente non riesce ancora a gestitre, e ciò lo assorbe completamente.

    I videogiochi in sé non significano nulla sono solo una forma esteriore che catalizza l'attezione (invece dei videogiochi potevano esserci libri o film o qualasiai altra cosa, nel mio caso tutti e tre) e comunque la passione per i videogiochi, così come il mio perdermi nei miei mondi interiori, non mi ha impedito di terminare il liceo né di laurearmi.

    Di certo un tale bambino merità un'attenzione superiore alla media, e con il vostro affetto e l'aiuto di uno specialista adatto sono certo che avrà un bellissimo futuro.


    Mi auguro di cuore di avere la possibilità di farlo seguire, purtroppo io non ho potere decisionale in merito, lui vive di fantasia, ma tanta... Ed ho sinceramente paura.

    Felipe ha detto:


    C'è una comobordita con lo spettro autistico.


    Ciao Felipe, non ne avevo mai sentito parlare, ma mi informerò prima possibile perché, anche se ci sono moltissime altre peculiarità che qui non sono menzionate relativamente al vivere completamente assorto nelle sue storie, direi che la scheda gli calza a pennello! Grazie mille, mi hai illuminato!

    vera68 ha detto:

    È un bambino estremamente solo, credo.
    Cosa succederebbe se provaste ad entrare nel suo mondo in punta di piedi, a seguire i suoi personaggi finché lui non si accorga che c'è qualcuno di reale che è interessato a condividere con lui il suo mondo?
    Ci può volere del tempo e tanta tanta pazienza

    Quando la frustrazione di non vedere ascoltati i propri bisogni è troppo alta, purtroppo le fantasticherie capitano, sono fughe dalla realtà che bisogna prendere in maniera seria.
    Ha già cominciato la scuola?

    Ciao Vera, io ci entro spesso nel suo mondo (Almeno provo) a tal punto che sono tra le poche in famiglia ad aver guadagnato stima e fiducia da parte sua. Il problema è che entrare significa perdersi in un loop temporale da cui non si riesce MAI a uscire, né gradualmente, né bruscamente, lui semplicemente vive in quel mondo e nel mentre vive la vita reale: Gioca in mezzo ai bambini, ma se guardi bene la scena ti accorgi che in realtà sta giocando da solo. Non immagini quante volte al parco giochi mi è capitato (Prima della quarantena ovviamente) di scoprire che i bambini all’inizio lo coinvolgono nei giochi, ma poi ascoltandoli bene parlano di una cosa, mentre lui in realtà sta lì a giocare da solo e parla di altro.
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    MononokeHimedamy
  • vera68vera68 Post: 3,485
    Brava @MelodyMemy. Se hai ottenuto la sua fiducia è un'ottima cosa. Sei un aggancio.

    Uno sguardo di una persona competente non sarebbe male, solo per qualche dritta.
    Capisco la difficoltà però.
    Va a scuola?
    Magari una indicazione a un consulto da parte della scuola, potrebbe aiutare, diventa un ente "super partes" che spinge per un consulto e non siete voi.
  • vera68 ha detto:

    Brava @MelodyMemy. Se hai ottenuto la sua fiducia è un'ottima cosa. Sei un aggancio.

    Uno sguardo di una persona competente non sarebbe male, solo per qualche dritta.
    Capisco la difficoltà però.
    Va a scuola?
    Magari una indicazione a un consulto da parte della scuola, potrebbe aiutare, diventa un ente "super partes" che spinge per un consulto e non siete voi.

    Inizierà le elementari a settembre, e aspetto con ansia questo momento, ma finora all’asilo nido e alla materna abbiamo sempre avuto colloqui con le maestre che ci hanno consigliato di farlo vedere perché probabilmente potrebbe rientrare tra i ND ma la madre quando mio marito le dice di farlo vedere, rifiuta categoricamente. Non ne vuole sapere nulla e dice che va bene così, che è solo introverso. 
    vera68
  • FelipeFelipe Post: 155
    @MelodyMemy figurati. Come ho detto c'è una comobordità fra maladaptive daydreaming e ND, magari potresti parlarne a tuo marito.
  • MononokeHimeMononokeHime Post: 2,451
    E se provaste a coinvolgerlo attraverso le sue passioni? O ad allargare i suoi interessi?
    Per la scrittura o la pregrafia poteste sfruttare Minecraft, facendogli ricalcare dei personaggi che disegnate a matita e lui deve ripassare con la penna o il pennarello, e poi colorare con i pastelli, e invece delle singole lettere ripetute fargli scrivere i nomi dei personaggi o elementi del gioco, o una frase che gli piace, o una formula magica, ecc.
    A tavola o in cucina coinvolgerlo nella preparazione di qualcosa che potrebbe piacere ad un certo personaggio, o alternare i dialoghi con argomenti che siano di suo interesse, un po’ si parla “normalmente” e un po’ dei suoi interessi.
    Oppure fare “esplodere” il suo mondo interiore e spalmarlo in quello reale, in modo da farlo uscire da lì, come ponte.

    vera68LisaLaufeysonleila
    Che io abbia il corraggio di accettare le cose che non posso cambiare, la forza di cambiare le cose che posso cambiare, e la saggezza per poterle distinguere. (versione personale)
  • ilsensodellombrailsensodellombra Post: 112
    modificato marzo 2020
    Melody, capisco che una situazione simile è tutt'altro che semplice (anche perché tu non sei la mamma) però dal mio punto di vista posso dirti che il "perdermi" nei miei mondi per me è sempre stata una risorsa che mi ha arricchito non un qualcosa da temere o da modificare.
    Una parte fondamentale della mia persona che contribuisce a rendermi quello che sono.

    Anzi ti dirò che se avessi la possibilità di modifcare questo aspetto della mia persona non lo farei mai, perché mi ha arricchito tantissimo, una grande risorsa che può essere sfruttata in tantissimi modi differenti.

    Indipendentemente da tutti i discorsi clinici o personali: io credo che bisogna agire nel momento in cui ci sono dei disagi importanti che impediscono di affrontare le più comuni necessità nella vita di tutti i giorni.  Se il bambino è sereno, non è sofferente, se vive bene (bene secondo le proprie necessità modi di essere) e lo stesso la madre, il problema non esiste per quanto una situazione vista dall'esterno possa essere strana e allarmante rispetto ai propri canoni.

    p.s. aggiungo, per un bambino nello spettro autistico in particolare (e per un bambino in generale) i videogiochi possono assumere una grande importanza a causa della loro stesse caratteristiche: 
    i videogiochi hanno regole precise, chiare, immutabili, e una volta che le hai comprese puoi usarle a tuo vantaggio, le puoi prevedere, ti senti perfettamente a tuo agio, hai il controllo. Ovviamente tutto ciò lo fa sentire al sicuro rispetto al mondo circostante che attualmente magari gli appare come un caos senza forma né soluzione.
    PimpirinaBlunottedamy

    1,0 e √-1


  • vera68vera68 Post: 3,485
    @ilsensodellombra prima di tutto non è assolutamente detto che sia autistico. Io non credo che melody lo voglia strappare da quel mondo, ma integrarlo in questo.
    Se queste fantasticherie sono manifestazione di un disagio, vuol dire che sono vie di fuga di cui è meglio non abbondare e soprattutto non farle diventare consuetudine. Di certo con calma e pazienza.
    Può essere che il bambino non lo sappia esprimere e nemmeno riconoscere.
    Può darsi che questo sia il suo modo di essere, e che queste sue "assenze" non siano preoccupanti, ma finché non lo vedrà una persona competente non lo si può sapere.
    Blunotte
  • DGreyDGrey Post: 9
    modificato marzo 2020
    MelodyMemy ha detto:

    Ciò non è stato possibile in quanto lei continua ad asserire che il bambino è come lei, è solo un po’ chiuso e che solo lei lo può capire quindi “È TUTTO OK” (Lo scrivo in maiuscolo proprio perché ogni qual volta egli tira fuori l’argomento l’atmosfera si irrigidisce).
    Pare proprio che sia un argomento tabù.
    La mia impressione è che lei non voglia proprio che il bambino venga visto perché poi “Chissà cosa penserebbe la gente” e quindi credo che lei tenga volutamente la testa sotto la sabbia, a discapito, purtroppo, del bimbo.

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    C'è anche un'altra remota possibilità.
    Metti caso che la madre non stia affatto mentendo nel dire che il figlio è "come lei" e "solo lei lo può capire".

    Per dire un esempio. Io sono anni che sto cercando una risposta alle mie stranezze, e sono anni che vengo zittita da mio padre che mi dice "Tu non hai nulla, è nella nostra natura umana inventare scuse per giustificare la nostra pigrizia, lo faccio anche io".
    Nel momento in cui è salito il sospetto di essere Asperger mi sono ritornate alla mente tutte le volte in cui, sia dalla mamma che dai parenti mi venne detto che "sono tutta mio padre".

    Ora, se tu genitore, dopo aver cercato per anni di nascondere il tuo vero carattere e di eclissare certi comportamenti, in quanto per anni ti è stato detto che era colpa tua e che sei semplicemente pigro/chiuso o quant'altro, vedi tuo figlio che, comportandosi esattamente come facevi tu da piccolo, riceve in faccia una diagnosi di disturbo dello sviluppo che va invece compreso e capito, ecco, come dire, da fastidio. Un fastidio immenso. Per svariati motivi.

    Ora io sono più che maggiorenne, ergo posso richiedere su me stessa un analisi senza fare capo a nessuno e senza che mio padre debba necessariamente mettere in discussione se stesso. Ma questo non è subito possibile finché si è minorenni...



    E' una cosa che dico senza conoscere il contesto o le persone che vi sono dentro, quindi il mio commento lascia il tempo che trova. Però...
    Blunotte
  • Penso di essermi espresso con tutte le cautele del caso, ho solo espresso un'opinione personale descrivendo alcune ipotesi.
    Non mi sembra di aver elargito diangosi o certezza alcuna affermando: questo bambino è autistico.
    E quello che ho detto l'ho detto solo perché alcune caratteristiche di quel bambino mi ha anno fatto pensare a me alla sua età, tutto qui.

    Sappiamo tutti, compresa la persona che ha aperto questa discussione, che dentro un forum non si trovano certezze di alcun tipo ma solo opinioni personali.

    1,0 e √-1


  • SmeagolSmeagol Post: 207
    Ciao @MelodyMemy, scusam se mi permetto ma io non capisco una cosa: quando parli al plurale... intendi proprio tu e il padre? Quindi lui è cosciente di tutta questa situazione ed in pratica da 4 anni non si è mai imposto, parlato con qualcuno (anche un semplice consulto senza visita), affrontato o cercato di comprendere cosa sta accadendo al figlio?

    Mi spiego, comprendo ed è ammirabile che tu cerchi di capire il suo mondo, ti informi ecc, Per il tempo che sta con voi e senza dubbio non è da dar per scontato.
    Qui puoi trovare ottimi consigli o suggerimenti, ma sarà sufficiente?

    Può essere autistico o meno, particolarmente estroso o introverso.. può tuttavia celare una fragilità che fino adesso dentro le mura domestiche e dell’asilo, sono state protette ma alle elementari può diventare oggetto di scherno e di derisione da parte di compagni più prepotenti o semplicemente per chi non capirà il suo linguaggio.
    scusa di nuovo se mi permetto ma Il lavoro più grande che devi fare secondo me è sul padre. La madre si rifiuta ok, ma forse anche lui non vuole scavare davvero.

    Eppure parlate pure con le maestre del nido che vi consigliano una visita... e il pediatra Invece che dice? Il padre può fargli anche una telefonata senza la madre..
    magari se più figure professionali convergono sulla richiesta di una visita specifica, la madre non la può trattare come una fissazione vostra... non può Farla diventare negligenza!

    il mio consiglio in ogni caso è:
    Fai una bella raccolta di materiale, fate anche dei test indicativi (io conosco mchat, ma ci sono altri) che si trovano anche online per individuare o escludere alcuni segnali. Molti hanno bisogno di vedere o leggere qualcosa di tangibile nero su bianco.
    Per il bimbo invece può essere una buona cosa fargli fare sport: arricchisce la sfera sociale, di interazione, disciplina e motoria: È la miglior terapia!
    ...Certo che in questo periodo di quarantena è tutto più difficile
    vera68
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