NEUROTIPICI - chi sono?

Quali sono i comportamenti che connotano i neurotipici? Nel forum ci sono parecchie descrizioni sugli asperger, alcune coincidono tra loro, eppure sono pezzi unici che hanno somiglianze, quindi mi domandavo e vi domando, quali sono i comportamenti di questa tipologia umana (neurotipici) che per definizione dovrebbero avere tratti più in comune?
Osservando da fuori, non riesco a carpire l'essenza di una vera differenza, sembrandomi sia i nd che i nt, ugualmente diversi e distanti da me. La tipica risposta che si riceve quando si parla di nt, è la curva gaussiana, ma raramente viene definito esattamente il comportamento neurotipico, eppure dovrebbe essere il più diffuso e semplice da osservare. Qual'è il modo in cui percepiscono il mondo, e sè stessi, in quale modo si rapportano con l'esterno nelle relazioni umane, cosa desiderano ricevere per esserti amici. Cosa li innervosisce, cosa li rende felici. Quali sono i loro talenti, ed in quale modalità lo manifestano.
Questa non vuole essere una discussione che offende o discrimina il neurotipico, ma piuttosto uno spunto per capire quello che sembra essere la maggioranza della popolazione.
E poi, ma questa è una domanda specifica, in cosa si differenzia una donna neurotipica da una donna asperger?
Osservando da fuori, non riesco a carpire l'essenza di una vera differenza, sembrandomi sia i nd che i nt, ugualmente diversi e distanti da me. La tipica risposta che si riceve quando si parla di nt, è la curva gaussiana, ma raramente viene definito esattamente il comportamento neurotipico, eppure dovrebbe essere il più diffuso e semplice da osservare. Qual'è il modo in cui percepiscono il mondo, e sè stessi, in quale modo si rapportano con l'esterno nelle relazioni umane, cosa desiderano ricevere per esserti amici. Cosa li innervosisce, cosa li rende felici. Quali sono i loro talenti, ed in quale modalità lo manifestano.
Questa non vuole essere una discussione che offende o discrimina il neurotipico, ma piuttosto uno spunto per capire quello che sembra essere la maggioranza della popolazione.
E poi, ma questa è una domanda specifica, in cosa si differenzia una donna neurotipica da una donna asperger?
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Commenti
I neurotipici sono colore che usano l'Oralità e determinano la Sicurezza.
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I neurodiversi corrispondono alla figura dell'Intellettuale.
I neurotipici corrispondono alla figura dell'Agricoltore.
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La neurodiversità è rappresentata dai silenzi delle biblioteche.
La neurotipicità è rappresentata dal chiasso delle strade.
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La neurodiversità è un Parco rinascimentale inglese.
La neurotipicità è un Parco italiano.
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La neurodiversità è la Natura nell'Europa medievale.
La neurotipicità è la rinascita delle città dopo l'anno 1.000.
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La neurodiversità è eleganza, astrazione, poesia, leggerezza.
La neurotipicità è praticità, mondo materiale, racconto, obiettivi.
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La neurodiversità è fragilità.
La neurotipicità è sprezzatura.
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La neurodiversità è scienza.
La neurotipicità è economia.
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La neurodiversità è il tempo perfetto.
La neurotipicità è il tempo imperfetto.
§
La neurodiversità è visione e attesa.
La neurotipicità è organizzazione e azione.
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In tutte le contraddizioni proprie dell'animo umano, ognuno di noi è in parte neurodiverso e in parte neurotipico.
Le persone autistiche sono - ontologicamente - neurodiverse.
Chissà perché non sono sorpreso.
Per il resto mi trovo d'accordo con Antonius_Block, non trovo facile descrivere il comportamento tipico degli nt e temo si possa ricadere negli tereotipi. Cosa che è meglio evitare
Se leggi attentamente il post di pavely, constaterai che non vi è - razzismo - in quanto
Ognuno di noi è in parte nt e nd, con le contraddizioni proprie dell'animo umano.
Difatti ritengo di non riuscire a distinguere esattamente proprio perché analizzo i dettagli delle persone, e ritrovo comportamenti tipici dei nt in me, così come un sentire tipicamente nd in alcuni nt.
In un certo senso è l'analisi della complementarietà, che dona al mondo una varianza che ci arricchisce.
Credo potrebbe essere l'obiettivo di ogni sociologo.
Quando dici: "eppure dovrebbe essere il più diffuso e semplice da osservare" ti stai riferendo ad una popolazione vasta di numero, eterogenea dal punto di vista ambientale e sociale, difficilmente collocabile in categorie pre costituite.
Secondo me uno sforzo in tal senso può portare a risultati ma se applicato ad insiemi finiti di individui. Ad esempio dovrebbe essere relativamente semplice delineare le peculiarità di ND ed NT in gruppi come i pendolari, oppure gli studenti di ingegneria.
Ma questo è il punto di vista di un ND.
In un settore abbiamo la prevalenza ad avere una facilità nel socializzare e dall'altra (1 su 68 individuati, secondo dati statistici recenti) persone caratterizzate per essere uniche, accumunate da una difficoltà nell'amalgamarsi, proprio in funzione di loro specifiche caratteristiche.
Quindi i neurotipici dovrebbero essere coloro che hanno maggiori elementi in comune tra loro.
Un neurotipico proprio per definizione è più simile ad un altro neurotipico di quanto i neurodiversi lo sono tra loro.
Mi interessa capire quali siano le caratteristiche, proprio per aumentare il senso di amalgama con la maggioranza.
Questo termine, neurotipico, da cui ora si prendono le distanze, è ampliamente utilizzato. Ma se usi un termine (tu utente ipotetico) devi aver in mente a chi ti riferisci.
Personalmente ho difficoltà ad individuare il neurotipico, ed inizialmente avevo pensato di studiarmi i test (raads ed aq) per vedere a quali domande si arrivava al prototipi di nt.
Questo al fine di modulare il comportamento, e renderlo più simile alla maggioranza. Quando questo crea una distanza o una possibile esclusione.
Poi, se ho aperto questa discussione è proprio per - destrutturare - il pregiudizio che vuole il nt superficiale, stupido, privo di quella varianza emotiva che percepisco in me.
Il mondo nt è il prevalente, è quello in cui vivo, mi interessa capirlo. E chi cerca di capire, sostanzialmente ama.
Ed io adoro questo tipo di ricerche.
Non tanto per la classificazione in sé quanto per una conoscenza più ampia del genere umano.
So che poi si finisce in stereotipi ma credo anche che gli uomini che hanno apportato miglioramento al sapere e alla vita degli altri uomini siano stati quelli in grado di parlare delle stesse cose di cui parlavano gli altri, coniando una terminologia nuova ed un nuovo dizionario al fine di delineare nuove possibilità.
La possibilità ė libertà.
Quando ho letto il titolo e il thread l'ho pensato in maniera benevola. Mi sono venute alla mente subito tutte le persone NT del forum e tutti i ND e le loro fantastiche intuizioni che insieme potevano aiutare a capire.
Non ho pensato per un attimo in maniera diversa la cosa.
Mi attrae il genere umano tutto, trascorrerei tutto il tempo ad osservarlo e a studiarlo, cosa che in buona parte faccio, e quindi di un post di questo tipo riesco a vedere solo cose positive.
Ovviamente poi ognuno può pensare ad un intervento diverso. C'è chi cataloga perché gli riesce meglio così o chi dà semplicemente un contributo.
Comunque ora non ho molto tempo sicuramente continuerò in seguito.
Un giorno pensando a ND vs NT ad una persona del forum citai frase di Sant'Agostino sul tempo.
Se non me lo chiedono so cos'è, ma se me lo chiedono non so dirlo.
Credo che uno sforzo in termini di piccole sensazioni, contributi minimi, esperienze personali e quant'altro possano essere d'aiuto a tutti noi per capire, perdonare, accettare, imparare.
Proviamo a vederlo come un momento di crescita. Come ad una nuova possibilità.
La mia idea ė evolutiva. I tratti sono ovunque e in ognuno disseminati.
Non ne faccio una divisione netta anche se quando parlo con chi mi ė vicino dico spesso "voi umani"; ma si può provare a parlarne amabilmente provando ad essere meno rigidi.
Per me è uno sforzo grande ma vale la pena di provare.
Nt = felicità
Nd = infelicità
Ognuno porta "la sua croce".
Non vi è altro intento che comprendere, non è una gara, ma solo un colmare una mia ignoranza.
Pavely, che non è un post razzista, alcuni lo hanno compreso, poi come può accadere c'è chi equivoca, ma ci siamo chiariti.
Stiamo sereni, non è un trattato ma semplici opinioni.
Semplicemente, ho difficoltà a visualizzare il neurotipico, tutto qui.
Che la vita ed il parlare a volte ci appaiano prive di senso, accade. A me accade spesso, e mi rintano nel mio letto, a pensare. Ecco, perché voglio capire, perché c'è anche un mondo esterno a me, fatto di contatto umano.
Ora, sofrzarsi di capire come entrare in contatto, con persone che ragionano con una sintonia diversa, per me, per il mio momento esistenziale, sta diventando importante.
Proprio per non abbandonarmi a quella depressione che mi fa desiderare, cose brutte, che raffrontate con l'abisso interiore, mi fanno preferire la sofferenza fisica a quella interiore.
Se chiedessi questo al di fuori di qui, avrei sguardi sbigottiti.
Ognuno del mondo esterno ha una sua percezione, ed è plausibile che non possa essere condivisa in modo esatto da un altro. Ma, l'unione di più percezioni, mi può aiutare a creare un'immagine a più dimensioni di quello che non conosco, ma con cui voglio imparare ad interagire meglio.
Spesso quardo i grafici degli utenti, e mi incuriosisce capire la differenza tra comunicazione/percezione/talento/relazione nt e nd. E mi domando se quel grafico sia flessibile nello stesso individuo. Se in realtà con il ragionamento si possa spostare l'esse modulandolo con la migliore opportunità.
Contestualizzandolo. Cercando di capire come spostarlo ed analizzando in quale situazione sforzarsi nel muoversi verso un comportamento nt. Che in alcuni contesti può essere più utile.
Poi, che accada che osservando superficialmente le persone, sembrino felici accade. Essi sembrano felici, non nego questo aspetto. Ma forse è solo il modello che propongono di sé stesse.
E allora ho perso ogni criterio. Non saprei proprio cosa rispondere alla domanda iniziale.
Poi, s'inseriscono quelle clasificazioni fatte da @Pavely, che non trovo razziste ma frutto di una sua attenzione, osservazione, e che costituiscono anche gli aspetti caratteriali soggettivi.
Certo, c'è un po' di tutto nei NT così come nei ND però, senza voler generalizzare, quello che distingue maggiormente è proprio nella capacità relazionale, con conseguente mancanza (o poco presente) conflitto della propria identità al confronto con gli altri.
Ne consegue una minore riflessività che, a mio avviso, porta i NT ad essere più facilmente massificati, conformisti (sempre senza generalizzare) rispetto alla cultura cosiddetta dominante.
Altrimenti non saprei spiegarmi i loro comportamenti.
Alle 10:53, due minuti fa, ho sbagliato a digitare un tasto, e ho perso 2 ore quasi di lavoro.
§
Avevo citato tanti libri, ti avevo scritto delle emozioni che ho provato, della disperazione per non essere riuscito a spiegarti il mio punto di vista, le ragioni per cui io mi sono sentito frainteso e aggredito da te.
Guardo questo schermo e so di aver perso, praticamente, una mattina.
Così.
Solo per dirti che non sono stato capace di spiegarmi.
Che i Neurotipici fraintendono moltissimi discorsi fatti da autistici.
Che amo una donna neurotipica e che non odio nessuno. L'avevo presa molto a cuore.
E mi dispiace... perché ciò che avevo scritto conteneva una teoria complessa e grandissima. Ed è andata persa, così.
Come passa un mattino, come passa un giorno. Un piccolo spreco. E non so recuperarlo quel post, Antonius ma è un peccato.
Riassumo il mio messaggio. Non sono razzista. Lo dico a te, lo dico @NomeUtente . IN generale penso che tu e tantissimi Neurotipici fraintendiate completamente molti discorsi che facciamo noi autistici tra di noi.
In realtà, nella vita quotidiana, giorno dopo giorno, siamo persone dolcissime. La vita pratica, la vita agra, la vita oltre questo schermo è una vita fatta di difficoltà, di attese, di vuoti, di spazi da riempire, di difficoltà da superare. (Come tutti d'altronde).
Tentiamo di interpretare il dolore, la disabilità di cui siamo oggetto, l'emarginazione. Creiamo modelli di pensiero che sono Castelli di carta appoggiati, con delicatezza, su delle nuvole. Parole che nascono in un giorno e che il giorno dopo sono dimenticate.
Voglio dirti che mi sono sentito ferito dalle tue parole, che sono stato molto male, che ho avuto un Meltdown disperato, a ragione tua. Soprattutto, mi ha fatto malissimo capire di essere stato incapace di comunicare. Di spiegare il mio punto di vista, di non avere il tempo materiale per spiegare la complessità e il ragionamento e le traiettorie e i percorsi delle idee nella mia coscienza.
Non posso passare intere giornate qui.
2 ore perse, così, in un istante.
Per dirti poi una cosa semplice... che non odio nessuno.
Che nella vita reale, sono una persona dolcissima. Non alzo mai la voce, cerco di affrontare le enormi difficoltà della mia vita, come vengono.
Sono solo un vecchio Orso di 40 anni. Poco altro. Penso... di getto ti avevo scritto una cosa lunghissima (e io scrivo molto velocemente) e articolata e scritta bene.
Ma è scomparsa. E forse è il segno del destino, non so.
§
Io non provo rancore o rabbia. Sono assolutamente cosciente della Complessità del mondo e della Stupidità di chiunque faccia generalizzazioni. Ho espresso un modello, ci vorrebbe un Anno di scrittura, ogni giorno, per spiegarlo.
Dietro il mio modello che ti ha così deluso ci sono circa 400 libri che ho letto e che dovrei citarti, pagina per pagina, lettera per lettera, concetto per concetto. Ho scritto una cosa che sintetizza anni di lavoro. E mi accorgo che la sintesi non può essere capita.
Cioè: non spiego come ci sono arrivato.
E non spiego come sono arrivato ad una risposta perché occorrerebbe spiegare passaggio su passaggio.
E farlo, implica passare settimane e mesi qui. E non posso farlo.
§
Ma una cosa è il discorso filosofico, una cosa è il mio cuore che batte qui, dentro il mio petto.
§
Brevemente, vorrei dirti una cosa: tutte le caratteristiche che tu giudichi negative e che attribuisci ad una percezione negativa della Neurotipicità sono per me, nella mia Cultura, estremamente positive.
Ad esempio: tu pensi che io sia un razzista perché ho scritto che Neurodiversità è Poesia e Neurotipicità è Praticità.
Ma non ti sei soffermato a percepire che io odio la Poesia, mi disgusta (e io sono una persona stucchevolmente poetica) e AMO la praticità.
Essendo tu, Neurotipico, è chiaro che aspiri ad avere tutte quelle qualità che io attribuisco alla Neurodiversità. E affermi come, da Neurotipico, tu abbia anche quelle caratteristiche.
Ma non ti fermi a riflettere che ogni persona autistica DESIDERA tutte le caratteristiche che io attribuisco alla neurotipicità.
§
Ognuno di noi è un incontro di neurotipicità e neurodiversità.
Così come io ho tratti neurotipici così ogni neurotipico ha tratti neurodiversi. Nessuno è mai solo qualcosa. Siamo in divenire. Si.
§
Il mio discorso ha una storia. Posso assicurarti che il Mondo è pieno di Forum in cui i Neurotipici sono oggetto di odio. E mi hai spinto a pensare se io sia tale, se io sia razzista.
No.
Non lo sono, @Antonius_Block .
Ma tu, stando qui, potresti leggere post miei o di altri autistici verso cui, da Neurotipico, potresti provare odio.
§
Non lo fare.
Se scriviamo un'Opinione o creiamo un Modello, non odiarci.
Fermati a riflettere che una cosa è ciò che leggi qui, una cosa è la vita reale.
Nella vita reale, la stragrande maggioranza degli Autistici ha una dolcezza infinita.
Compreso me.
Forse, sbagliamo a Modellizzare.
Forse, sbagliamo a non tradurre in Lingua neurotipica le nostre idee.
§
Ma torno a ripeterti: in me, non alberga odio per le persone.
Non odio, né disprezzo i neurotipici.
AMO una donna neurotipica, molto neurotipica.
Che soffre e spesso per stare con un autistico come me.
Credimi.
In me, non alberga odio.
Verso nessuno.
§
Ieri, nel post che ti scrivevo, ho detto che mi odio.
Succede, quando ho un MELTDOWN.
Non posso farci poi molto.
Non voglio più provare un Meltdown devastante a ragione di ciò che scrivo, Antonius.
§
Spero di averti spiegato che una cosa è un modello ideale scritto di getto e una cosa è la vita reale oltre questo schermo.
Fermati a sentirla, ad osservarla.
Una persona "molto" autistica come me affronta nella vita reale problemi enormi.
§
Spiegarti ciò che ho scritto, infine, ti ripeto, implicherebbe GIORNATE e SETTIMANE e MESI.
Dovrei citarti tutti i libri, le pubblicazioni, i riferimenti.
Non ne ho il tempo materiale.
Non è il mio lavoro.
Non posso fermare la mia vita per spiegarti una cosa che ho scritto.
§
Termino questo breve post, dicendoti che mi sento stanco, svuotato, incenerito, distrutto interiormente.
Che so perfettamente di non essere capace di sintesi, che non so spiegarmi e altro.
Vorrei solo che tu capissi che non odio nessuno.
E se sono stato capace di spiegartelo, sono felice.
Se non stato capace di farti capire che non odio nessuno, tiro un respiro profondo e tento di procedere con la mia vita.
§
Con le mie paure.
Con le mie grandi insicurezze.
per questo, a mio avviso, non è vero che è sbagliato partire dalle abilità sociali se la intendiamo NON come una categoria generale e statica, ma come un tratto identitario ben preciso, ovvero soggettivo, ovvero non generalizzante, il quale permette anche di differenziare una persona Autistica "dal resto del mondo" (ND inclusi).
nella seconda parte del mio messaggio ho scritto che proprio la capacità innata d'integrazione per la maggioranza delle persone NT (consideriamola un dato positivo per loro) gli permette di non sentirsi diversi fin da bambini come accade alle persone ND e, quindi, più facilmente integrati, e allo stesso tempo più facilmente conformisti.
Nell'insieme costruisci il sottoinsieme AS ed escludilo e concentrati sui NT.