La T di Lgbt (sondaggio)

Se ne discute delle volte, e molte persone Trans, soprattutto transessuali in senso "classico" (con un' identità di genere opposta al sesso biologico che vogliono fare un percorso di transizione ) vorrebbero che le loro istanze fossero separate da quelle di omo e bisex.
L' uno è un problema di natura fisica, cioè si nasce con una mente di genere diverso dal corpo, e quindi è un problema di identità di genere, gli altri sono semplici orientamenti affettivi della persona.
Mettendo le due situazioni vicine, si crea confusione su due cose differenti, e appunto bisogni diversi.
Secondo voi ha senso lottare uniti, o e' meglio separare le istanze di gay/bisex da quelle T?
So che non siamo in un forum a tema ma mi interessano le vostre opinioni.
Buon pomeriggio!
L' uno è un problema di natura fisica, cioè si nasce con una mente di genere diverso dal corpo, e quindi è un problema di identità di genere, gli altri sono semplici orientamenti affettivi della persona.
Mettendo le due situazioni vicine, si crea confusione su due cose differenti, e appunto bisogni diversi.
Secondo voi ha senso lottare uniti, o e' meglio separare le istanze di gay/bisex da quelle T?
So che non siamo in un forum a tema ma mi interessano le vostre opinioni.
Buon pomeriggio!
La T in Lgbt
- Secondo voi ha senso unire LGB Con T?36 Voti
- Sì, meglio lottare uniti52.78%
- No, sono situazioni differenti e hanno diversi bisogni13.89%
- Devo ancora farmi un' opinione33.33%
- Sei Lgbt?36 Voti
- Sì, omosessuale o bisex22.22%
- Sì, transessuale/ transgender  5.56%
- Sì, sia omo/bisex che T  2.78%
- No44.44%
- Sono ancora in cerca di risposte  5.56%
- Non mi definisco19.44%
Vale (egli\lui\gli)- feedback e reactions sempre graditi
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Commenti
Per non dimenticare che alcune battaglie dei GLB sono state vinte anche grazie al contributo della comunità T.
Il problema è che contrariamente a quanto si possa pensare l'essere discriminati non rende le persone più solidali verso le altre discriminazioni né impedisce loro di discriminare a loro volta.
È così infatti che nascono situazioni incresciose come quelle createsi nelle recenti polemiche attorno alle posizioni di Arcilesbica (per farla breve: le donne trans non sono vere donne).
Mi amareggia molto questa cosa.
http://metro.co.uk/2015/04/06/why-its-time-to-remove-the-t-from-lgbt-5116737/
Il fatto poi che le persone T abbiano un orientamento sessuale omo, lo ritengo secondario. Ma io non sono né omo né T, quindi la mia visione può essere molto superficiale.
È una cosa abbastanza frequente, che ho sentito più volte.
Per quanto mi è dato di capire, il Sesso - inteso come forma di Amore - è - per sua stessa definizione - pura Eversione delle Regole, affermazione di un codice binario (Tu-Io), intimità (Essere tu per me, io per te), Responsabilità di chi si ama che e s c l u d e ogni ruolo e codificazione sociale (Mi prenderò cura di te) e alcune altre cose.
Essenzialmente, il Sesso non ha nulla di giuridico ed è nel g i o c o giuridico: si creano, cioè, delle regole non scritte, corporee, semantiche che legano chi si ama ed escludono la Società. Quando la Società interviene nel rapporto amoroso lo fà perché la trasgressione a violato il confine sacro del Taboo (pedofilia, gerontofilia, stupro rituale, castità forzata, violenza sessuale e molto altro).
Oltre la linea ideale del Taboo chi scrive le regole sono gli amanti.
Ma proprio perché generatore di leggi amorose che legano due o più persone di un rapporto escludente, il Sesso non può (e non deve) essere ridotto a rivendicazione e affermazione giuridica. Non può esserlo.
Anche nelle forme altamente "giuridicizzate" - penso al BDSM, al Masochismo di von Sacher-Masoch (versione del primo novecento che include l'idea asburgica di un contratto amoroso), alla ritualizzazione francese del Donjon cara a de Sade e così via - permane una Anarchia quasi totalizzante...
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Io, Paolo, non riesco a vedere la "formalizzazione" necessaria ad una rivendicazione essenzialmente giuridica.
Tento di spiegarmi con un esempio: il Matrimonio omosessuale, oggi, è un istituto a sé. Pure, a me, appare una Discriminazione pura.
Come TECNICO DEL DIRITTO (ho studiato per questo) semplicemente io avrei tolto ogni richiamo alla differenza di genere all'interno del Codice civile nella parte dedicata al matrimonio.
Il sesso biologico (per non parlare della sessualità) semplicemente è ininfluente per quanto riguarda il matrimonio stesso. Permaneva solo perché il matrimonio civile era - in origine - una eco del matrimonio religioso e ne aveva rilevata molti principi.
Oggi, abbiamo DUE leggi che, sostanzialmente, regolano la stessa cosa (assurdo giuridico).
Perché questa cosa? Questa cosa è accaduta perché Diritto e Sessualità si sono fuse (creando una duplicazione per tema giuridico).
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Non dovrebbero farlo.
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Voglio dire: dovrebbe essere TUTTA LA POPOLAZIONE - se vivessimo in una stato di effettiva Democrazia civile - ad affermare che la Sessualità di chi si sposa o tutti gli altri diritti siano completamente INDIFFERENTI.
In un mondo s e n s a t o non dovrebbe essere la Minoranza ad affermare una cosa ma la Maggioranza in quanto tale.
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Io non riesco a pensare a NESSUN DIRITTO che abbia connotazione sessuale.
Il sesso, come la sessualità, nei fatti, non dovrebbe essere oggetto di alcun pensiero giuridico.
Ad esempio: se una adolescente Tigrina Somala è sottoposta ad infibulazione assistiamo ad un crimine.
Ma è un crimine perché nessun aspetto sessuale dovrebbe essere oggetto di un tradizione, di norme, di diritto o di ritualità.
Nessuna madre dovrebbe provare il sentimento che far infibulare sua figlia sia "giusto", che sia "tradizione", che sia una opinio iuris ac necessitatis: che "debba essere fatto perchè...".
La Sessualità non deve essere oggetto di alcun pensiero giuridico.
Essa è LIBERTA' pura.
La sessualità è la forma più alta di libertà e la libertà è, in primo luogo, LIBERTA' DAL DIRITTO: essa risponde solo al criterio della GIUSTIZIA.
Il sesso può essere giusto. Ma non può essere giuridico. Il sesso deve essere libero, non può essere regolato.
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Qualora si regoli la sessualità, infatti, si ha un FENOMENO RELIGIOSO.
Sto dicendo, che il movimento LGBTIP è - desiderante regolare la sessualità - un movimento religioso.
Nulla distingue il movimento LGBTIP dai Cristiani (per fare un esempio). Anche i Cristiani chiedono regole per il sesso (ad esempio: vogliono che sia riconosciuto il LORO matrimonio e così via).
Ma così come le richieste dei Cristiani non sono giuridiche (o, quantomeno, non sono giuridiche perché cristiane) così le richieste del Movimento LGBTIP non può essere giuridico.
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Merito del movimento LGBTIP è quello di aver promosso una Riflessione sul piano civile.
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Io sono dalla loro parte.
Ma proprio in quanto Tecnico del diritto, così come rispetto le loro battaglie, io rispetto le Battaglie anche dei Cristiani, degli Islamici, degli Ebrei e di chi si oppone a loro.
OGNUNO DEVE AVERE LA POSSIBILITA' DI ACCEDERE AL MONDO GIURIDICO IN CONDIZIONE DI PARITA'.
Tra loro vedo uguaglianza e non ragione (per me un Islamico ha ragione al pari di un Gay sul piano PURAMENTE giuridico).
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L'unica cosa che desidero - come tecnico del diritto - è la chiara delineazione dei Taboo.
le linee che non possono essere infrante.
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La riflessione sopra i Taboo però è patrimonio della popolazione e non dei gruppi che chiedono regolamentazione delle proprie sessualità.
Ed è un altro discorso...
Si dovrebbe lottare per l'affermazione di un principio o il riconoscimento di un diritto, non litigare per stabilire se lottare insieme o separati. Che senso ha?
E' come quando un operaio ha un incidente sul lavoro: mille associazioni sindacali diverse che, in sostanza, dicono tutte la stessa cosa (all'operaio dev'essere riconosciuta una indennità). Supponiamo che quello si è intossicato con sostanze chimiche più o meno nocive: che gli importa della sigla sindacale che dovrà assicurarsi che riceva i soldi? L'importante è che li abbia e possa curarsi!
Così, se fossi FtM e volessi sposare la mia compagna non credo mi preoccuperei di quante consonanti ci sono nella sigla dell'associazione che deve far valere i miei diritti di cittadin*: vorrei solo potermi sposare (in un luogo pubblico, senza dovermi nascondere) e vedere riconosciuta la mia unione.
-/-
@Valenta non mi era chiaro il nesso tra l'associazione che deve difendere i diritti di quelle persone e il modo in cui ognuno "percepisce" gli altri.
Come si dice, 'la gente vede solo ciò che vuol vedere'. Conosco persone che si scandalizzano se non ci provo con ogni ragazza che incontro, perché secondo loro "le donne, soprattutto se attraenti, servono principalmente a soddisfare i bisogni sessuali del maschio" (cito testualmente).
Per la legge attuale l'ambiguità di cui parli neanche c'è: se la persona FtM ha un documento in cui si attesta il sesso maschile, la coppia è etero; se ha un documento in cui si attesta il sesso femminile è omosessuale (lesbica).
La gente vede quello che vuole ma alla legge importa poco, se i documenti dimostrano una realtà diversa.
Sì, sono lesbica.
È verissimo che l'orientamento è l'identità di genere non hanno nulla a che vedere l'uno con l'altra, ma siamo entrambi gruppi deboli, che rischiano l'isolamento, e anche se le battaglie sono diverse lavorare insieme è senza dubbio più facile e produttivo.
E può generare un bello scambio umano e potenziali amicizie. Ma non è questo il tema della discussione.
1 THESSALONIANS 4:11
Essere transgender è un fatto pubblico, una persona "prima" non può nascondere più di tanto la sua situazione, diventa invisibile nella maggior parte dei casi dopo il percorso.
Però è anche vero che delle volte c è continuità tra il mondo gay e quello T.
Ho conosciuto ad esempio alcune persone che pur etichettandosi come "lesbiche" vivevano situazioni un po di confine, e avevano un po di disforia.
Una piccola percentuale, ma esistono anche queste situazioni.
Delle volte vedo della continuità, senza contare poi gli Ftm e le Mtf omosessuali.
È vero, non è uguale dappertutto la situazione.
1 THESSALONIANS 4:11
Nel sondaggio mi sono definita solo bisessuale perché nell'aprire la discussione si è fatto riferimento ad una transessualità che ha come scopo il cambio di sesso. Io mi considero transessuale nella misura in cui mi distacco dai cis gender.
Esiste già un codice diverso per ogni persona esistente, perché ognuno di noi è un insieme di etichette che agli occhi degli altri definiscono la nostra identità. Io per esempio, per racchiudere tutti gli elementi che mi differenziano dagli altri, sono semplicemente definita outsider.