Mancanza di teoria della mente?
Non riesco a provare quello che l'altro cerca di trasmettermi. Per esempio, quando cercano di raccontarmi un'esperienza, ho la sensazione che si aspettino che io rispecchi lo stato d'animo che loro hanno provato in quella esperienza e che stanno quindi rivivendo ora raccontandola. Però io dentro non sento niente e rimango costantemente indifferente. Se non voglio offendere l'altro cerco di simulare esternamente il sentimento, ma faccio fatica e mi riesce male.
Capita anche a voi? Quello che mi manca è la teoria della mente? Potreste chiarirmi meglio la differenza tra empatia e teoria della mente?
-"Solo i pazzi credono che il compenso dell'essere diversi sia la sofferenza" Stregatto - Alice Madness Returns
Post edited by yugen on
Taggata:
Accedi oppure Registrati per commentare.
Commenti
E più probabilmente mancanza di empatia, se non avessi ben chiara la teoria della mente non capiresti nemmeno gli stati d'animo altrui.
A me fa ridere questo:
Cosa c'è di più geniale?
http://www.spazioasperger.it/forum/discussion/1339/empatia-e-compassione
Leggi tutto, compreso il post di wolfgang, troppo lungo per essere riportato.
Mancanza di Teoria della mente, significa problemi con la mentalizzazione, ossia, la rappresentazione degli stati mentali propri e altrui e la metacognizione, ossia la capacità di riflettere sui propri stati d'animo.
La teoria della mente, in un individuo normale inizia a svilupparsi tra i 5-6 anni e si completa entro i 7-12. Nei soggetti autistici è meno chiaro, può svilupparsi normalmente o solo in età adulta o mancare del tutto.
In breve: i bambini autistici con problemi di ToM non si rendono conto che i coetanei non partecipino ai loro pensieri con la propria prospettiva, quindi si aspettano che tutti abbiano determinate conoscenze. Dicesi "falsa credenza".
Molti bambini autistici tra i 5 e 7 anni sbaglia il test "Say-Anne", soglia minima di Teoria della mente, invece è raro che un autistico ad alto funzionamento adulto non risponda in modo esatto, segno che il livello di ToM progredisce con l'età.
Il mio problema in questione, ossia non riuscire a condividere le stesse emozioni in seguito al racconto di un'esperienza, è legato ad entrambe, empatia e teoria della mente.
Empatia, perché sul momento non capisco appieno cosa provino loro se non dall'analisi del campo semantico (soprattutto gli aggettivi qualitativi usati) e questa è un'empatia incompleta.
Teoria della mente perché non capisco di preciso cosa mi si chiede di sentire in quel momento (mentalizzazione), né capisco cosa proverei io se vivessi quello che mi stanno raccontando, ho bisogno di pensarci su (metacognizione). Di solito o reagisco annuendo e sorridendo, magari con qualche "bello" o raccontando una mia esperienza simile, a quel punto vedo la reazione altrui e la riuso in una situazione futura.