@chiara_pl i miei periodi peggiori coincidono con un fortissimo stress psicologico e di conseguenza era come se La mia psiche si rifiutasse di accettare la realtà e mi deviasse. Per fare un esempio era come vivere il mito della caverna di Platone, incatenata e al buio a guardare delle la proiezione di figure fittizie. Il vuoto
Sapere Aude! Abbi il coraggio di servirti della tua propria intelligenza
@chiara_pl i sintomi sono soggettivi, vedo alcune similitudini, abbiamo avuto esperienze differenti con tratti somiglianti. Capire sw siano gli stessi è alquanto difficile. È come provare a capire se il gusto di fragola che sento quando la mangio sia uguale a quello che senti tu.
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In questo forum mi capita spesso di metterci un po' a capire le cose, perché sono convinto che certi modi di pensare o certi episodi capitino a tutti. Poi mi rendo conto che "la gente normale" (come mi è capitato di dire con lo psicologo) fa le cose in un altro modo. Non ho avuto grossi episodi di depersonalizzazione, ma forse qualche aspetto del mio modo di pensare ci si avvicina. Ad esempio, in genere ho un distacco fortissimo dalle mie emozioni, che non traspaiono mai anche se dentro ho difficoltà a gestirle. Però allo stesso tempo non riesco in alcun modo a capire le emozioni degli altri, e anzi a volte ho come la sensazione che vedano, sentano, provino cose completamente diverse da me. Una volta sono tornato da un lungo viaggio con un mezzo diverso da quello che avevo usato all'andata e per un percorso completamente diverso, ed avevo paura di ritornare nella mia casa in un'altra dimensione... Poi mi vengono dubbi strani: ad esempio sull'esistenza di cose o parole. devo cercarle in internet per essere sicuro che esistano davvero, anche se sono di uso comune. A volte mi capita di dover chiedere continuamente conferma di alcune informazioni (date, nomi...) perché se non le ho scritte potrebbero essere sbagliate. Ma apparentemente questo non succede a tutti...
Derealizzazione e depersonalizzazione sperimentate da bambino coi sintomi classici (stranezza generale, visione distorta di corpo e ambiente, visuale in terza persona), credo poi superate grazie all'aumentata consapevolezza. Conosco il problema a causa della mia ex, che ci soffriva in modo pesante anche se dichiarava di "poter gestire la cosa". Lei sintomi estremamente pesanti, fatica a riconoscere le persone ed è arrivata al punto di pensare di NON ESISTERE una volta con conseguenze intuibili. Inutile spiegarle che non solo non gestiva la cosa ma che prima o poi la sua noncuranza la avrebbe travolta. Ci ho sofferto molto... Ma non è più un problema mio.
E' derealizzazione pensare che tutte le persone in realtà ti stiano prendendo in giro? A volte ho la paura che tutti si prendano gioco di me, che non sia reale quello che mi mostrano. L'unico modo che ho per combattere queste idee è pensare che nessuno sano di mente spenderebbe tutto quel tempo per prendermi in giro, non ne vale proprio la pena.
@Elanor, quello è , senza diagnosticarsi nulla, un atteggiamento (un pensiero persistente) lievemente paranoico. infatti la spiegazione logica che tu ti dai è l'antidoto (terapia cognitiva, per chi ha buon senso secondo me già funziona, almeno io non sono mai andata in vere paranoie perchè ragionavo così.) secondo me derealizzazione e depersonalizzazione ti lasciano molto meno in grado di produrre un pensiero "sensato", realistico.
Let us try to teach generosity and altruism, because we are born selfish. -Richard Dawkins
A me sta capitando in maniera sempre più frequente di vedere improvvisamente le persone scisse in due identità fra loro estranee, e ciascuna identità controlla una metà del corpo(superiore o inferiore) di quella persona. Prima capitava solo guardandomi allo specchio di tanto in tanto, ed era limitato solo a me - quindi più controllabile(bastava che smettessi di guardarmi) ora mi capita anche con gli altri e faccio molta fatica a nascondere l'effetto che mi fa..cioè, sento l'impulso di dire: "tu quale dei due sei?", "con quale dei due devo parlare?", ecc. Questo potrebbe essere effetto della depersonalizzazione?
Aggiungo che anche se mi succede in maniera ricorrente, il singolo episodio di per sé non dura più di una decina di secondi. In genere se cerco di distrarmi o guardo altrove sul momento passa.
Oggi ho avuto la prova schiacciante che da novembre 2013 vivessi nella derealizzazione. Ho chiesto un'informazione e la risposta è stata che tale evento di cui ho chiesto è accaduto davanti ai miei occhi. Il fatto è che era un evento importante e soprattutto seguito a detta di altri di grandi festeggiamenti al quale ho preso parte fisicamente e che non ricordo minimamente.
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mi ritrovo molto su ciò che hai detto e i tuoi consigli sono mlto ragionevoli proverò anch io a concentrarmi di più sulle persone e non su i pensieri che mi circolano in testa. si può dire davvero che penso tutto il giorno anche alle cose più strane talmente strane che neanch io li capisco o riesco a spiegarli a terze persone. non so se vi è mai capitato
Fino a 10 anni si,mi vedevo e controllavo esternamente come fossi un robot a forma umana gestito da un piccolo alieno che controllava tutto dal cervello(io ero l'alieno).
Forse non c'entra con l'argomento,ma credo sia collegato in qualche modo alla depersonalizzazione,ultimamente mi convinco di essere una persona che ho visto assumendo(meglio dire imitando) involontariamente il suo atteggiamento,nonostante ciò riesco a combattere questa tendenza; però comunque ci sono alcuni momenti in cui non so nemmeno io chi sono,mi sdraio sul divano e mi sento vuoto,tutto ciò che so viene messo in discussione,mi sento attaccato esternamente.
Questo mi rende impossibile ovviare al problema facendomi forza. Si tratta di una sorta di depersonalizzazione?C'è un modo per risolvere?Si deve forse al fatto che ho bisogno di nuovi interessi speciali?È da 6 mesi che ho perso quella carica che mi dava il mio interesse :(
Dopo le frequenti derealizzazioni accadutemi molte volte in passato, mercoledì scorso ho avuto forse la prima depersonalizzazione. Scatenata da un videogioco O.o
La curiosità è quasi sempre egoismo: in pochi si accorgono di quanto qualcosa funzioni in modo preciso ed efficiente, finché non smette di farlo.
Mmmh rispondo da nabbo totale sull'argomento... comunque si, era simile. Anche più chiassoso. Non so quale fosse perché ci ho giocato in una sala giochi di un centro commerciale.
La curiosità è quasi sempre egoismo: in pochi si accorgono di quanto qualcosa funzioni in modo preciso ed efficiente, finché non smette di farlo.
Da giovane ho provato a giocare con un videogame di quel tipo..ho avuto la sensazione, una volta smesso, di vedermi muovermi dall'esterno per un pò. Grosso spavento. Non ho più giocato. La tua storia mi ha fatto tornare in mente quell'episodio. Per questo mi è venuta la curiosità di chiederlo.
Io provo spesso questi sentimenti di depersonalizzazione. E' stressante. Comunque ho visto che alcuni hanno detto "Non mi sento né maschio né femmina" beh per me è la stessa cosa, e io sono agender, cioè, non ho un gender. Non mi sento femmina, non mi sento maschio, e nemmeno altro. Ma sarebbe stato meglio nascere in un corpo maschile (scusate se il topic è vecchio e io rispondo solo adesso AHAHAHAH)
Angosciante. Sentire di non essere più parte del mio corpo. Camminare ma non sentire le gambe. Biascicare parole ma non riconoscere la mia voce, la sensazione di non essere io ad averle pensate e pronunciate. Riflettere in modo terribilmente lucido a livello subconscio. Panico totale a livello conscio: sentire di non essere. Di non esistere. Di essere liquida. Quasi morta. Le persone, i suoni, i tessuti diventano contorno, distante e aeriforme, che non ha niente a che vedere con me. È la sensazione più terribile, surreale e straziante che abbia mai provato in vita mia. Ne sono terrorizzata, solo scriverne in merito mi fa venire la tachicardia. Mi è capitato durante alcuni attacchi di panico. Quando la mamma della mia migliore amica è svenuta e tutti hanno incominciato ad urlare. Per due giorni consecutivi, a tratti, durante una vacanza in cui non mi sentivo per nulla a mio agio. Le uniche due volte in cui ho fatto uso di marijuana. Quando mi sono ritrovata sola a chilometri da casa con la febbre alta, una valigia da fare e un'aereo da prendere il giorno dopo. Da quando ho saputo darle un nome, e ho scoperto di non essere psicopatica ma "solo" patologicamente ansiosa, le -per fortuna- rare volte in cui mi succede, riesco a non farmi distruggere emotivamente dall'esperienza. Ma dio, non lo augurerei mai a nessuno.
Per me è una cosa quasi cronica, mi è stato detto che dipende dalle emozioni. Quando hai problemi a processarle, capire e quindi esprimerle, possono diventare spaventose e farti cadere in una sorta di trance. E' come se parte di te scappasse per proteggersi.
A volte questa cosa la sento molto forte ed è terribile...niente ha più senso. Il mondo si dissolve in tanti piccoli frammenti e si lascia dietro solo una massa di spettri grigi e offuscati; in quei momenti ho la sensazione di non esistere, di non essere reale e che niente abbia senso, ne importanza.
Non è sempre a questi livelli, in genere è più una sensazione di fondo, come se la vita fosse fatta di fotogrammi che scorrono fluidi ma io rimanessi sempre bloccata n quello spazio infinitesimale ed infinito che c'è fra un fotogramma e l'altro. Non so in che altro modo spiegarlo.
L'articolo è interessantissimo, mi è accaduto qualche giorno fa. Mettendomi a riposo mentalmente e rallentando il ritmo, sono rientrata. Mi domando, ma solo un iperfocus sul pericolo attiva questo meccanismo difensivo, o anche in iperfocus di concentrazione mentale?
Penso che probabilmente periodi di derealizzazione abbiano caratterizzato tutta la mia vita,e da quando lavoro sono una costante dei momenti più stressanti e difficili. Aver lavorato lontano dalla famiglia temo che abbia peggiorato le cose. Mi rendo conto di aver scisso la mia vita in due parti e ,quando sono rientrata vicino ai miei, i pezzi non hanno più combaciato. Ora vivo il malessere lavorativo (ma non solo,credo che il mio sia soprattutto un problema di ansia) con una sorta di sospensione:finché riesco a danzare su questa sensazione,sto al passo,quando mi prende la consapevolezza di quello che potrei non riuscire a fare o di un errore,crollo e tutto diventa buio.
A me succede spesso quando sto in comitiva e a volte anche in ufficio, improvvisamente inizio a vedere sfocato e un senso di ovattamento, sento tutto un miscuglio di voci senza riuscire a distinguere quello che dicono. A quel punto mi allontano in un posto silenzioso anche per solo dieci minuti per chiudere gli occhi e rilassarmi. Succede anche a voi quando state in gruppo?
A quel punto mi allontano in un posto silenzioso anche per solo dieci minuti per chiudere gli occhi e rilassarmi. Succede anche a voi quando state in gruppo? Dai ricordi, mi accadeva fin dai primi anni delle elementari, ero in una classe molto caotica. Fissavo un punto, in genere erani i vetri, in cui c'erani dei disegni di rondini stilizzate, e poi andavo oltre con lo sguardo, gli alberi, le foglie il cielo. Era come se le immagini mi assorbissero e mi poetassero via dal quel luogo rumoroso. Poi imrpovvisamente ripiombavo in me stessa. E sentivo quel rumore assordante, la maestra i compagni ed ogni rumore intorno sembrava il frastuono di pentole, piatti e stoviglie. Forse è effettivamente una difesa da un eccesso di stimoli, per alcune persone in determinate situazioni. Con il gempo però, ho imparato a mantenere la concentrazione. Quando ti accade mentre guidi, bisogna far attenzione nel non essere di pericolo a sé ed agli altri.
A me succede spesso quando sto in comitiva e a volte anche in ufficio, improvvisamente inizio a vedere sfocato e un senso di ovattamento, sento tutto un miscuglio di voci senza riuscire a distinguere quello che dicono. A quel punto mi allontano in un posto silenzioso anche per solo dieci minuti per chiudere gli occhi e rilassarmi. Succede anche a voi quando state in gruppo?
vedere sfocato appartiene alla derealizzazione, ma per lo più il resto è una cosa diversa: si tratta della saturazione sensoriale.
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secondo me derealizzazione e depersonalizzazione ti lasciano molto meno in grado di produrre un pensiero "sensato", realistico.
mi ritrovo molto su ciò che hai detto e i tuoi consigli sono mlto ragionevoli proverò anch io a concentrarmi di più sulle persone e non su i pensieri che mi circolano in testa. si può dire davvero che penso tutto il giorno anche alle cose più strane talmente strane che neanch io li capisco o riesco a spiegarli a terze persone. non so se vi è mai capitato
Forse non c'entra con l'argomento,ma credo sia collegato in qualche modo alla depersonalizzazione,ultimamente mi convinco di essere una persona che ho visto assumendo(meglio dire imitando) involontariamente il suo atteggiamento,nonostante ciò riesco a combattere questa tendenza; però comunque ci sono alcuni momenti in cui non so nemmeno io chi sono,mi sdraio sul divano e mi sento vuoto,tutto ciò che so viene messo in discussione,mi sento attaccato esternamente.
Questo mi rende impossibile ovviare al problema facendomi forza.
Si tratta di una sorta di depersonalizzazione?C'è un modo per risolvere?Si deve forse al fatto che ho bisogno di nuovi interessi speciali?È da 6 mesi che ho perso quella carica che mi dava il mio interesse :(
una curiosità:il gioco era per caso un'avventura arcade?all'Assassin's Creed per intenderci...
Grosso spavento.
Non ho più giocato.
La tua storia mi ha fatto tornare in mente quell'episodio. Per questo mi è venuta la curiosità di chiederlo.
Sentire di non essere più parte del mio corpo. Camminare ma non sentire le gambe. Biascicare parole ma non riconoscere la mia voce, la sensazione di non essere io ad averle pensate e pronunciate. Riflettere in modo terribilmente lucido a livello subconscio. Panico totale a livello conscio: sentire di non essere. Di non esistere. Di essere liquida. Quasi morta. Le persone, i suoni, i tessuti diventano contorno, distante e aeriforme, che non ha niente a che vedere con me.
È la sensazione più terribile, surreale e straziante che abbia mai provato in vita mia. Ne sono terrorizzata, solo scriverne in merito mi fa venire la tachicardia.
Mi è capitato durante alcuni attacchi di panico. Quando la mamma della mia migliore amica è svenuta e tutti hanno incominciato ad urlare. Per due giorni consecutivi, a tratti, durante una vacanza in cui non mi sentivo per nulla a mio agio. Le uniche due volte in cui ho fatto uso di marijuana. Quando mi sono ritrovata sola a chilometri da casa con la febbre alta, una valigia da fare e un'aereo da prendere il giorno dopo.
Da quando ho saputo darle un nome, e ho scoperto di non essere psicopatica ma "solo" patologicamente ansiosa, le -per fortuna- rare volte in cui mi succede, riesco a non farmi distruggere emotivamente dall'esperienza. Ma dio, non lo augurerei mai a nessuno.
Mi domando, ma solo un iperfocus sul pericolo attiva questo meccanismo difensivo, o anche in iperfocus di concentrazione mentale?
Forse un mattino andando in un'aria di vetro,
arida, rivolgendomi, vedrò compirsi il miracolo:
il nulla alle mie spalle, il vuoto dietro
di me, con un terrore di ubriaco.
Poi come s'uno schermo, s'accamperanno di gitto
alberi case colli per l'inganno consueto.
Ma sarà troppo tardi; ed io me n'andrò zitto
tra gli uomini che non si voltano, col mio segreto.
A quel punto mi allontano in un posto silenzioso anche per solo dieci minuti per chiudere gli occhi e rilassarmi.
Succede anche a voi quando state in gruppo?
Succede anche a voi quando state in gruppo?
Dai ricordi, mi accadeva fin dai primi anni delle elementari, ero in una classe molto caotica. Fissavo un punto, in genere erani i vetri, in cui c'erani dei disegni di rondini stilizzate, e poi andavo oltre con lo sguardo, gli alberi, le foglie il cielo. Era come se le immagini mi assorbissero e mi poetassero via dal quel luogo rumoroso. Poi imrpovvisamente ripiombavo in me stessa. E sentivo quel rumore assordante, la maestra i compagni ed ogni rumore intorno sembrava il frastuono di pentole, piatti e stoviglie.
Forse è effettivamente una difesa da un eccesso di stimoli, per alcune persone in determinate situazioni.
Con il gempo però, ho imparato a mantenere la concentrazione. Quando ti accade mentre guidi, bisogna far attenzione nel non essere di pericolo a sé ed agli altri.