@Simone anche a me sembra naturale, ma mi sono accorta che la mia attenzione al dettaglio e il tempo che passo a comparare i calzini l'uno con l'altro sono decisamente eccessivi. Le differenze sono così minuscole che da una lavatrice con dieci paia di calzini tutti uguali è quasi impossibile riuscire a ricreare le coppie originarie.
E qui chiudo con l'ermeneutica del calzino accoppiato.
Hihihi...a questo proposito posso solo citare una battuta che girava su fb un po' di tempo fa "quando a casa mia due calzini uguali si incontrano si abbracciano piangendo di gioia"!
Questa mattina mi sono accorta di una cosa assurda che faccio sempre: tentare di accoppiare nel modo giusto i calzini neri che compro sempre uguali da anni. Nel senso che i calzini sono tutti uguali, ma io quando li ritiro, una volta lavati, cerco sempre di riaccoppiarli nel modo giusto, stando attenta a minuscole differenze di colore o a modificazioni nell'elasticità del tessuto. E' una cosa che faccio sempre e alla quale pongo sempre molta attenzione ma stamani, ripetendo la cosa, mi sono improvvisamente resa conto di quanto fosse priva di senso.
e io la riapro (l'ermeneutica): dovrei esclamare "tze, sei una novellina". Da un bel po' di anni ormai non esistono più i calzini con la forma del piede destro e sinistro, quindi oltre ad accoppiar calzini di differente usura/scolorimento, li accoppio anche per forma assunta al primo utilizzo , perchè se c'è una cosa ancora peggiore che accopparli di colore e usura diversa, è accoppiare due destri e due sinistri
Questa mattina mi sono accorta di una cosa assurda che faccio sempre: tentare di accoppiare nel modo giusto i calzini neri che compro sempre uguali da anni. Nel senso che i calzini sono tutti uguali, ma io quando li ritiro, una volta lavati, cerco sempre di riaccoppiarli nel modo giusto, stando attenta a minuscole differenze di colore o a modificazioni nell'elasticità del tessuto. E' una cosa che faccio sempre e alla quale pongo sempre molta attenzione ma stamani, ripetendo la cosa, mi sono improvvisamente resa conto di quanto fosse priva di senso.
e io la riapro (l'ermeneutica): dovrei esclamare "tze, sei una novellina". Da un bel po' di anni ormai non esistono più i calzini con la forma del piede destro e sinistro, quindi oltre ad accoppiar calzini di differente usura/scolorimento, li accoppio anche per forma assunta al primo utilizzo , perchè se c'è una cosa ancora peggiore che accopparli di colore e usura diversa, è accoppiare due destri e due sinistri
Ma la forma non è dovuta alle modifiche dell'elasticità del tessuto?
Questa mattina mi sono accorta di una cosa assurda che faccio sempre: tentare di accoppiare nel modo giusto i calzini neri che compro sempre uguali da anni. Nel senso che i calzini sono tutti uguali, ma io quando li ritiro, una volta lavati, cerco sempre di riaccoppiarli nel modo giusto, stando attenta a minuscole differenze di colore o a modificazioni nell'elasticità del tessuto. E' una cosa che faccio sempre e alla quale pongo sempre molta attenzione ma stamani, ripetendo la cosa, mi sono improvvisamente resa conto di quanto fosse priva di senso.
e io la riapro (l'ermeneutica): dovrei esclamare "tze, sei una novellina". Da un bel po' di anni ormai non esistono più i calzini con la forma del piede destro e sinistro, quindi oltre ad accoppiar calzini di differente usura/scolorimento, li accoppio anche per forma assunta al primo utilizzo , perchè se c'è una cosa ancora peggiore che accopparli di colore e usura diversa, è accoppiare due destri e due sinistri
Ma la forma non è dovuta alle modifiche dell'elasticità del tessuto?
Penso anche io. Ci sono fibre siliconiche con una memoria di forma molto alta. Sono usate però per lo più per le mute da sub. Calze siliconiche, anche se risolverebbero il problema della perdita di forma, sarebbero maleodoranti più del dovuto, io penso.
Questa mattina mi sono accorta di una cosa assurda che faccio sempre: tentare di accoppiare nel modo giusto i calzini neri che compro sempre uguali da anni. Nel senso che i calzini sono tutti uguali, ma io quando li ritiro, una volta lavati, cerco sempre di riaccoppiarli nel modo giusto, stando attenta a minuscole differenze di colore o a modificazioni nell'elasticità del tessuto. E' una cosa che faccio sempre e alla quale pongo sempre molta attenzione ma stamani, ripetendo la cosa, mi sono improvvisamente resa conto di quanto fosse priva di senso.
e io la riapro (l'ermeneutica): dovrei esclamare "tze, sei una novellina". Da un bel po' di anni ormai non esistono più i calzini con la forma del piede destro e sinistro, quindi oltre ad accoppiar calzini di differente usura/scolorimento, li accoppio anche per forma assunta al primo utilizzo , perchè se c'è una cosa ancora peggiore che accopparli di colore e usura diversa, è accoppiare due destri e due sinistri
Ma la forma non è dovuta alle modifiche dell'elasticità del tessuto?
si ma in generale la fibra elastica più la lavi più si allenta su tutto il tessuto, altra cosa è la forma che prenderà per un determinato vincolo (in questo caso il piede). Penso che @Eunice si riferisse alla prima
In realtà avevo dato per scontato l'accoppiare correttamente il destro con il sinistro. Insomma, dopo che li hai messi la prima volta, i calzini (o meglio i calzettoni) invernali mantengono quella piccola curvatura all'altezza del tallone che permette di distinguerne il posizionamento. Con i gambaletti femminili la cosa è invece più difficile: riconosco la curvatura ma è più difficile capire se è causata dal tallone destro o da quello sinistro (ma io ci provo ugualmente, è ovvio). Infine con i calzini sportivi estivi è tutto più facile.
E così ho completato la mia personale analisi del mondo del calzino. @Indeciso, mi dispiace, ma mi sa che siamo molto simili quanto a calzini. Non avevo specificato solo per evitare di entrare nel dettaglio delle diverse tipologie di indumenti per i piedi. :P
Quando ero bambina mi divertivo ad imitare (imitazione vocale) i gatti che vivevano nel giardino, in particolare l'imitazione dei cuccioli appena nati, mi riusciva bene a tal punto che "mamma micia" andava in confusione perchè non capiva che i miagolii da me prodotti erano appunto prodotti da me e non da un altro cucciolo che aveva lasciato distante dalla cucciolata (visto che io ero un po' distante dal punto in cui erano stati nascosti i cuccioli).
Durante l'infanzia e la prima adolescenza ero molto impressionabile e facile allo svenimento. Quando qualcosa mi impressionava, ad esempio piegare il braccio in un certo modo (senza farmi male) ed intravedere l'osso sembrava che arrivasse un perentorio avviso dal cervello "Ok è meglio se svieni".. e TUMP!! (mi fecero diversi esami per capire cosa avessi, ipotizzavano epilessia)
Faccio le righe in mezzo ad ogni riga di quadretti nei fogli appunto a quadretti.
So usare il trucco/cosmetici in maniera intimidatoria.
Due episodi di questi giorni: - ufficio di equitalia (yeeea!) , trovo un ragazzo molto simpatico, dovrei dimostrare che una multa non mi spetta ma mi mancano delle informazioni, gli chiedo se lui e' in grado di saperlo ...lui con voce decisa mi dice "io non posso dirglielo" ma con la testa mi fa cenno di si..io ovviamento non capisco e cambio discorso: lui mi continuava a fare cenno di si e mi guardava strano..io niente. Alla fine sorride e lo scrive su un foglio, scuotendo la testa (!)
- sto parlando al telefono davanti l'ingresso del supermercato..alla fine della telefonata avevo staccato tutte le foglie morte della siepe! E meno male non sono entrata dentro :-)
Due episodi di questi giorni: - ufficio di equitalia (yeeea!) , trovo un ragazzo molto simpatico, dovrei dimostrare che una multa non mi spetta ma mi mancano delle informazioni, gli chiedo se lui e' in grado di saperlo ...lui a voce alta mi dice "io non posso dirglielo" ma con la testa mi fa cenno di si..io ovviamento non capisco e cambio discorso: lui mi continuava a fare cenno di si e mi guardava strano..io niente. Alla fine sorride e lo scrive su un foglio, scuotendo la testa (!)
- sto parlando al telefono davanti l'ingresso del supermercato..alla fine della telefonata avevo staccato tutte le foglie morte della siepe!
Questa e' proprio una curiosa coincidenza. Una curiosa interessante coincidenza.
Due anni fa ad Aprile io ancora non avevo ricevuto la cartella esattoriale della ormai vecchia tassa per i rifiuti tares, ora tarsi. Entro nell'ufficio di equitalia della mia città e dico:io non ho ancora ricevuto la cartella esattoriale per la tassa per lo smaltimento dei rifiuti. La signorina del vetro mi dice:eh,ma io non posso darle questa informazione. Io le chiedo:e perché? Lei mi risponde:perché non la so. Io le dico: quello che ha sulla scrivania si chiama elaboratore elettronico, se fosse provvisto di una connessione alla rete globale, potrebbe gentilmente effettuare una ricerca? Lei mi dice:si, potrei, la effettuo? Io:certo. Due minuti dopo mi risponde:lei non ha una cartella relativa alla sua abitazione,ha consegnato tutti i documenti in comune? Io le dico: attenda, e chiamo la responsabile del piccolo comune del mio minuscolo paesino di 200 persone in vivavoce. Le chiedo:Anna, puo' confermare che io ho consegnato tutti i documenti? Lei:si. Io metto giu. La signorina del vetro mi dice:ma allora la vuole, la cartella? E io:assolutamente no, se il sistema esattoriale e' caratterizzato da incongruenze e rallentamenti dovuti alla complessita' burocratica del Paese, non e' davvero un problema mio. Buon giorno.
E me ne sono andato.
Deve esserci un qualche virus, in quegli uffici, io penso.
Ora ho ricevuto la mia seconda cartella, la prima la stiamo ancora aspettando.
In compenso, alla porta degli uffici, accanto alla targhetta con il disegno del cane e la scritta 'io non posso entrare', vi hanno aggiunto la mia descrizione, pure.
Ora ho ricevuto la mia seconda cartella, la prima la stiamo ancora aspettando.
In compenso, alla porta degli uffici, accanto alla targhetta con il disegno del cane e la scritta 'io non posso entrare', vi hanno aggiunto la mia descrizione, pure.
Dimenticavo quello che mi ha fatto ridere di piu': mi fermo a mangiare con un'amica in un posto dove in effetti mi sento a casa, era un po' tardi siamo le ultime a lasciare il locale..uscendo ho spento le luci! )
Dimenticavo quello che mi ha fatto ridere di piu': mi fermo a mangiare con un'amica in un posto dove in effetti mi sento a casa, era un po' tardi siamo le ultime a lasciare il locale..uscendo ho spento le luci! )
Io quando cammino raccolgo le cartacce abbandonate a terra e le getto nel cestino, e sempre, sempre dico:incivili! E sbuffo.
Mio padre ogni volta mi dice: ho vergogna, lascia stare.
Una cosa strana che ho notato l'altro giorno è che se passo davanti ad uno specchio o ad un vetro con la mia immagine riflessa mi sorrido o mi saluto come sorridessi o salutassi un amico...
In realtà avevo dato per scontato l'accoppiare correttamente il destro con il sinistro. Insomma, dopo che li hai messi la prima volta, i calzini (o meglio i calzettoni) invernali mantengono quella piccola curvatura all'altezza del tallone che permette di distinguerne il posizionamento. Con i gambaletti femminili la cosa è invece più difficile: riconosco la curvatura ma è più difficile capire se è causata dal tallone destro o da quello sinistro (ma io ci provo ugualmente, è ovvio). Infine con i calzini sportivi estivi è tutto più facile.
E così ho completato la mia personale analisi del mondo del calzino. @Indeciso, mi dispiace, ma mi sa che siamo molto simili quanto a calzini. Non avevo specificato solo per evitare di entrare nel dettaglio delle diverse tipologie di indumenti per i piedi. :P
allora ritiro il novellina
ps "lezione di vita" di due giorni fa: scrivere sempre tutto quello che fai anche se lo si da per scontato, altrimenti si passa dalla parte del torto.
@simone e @kokorozashi, alla fine delle vostre incomprensioni con gli impiegati degli edifici pubblici in cui vi siete recati, avete capito cosa volessero dire? In tal caso, me lo potete spiegare?
Stefano nel mio caso il ragazzo era davvero gentile voleva aiutarmi dandomi un'informazione che in teoria non poteva darmi...quindi a voce mi diceva "non posso" (perche' i colleghi potevano sentire) mentre con la testa diceva di si..io ho capito il senso della situazione solo quando mi ha passato un foglio con l'informazione scritta...e' stata una scena molto buffa! Perche' pensando avesse detto di no io avevo iniziato a protestare dicendo che era ingiusto chiedessero a me di fornire informazioni che non avrei potuto reperire se non pagando un avvocato quando loro erano in grado di verificare tramite computer..e continuavo a protestare e lui continuava a fare cenni con la testa ahahah!!!
@Stefano, io penso che non sapesse cosa doveva fare e penso che pensasse che avrei dovuto saperlo io.
Accidenti, a volte non riconosco la mia macchina nel parcheggio, la sera quando sono molto stanco, e questa voleva che sapessi dove recuperare la mia cartella esattoriale? Il fatto che mi ha fatto sorridere (ma solo dopo...) è che, arrivati alla possibile soluzione, io l'ho rifiutata nel nome della coerenza del sistema: se il sistema era in ritardo ed inappropriato, perché mai sarei dovuto essere io a risolvere la situazione e prendermi la responsabilità? Va beh. Pessimo coerente cervello, il mio. Ciao. Simone
Simone, il mio cervello ha come pilastro centrale la coerenza. Quello che ho imparato fino ad ora è che se rimani fedele ai tuoi princìpi, non rimani mai deluso. Quindi, ti consiglio di essere fiero di avere un cervello coerente.
Io sono contento della coerenza del mio cervello. Solo, a volte, questa ostinata coerenza crea problemi con cose molto piccole ed insignificanti. E' lì che io dico Pessimo Coerente Cervello. Ciao. Grazie. Simone
Della serie "prendere ciò che viene detto troppo alla lettera": qualche anno fa sono andata in banca ad incassare il mio primo assegno dello stipendio. Dopo controlli di documenti e altre pratiche burocratiche la ragazza allo sportello mi porge l'assegno e mi dice "ora dovresti girarlo". Io prendo l'assegno e lo capovolgo. Lei ovviamente intendeva firmarlo in modo da poterlo poi versare. Non mi dimenticherò mai la faccia che ha fatto :-??
Della serie "prendere ciò che viene detto troppo alla lettera": qualche anno fa sono andata in banca ad incassare il mio primo assegno dello stipendio. Dopo controlli di documenti e altre pratiche burocratiche la ragazza allo sportello mi porge l'assegno e mi dice "ora dovresti girarlo". Io prendo l'assegno e lo capovolgo. Lei ovviamente intendeva firmarlo in modo da poterlo poi versare. Non mi dimenticherò mai la faccia che ha fatto :-??
Questa mi è piaciuta molto! Rispecchia perfettamente il concetto di “prendere tutto alla lettera”.
Da bambina mi ricordo che il primissimo giorno di scuola elementare la maestra stava spiegando alla classe come impostare la prima pagina del quaderno. Fece uno schema alla lavagna per fare un esempio: nome e cognome in alto (la maestra aveva usato il suo nome per fare l'esempio), sotto la materia (matematica) e ancora più in basso l'anno scolastico. Tutti hanno ricopiato sul quaderno mettendo il proprio nome mentre io ho copiato testualmente tutto quello che c'era sulla lavagna, compreso il nome della maestra al posto del mio, con conseguente derisione da parte della classe . Diciamo che di episodi del genere nella mia vita ne ho avuti tantissimi, ora capita molto di rado, penso 100 volte prima di fare qualsiasi cosa :-/
Sono ambidestra e so scrivere contemporaneamente con tutte e due le mani: - dritto - al rovescio - al contrario - al contrario-rovescio.
( alle elementari, per sbaglio, scrissi un tema totalmente da destra a sinistra perchè mi ero scordata come si scriveva da sinistra a destra, ndr )
Amo solo i numeri dispari. Sono fissata nel sommare le cifre di numeri che incontro per strada ( civici, di libri, targhe, etc. ) E sicuramente altre cose che al momento non mi vengono in mente.
●Alle elementari portavo dei panini per fare merenda e ma madre me li "confezionava" con fogli di alluminio. Adoravo quel materiale perché prestava molto bene alle mie esigenze artistiche: ci realizzavano sculture, abbozzi di pupazzi, animali, piante e fiori, forme varie che mi venivano in mente. Facevo la stessa cosa con i rivestimenti dei Kinder (nota marca di barrette al cioccolato, che adoravo) e con pezzi di plastica per alimenti che trovavo in giro. ●Da piccolo ero fissato con gli animali, avevo periodi in cui fingeva di essere il mio animale preferito che cambiava ogni tot.di tempo. Per esempio, quando ero nel periodo "elefante", mi facevo attaccare un pezzo di carta al naso a mo di proboscide e andavo gattonando per casa fingendo di essere un pachiderma e barrendo. ●Più tardi ho iniziato ad usare la carta per crearmi dei giocattoli, spesso e volentieri insetti o omini con cui giocavo, che facevo vivere, mangiare, riprodursi e anche morire. Ho realizzato un modello di corpo umano a grandezza naturale solo con la carta e ne ho progettati altri che non realizzavo perché cambia o interesse.
●Devo trovare una spiegazione razionale a tutto. Ho anche una mia tesi sui fantasmi, da dimostrare. Mi piacciono le materie concrete, vado matto per la biologia e sono anche molto intelligente, per cui la gente si stupisce quando dico che non vado benissimo in matematica. Semp!icemente, è un'intelligenza settoriale. In matematica (e scienze teoriche) non sono un genio perché ho una concreta difficoltà a immaginare cose astratte, lontane da me, inoltre ho la plasticità mentale di una lastra di basalto e ho poca memoria per nozioni che non rientrano nel mio campo di interesse. Non so se amo o meno i numeri, ma di certo non amo l'algebra. ●provo più empatia per gli animali che per gli esseri umani, in particolare amo molto gli insetti e mi distraggo facilmente da un discorso se noto un artropode su un muro. ●ogni tanto penso al primo ricordo che ho di me, è strano ma ricordo perfettamente le maestre dell'asilo però ho rimosso buona parte dei ricordi alle elementari e medie. Ricordo solo che non ero ben visto da tutti e te devo a isolarsi, tanto da destare preoccupazione agli insegnanti. Trovavo snervante il dover socializzare "per forza". Non mi riusciva, e non mi riesce neanche ora. E ciò è vi sto come strano dagli altri. ●non amo il contatto fisico a sorpresa, ma uso di frequente abbracciare i miei più stretti amici (che sono solo due, altra cosa per gli altri strana) perché l'abbraccio è per me l'unica forma di rapporto sociale in cui posso dimostrare tutto il mio affetto a costoro, non ci riesco in altri modi e quindi spesso li abbraccio anche senza motivo. Ma non amo essere abbracciato. Lo trovo invasivo. ●prendo le cose alla lettera, ma il vero problema è che non capisco sempre quando una persona sta scherzando o dice sul serio, arrivando anche a prendermela di brutto (=tantrum) con egli per delle sciocchezze.
La curiosità è quasi sempre egoismo: in pochi si accorgono di quanto qualcosa funzioni in modo preciso ed efficiente, finché non smette di farlo.
Dunque, io ho un hobby che tutte le persone con cui ho a che vedere definiscono "stranissimo"; nonostante non sia niente di male.
Mi piace molto la poesia asemica, con concetti molto ermetici, parole ormai desuete, accostamenti verbali che molti definiscono "da brivido" (e non in senso positivo). I mash-up di parole mi piacciono molto: prendo carta e penna o apro un nuovo documento al PC, e scrivo cose apparentemente insensate.
Mi aiuta a liberarmi tantissimo la mente, per me è essenziale. Per gli altri, una cosa in più per cui "bonariamente", prendermi un po' in giro. Ma finché sono contenta io...
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E qui chiudo con l'ermeneutica del calzino accoppiato.
E così ho completato la mia personale analisi del mondo del calzino. @Indeciso, mi dispiace, ma mi sa che siamo molto simili quanto a calzini. Non avevo specificato solo per evitare di entrare nel dettaglio delle diverse tipologie di indumenti per i piedi.
:P
Durante l'infanzia e la prima adolescenza ero molto impressionabile e facile allo svenimento. Quando qualcosa mi impressionava, ad esempio piegare il braccio in un certo modo (senza farmi male) ed intravedere l'osso sembrava che arrivasse un perentorio avviso dal cervello "Ok è meglio se svieni".. e TUMP!! (mi fecero diversi esami per capire cosa avessi, ipotizzavano epilessia)
Faccio le righe in mezzo ad ogni riga di quadretti nei fogli appunto a quadretti.
So usare il trucco/cosmetici in maniera intimidatoria.
- ufficio di equitalia (yeeea!) , trovo un ragazzo molto simpatico, dovrei dimostrare che una multa non mi spetta ma mi mancano delle informazioni, gli chiedo se lui e' in grado di saperlo ...lui con voce decisa mi dice "io non posso dirglielo" ma con la testa mi fa cenno di si..io ovviamento non capisco e cambio discorso: lui mi continuava a fare cenno di si e mi guardava strano..io niente. Alla fine sorride e lo scrive su un foglio, scuotendo la testa (!)
- sto parlando al telefono davanti l'ingresso del supermercato..alla fine della telefonata avevo staccato tutte le foglie morte della siepe! E meno male non sono entrata dentro :-)
Perche' pensando avesse detto di no io avevo iniziato a protestare dicendo che era ingiusto chiedessero a me di fornire informazioni che non avrei potuto reperire se non pagando un avvocato quando loro erano in grado di verificare tramite computer..e continuavo a protestare e lui continuava a fare cenni con la testa ahahah!!!
- dritto
- al rovescio
- al contrario
- al contrario-rovescio.
( alle elementari, per sbaglio, scrissi un tema totalmente da destra a sinistra perchè mi ero scordata come si scriveva da sinistra a destra, ndr )
Amo solo i numeri dispari.
Sono fissata nel sommare le cifre di numeri che incontro per strada ( civici, di libri, targhe, etc. )
E sicuramente altre cose che al momento non mi vengono in mente.
Adoravo quel materiale perché prestava molto bene alle mie esigenze artistiche: ci realizzavano sculture, abbozzi di pupazzi, animali, piante e fiori, forme varie che mi venivano in mente. Facevo la stessa cosa con i rivestimenti dei Kinder (nota marca di barrette al cioccolato, che adoravo) e con pezzi di plastica per alimenti che trovavo in giro.
●Da piccolo ero fissato con gli animali, avevo periodi in cui fingeva di essere il mio animale preferito che cambiava ogni tot.di tempo. Per esempio, quando ero nel periodo "elefante", mi facevo attaccare un pezzo di carta al naso a mo di proboscide e andavo gattonando per casa fingendo di essere un pachiderma e barrendo.
●Più tardi ho iniziato ad usare la carta per crearmi dei giocattoli, spesso e volentieri insetti o omini con cui giocavo, che facevo vivere, mangiare, riprodursi e anche morire.
Ho realizzato un modello di corpo umano a grandezza naturale solo con la carta e ne ho progettati altri che non realizzavo perché cambia o interesse.
●Devo trovare una spiegazione razionale a tutto. Ho anche una mia tesi sui fantasmi, da dimostrare.
Mi piacciono le materie concrete, vado matto per la biologia e sono anche molto intelligente, per cui la gente si stupisce quando dico che non vado benissimo in matematica. Semp!icemente, è un'intelligenza settoriale. In matematica (e scienze teoriche) non sono un genio perché ho una concreta difficoltà a immaginare cose astratte, lontane da me, inoltre ho la plasticità mentale di una lastra di basalto e ho poca memoria per nozioni che non rientrano nel mio campo di interesse. Non so se amo o meno i numeri, ma di certo non amo l'algebra.
●provo più empatia per gli animali che per gli esseri umani, in particolare amo molto gli insetti e mi distraggo facilmente da un discorso se noto un artropode su un muro.
●ogni tanto penso al primo ricordo che ho di me, è strano ma ricordo perfettamente le maestre dell'asilo però ho rimosso buona parte dei ricordi alle elementari e medie. Ricordo solo che non ero ben visto da tutti e te devo a isolarsi, tanto da destare preoccupazione agli insegnanti. Trovavo snervante il dover socializzare "per forza". Non mi riusciva, e non mi riesce neanche ora. E ciò è vi sto come strano dagli altri.
●non amo il contatto fisico a sorpresa, ma uso di frequente abbracciare i miei più stretti amici (che sono solo due, altra cosa per gli altri strana) perché l'abbraccio è per me l'unica forma di rapporto sociale in cui posso dimostrare tutto il mio affetto a costoro, non ci riesco in altri modi e quindi spesso li abbraccio anche senza motivo. Ma non amo essere abbracciato. Lo trovo invasivo.
●prendo le cose alla lettera, ma il vero problema è che non capisco sempre quando una persona sta scherzando o dice sul serio, arrivando anche a prendermela di brutto (=tantrum) con egli per delle sciocchezze.