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Spettacolo teatrale Temple Grandin 2023 - Colleferro

Cari docenti di mio figlio, di mia figlia, miei, vorrei dirvi... (manuale di istruzioni)

Andato_SimAndato_Sim Post: 2,046
modificato maggio 2014 in Esplorare i sentimenti
Io ho pensato ad una cosa.
Io ho pensato che questo luogo potrebbe essere infinitamente utile a docenti che abbiano a che fare con bambini nello spettro autistico o con dubbi relativi a ciò, per capire cosa fare e cosa non fare per aumentarne il benessere in ambito didattico ed educativo.
E ho pensato che siccome qui ci sono molte madri e padri di bambini/ragazzi nello spettro autistico, potrebbero dare delle indicazioni dirette, precisissime, su come vivono alcune situazioni i loro figli.
E ho pensato anche che tutte le persone nello spettro autistico potrebbero dare un contributo importante su ciò che sarebbe/sarebbe stato utile al fine didattico e/o educativo.
Perché chi meglio delle famiglie dei bambini/ragazzi nello spettro o chi meglio di persone nello spettro possono dare indicazioni importanti ai docenti?
Troppo spesso i docenti si affidano solo agli esperti, e dimenticano che i maggiori esperti sono e restano le famiglie, che vivono i loro bambini/ragazzi tutto il giorno, tutti i giorni, e troppo spesso questi esperti o questi docenti tendono a dire alle famiglie solo ciò che dovrebbero fare, e si dimenticano di ascoltare. Si dimenticano di ascoltare.
Quindi, ho pensato di avviare questa discussione, come una specie di manuale delle istruzioni in ambito didattico ed educativo per i docenti, in modo che non si affidino più solo "agli esperti" ma che possano trovare molto materiale diretto, e possano chiedere, e possano effettuare induzioni. Sono consapevole che ogni persona è completamente differente da ogni altra, e che i piani educativi e didattici devono essere assolutamente personalizzati, MA io avrei così tanto desiderato, da piccolo, che qualcuno avesse detto ai miei docenti come funzionavo. Avrei imparato molto di più, io penso.
Grazie a chi vorrà lasciare il proprio contributo. Simone

[per una consultazione agevole, io penso sarebbe utile dividere i concetti in piccoli paragrafi con un titoletto, MA ognuno si senta libero, è ovvio, ciò. Grazie a tutti voi]
Tutto ciò IO penso (e scrivo).
Post edited by Andato_Sim on
«1345

Commenti

  • zisczisc Post: 1,603
    è un ottima idea....

    potrebbe venir fuori un "ambiente tipo wiki" con tanto di support-center magari gestito da persone che si occupano di educazione.

    scusate ma ultimamente penso sempre a aspetti imprenditoriali.
  • Andato_SimAndato_Sim Post: 2,046
    modificato maggio 2014
    INSEGNARE AD IMPARARE
    Docenti, non pretendete che i bambini/ragazzi si adeguino a tutti i costi, che diventino tutti "uguali" perché "è giusto così", perché "bisognerebbe fare così".
    E' vero che nella cultura occidentale si scrive da sinistra a destra, ma non è così per tutto il mondo.
    Non pretendete che imparino ad imparare tutti allo stesso modo, e rispettate il modo con il quale i bambini/ragazzi sanno imparare.
    Lasciate che le menti siano libere di acquisire senza essere costrette a pensare in modo completamente diverso, perché sprecano molta energia, a fare ciò.
    Se avete un dubbio, parlatene con la famiglia subito, senza attendere, senza attendere nulla.
    MA siate delicati, ci vuole delicatezza, ma parlatene subito.
    Siate delicati anche con i bambini/ragazzi sui quali avete dubbi.
    Voi dovete esserlo. E' il vostro compito, la delicatezza. La mente di alcuni bambini è molto delicata, io penso. Voi dovete dare delicatezza, prima di tutto.
    Perché alcuni di questi bambini/ragazzi, poi, potrebbero ricordarsi tutto, assolutamente ogni cosa dei momenti passati con voi, e questi ricordi possono essere un'àncora di salvataggio, oppure un pensiero di gravissima tristezza. Io so cosa dico. E questi ricordi possono essere la causa di molti gravi pensieri che alcuni bambini/ragazzi potrebbero portare con sè per tutta la loro vita. Per tutta la loro vita.

    I TEMPI GIUSTI
    Docenti, lasciate i tempi giusti ai bambini/ragazzi sui quali avete dubbi o preoccupazioni.
    Se si distraggono, non lo fanno perché non interessa loro ciò che state dicendo. Non serve a niente urlare "stai attentooooooo/ stai attentaaaaaaaa!". Non serve proprio proprio a niente. A niente.
    Forse, c'è troppo rumore, anche se a voi non sembra ciò, forse ci sono troppe chiacchiere, forse hanno visto una moschina volare o vedono la polvere nell'aria, o i pioppi che fanno nevicare. Forse le luci non fanno bene ai loro occhi, o forse loro si stanno concentrando in un modo differente da come voi di solito vi concentrate.
    MA non lo fanno apposta, è una vostra impressione, non lo fanno perché vogliono sminuire il vostro lavoro.
    Voi lasciate loro il tempo giusto, parlatene con la famiglia MA lasciate il tempo giusto: loro impareranno molto di più, e i ricordi saranno buoni, e i buoni ricordi generano buona vita.
    Lasciate che possano uscire dalla classe una volta di più, anche se vi chiedono di andare ai servizi igienici e voi sapete che devono fare un "giretto".
    Magari parlate con loro, o comunque lasciategli intendere che possono dirvi o comunicarvi in qualsiasi modo "ho bisogno di fare un giretto" oppure "ho bisogno di uscire" oppure "ho bisogno di fare un salto". O anche non comunicarvi niente a parole, a voce. Voi dovete essere capaci anche di cogliere le comunicazioni che non avvengono con le parole, perché tanti bambini/ragazzi comunicano le cose più importanti per loro senza usare le parole. Se non siete capaci di farlo, dovete proprio imparare a fare ciò, perché voi vivete con i bambini/ragazzi molto di più di quanto, spesso, vivono con loro i genitori.
    Lasciate loro il tempo giusto, impareranno a non avere paura.

    [Per ora io dico ciò, perché io avrei infinite cose da dire, ma il forum non è tutto mio. Grazie. Ciao. Simone]

    Tutto ciò IO penso (e scrivo).
  • Andato_SimAndato_Sim Post: 2,046
    modificato maggio 2014
    FARE OSSERVARE GLI SBAGLI
    Docenti, non fate osservare gli sbagli ai bambini/ragazzi in modo plateale o malizioso, soprattutto se siete nel dubbio che i bambini/ragazzi siano caratterizzati da una neurodiversità. E non potete sapere chi avete davanti, quindi bisogna stare infinitamente attenti.
    L'impatto è molto forte, molto forte.
    E' come una valanga, come una valanga che cade addosso e che non si riesce a fermare, e poi si pensa all'infinito a ciò detto e si perde molto tempo e molta energia in ciò.
    Gli errori vanno fatti notare, ma sempre con gentilezza e con correttezza. Soprattutto con correttezza.
    Non aggredite i bambini/ragazzi con "battutine", con risolini, con il sarcasmo. Perché spesso non vengono capite, queste battutine, e l'effetto è che i bambini/ragazzi del gruppo classe sentono che l'insegnante "è dalla loro parte" e questo crea ancora più divisione e isolamento, sapete.
    Ed inoltre, fermate eventuali chiacchiericci degli altri bambini/ragazzi, fermateli.
    Dite loro che di insegnante ce n'è uno, e loro sono studenti e non devono permettersi di fare ciò.
    Perché la tristezza che deriva dal sentire i compagni che ti deridono è gravissimo e resta dentro alla mente e dentro al cuore per anni.
    Post edited by Andato_Sim on
    Tutto ciò IO penso (e scrivo).
  • damydamy Post: 1,199
    GRATIFICATE I BAMBINI.

    È la motivazione a creare il successo, non il contrario.
    I bambini devono sentirsi sempre bravi, questo lì motiverà a fare sempre meglio.



    Comunque grazie @simone.
  • wolfgangwolfgang Post: 10,787
    Bellissima idea @simone
    Né scusa né accusa. Addestrare le competenze, insegnare valori, e-ducare l'Uomo dalla Bestia. La Natura non è una scusa.
  • aspirinaaspirina Post: 3,054
    A  PROPOSITO DI TEMPI GIUSTI

     Quando fate una domanda e vedete che il bambino sta zitto, sappiate aspettare, e non giungete subito alla conclusione che non sa la risposta.
    Molto probabilmente sta pensando, non mettetegli fretta perché forse sta vagliando tutte le possibili opzioni per scegliere quella giusta.
    E soprattutto non ditegli che è "imbambolato"

    bravissimo Simone, grazie

    Alla fin fine, amici, ecco la verità: è tutta una supercazzola
  • Andato_SimAndato_Sim Post: 2,046
    NON IMPARERAI MAI.
    Docenti, non dite MAI così.
    Perché fa perdere tanta stima di sè.
    E poi è difficilissimo riacquistarla. Ci vogliono anni e anni e anni.

    SVEGLIATIIIIIII!
    Anche ciò, non urlatelo MAI. Fa fare i salti sulla sedia, quando c'è un urlo. E' come qualcuno che ti corre incontro e terrorizza. Fa fare i salti sulla sedia e siccome non si sta dormendo, è una incoerenza assoluta, come "voglio sentire il silenzio" o "adesso se non la smetti, vedi".
    Piuttosto, con tatto, voi avvicinatevi e attirate la attenzione, mentre magari continuate a parlare alla classe o a dettare, e magari segnate con la mano il quaderno e sottovoce, con gentilezza, con delicatezza, voi dite: dài, va bene, così, andiamo avanti.
    Non urlate, non urlate e non picchiate i pugni o la mano aperta sulla cattedra o sul banco. Non fate ciò. E' come annegare, manca il fiato, poi, non fate ciò.

    Tutto ciò IO penso (e scrivo).
  • bannato2bannato2 Post: 2,034
    Sappiate ascoltarli anche quando non parlano .
  • Andato_SimAndato_Sim Post: 2,046
    LASCIATE PARLARE E DATE UN TEMPO PRECISO
    Quando c'è qualcosa di interessante per i bambini/ragazzi, voi lasciateli parlare.
    Date loro magari un certo tempo, dite loro prima: hai tre minuti per parlare di ciò.
    Se avete un piccolo cronometro, è meglio. Voi dite quanto tempo hanno, così che si possano regolare, e non si sentano interrotti.
    A dieci secondi, potete fare con le mani il conto alla rovescia, ma solo voi, non tutta la classe, se no sembra che tutti siano lì ad aspettare che finalmente tutto ciò finisca, e sembra che non importa a nessuno, e ciò è tristissimo. I bambini/ragazzi non sono stupidi, sanno fermarsi, anche se parlerebbero per ore ed ore.
    Alla fine fate i complimenti per ciò che è stato detto dicendo semplicemente: "bene, grazie ... per il tuo intervento che è stato molto interessante", non fate troppi complimenti perché a volte imbarazzano infinitamente, e passate il turno ad un compagno.
    I bambini/ragazzi che avranno parlato saranno molto più disponibili ad ascoltare gli altri, o almeno a lasciarli parlare, e penseranno che anche agli altri interessa ciò che loro dicono. E ciò è una cosa molto buona.
    Tutto ciò IO penso (e scrivo).
  • SFRUTTATE LE CAPACITA' DEL BIMBO PER CREARE PUNTI DI CONTATTO
    Molti bambini nello spettro autistico non sanno come rapportarsi nel modo corretto con gli altri bambini.
    Iniziate utilizzando il loro campo di interesse per metterli al centro dell'attenzione: questo farà aumentare la loro autostima e li farà sentire più sicuri.
    Faccio esempi concreti per bimbi di scuola materna. (Generalizzare troppo i concetti non è il mio forte :P)
    Il bimbo legge precocemente? Fategli leggere un semplice libretto per bambini alla classe. All'inizio del secondo anno della scuola materna, nella classe di mio figlio abbiamo suggerito dei libri con la CAA (comunicazione aumentativa) per bimbi dai 3 ai 6 anni, scritti interamente in immagini con il testo in stampatello sotto ogni immagine. E' stato un successo, erano libri famigliari per mio figlio (in quanto li leggevamo già da più di un anno a casa), incuriosivano ed erano utili anche per altri bambini. I bimbi gli facevano i complimenti per aver letto loro la storia e lui era felice di ciò.
    Il bimbo sa usare il PC, il tablet, è particolarmente bravo in qualche gioco? Potrebbe dimostrare ad un suo compagno per esempio come si usa il mouse e come si gioca con quel particolare gioco. 
    Al bimbo piace la musica? Utilizzatela, ad esempio, per fargli imparare i nomi dei compagni adattando delle filastrocche.

    LASCIATE AL BIMBO I SUOI TEMPI PER LE ATTIVITA' DI GRUPPO
    Non fatelo interagire con troppi compagni assieme, lasciategli i suoi tempi. Troppo rumore, troppe voci potrebbero confonderlo e far aumentare troppo il suo livello di stress.
  • FATE GLI INSEGNANTI SOLO SE AVETE UNA VOCAZIONE A FARLO!!!

    Istruire delle giovani vite é quel che garantisce l'evoluzione culturale ed emotiva del genere umano.
    NON FATELO SE IL VOSTRO SCOPO É
    SOLAMENTE INSEGNARE LE TABELLINE O ANCOR PEGGIO RICEVERE UNO STIPENDIO A FINE MESE.
  • Andato_SimAndato_Sim Post: 2,046
    LASCIATE RIPOSARE
    I bambini/ragazzi nello spettro autistico usano tante energie perché la attenzione è molto forte verso molti particolari e molti stimoli e devono elaborarli tutti, a volte, e spesso la loro elaborazione è molto diversa da quella delle altre persone.
    A un certo punto, hanno bisogno di riposare per riprendersi, hanno bisogno di "ritrovarsi".
    Lasciateli riposare un momento. Non abbiate fretta. Non abbiate fretta. Nemmeno il Ministero dell'Istruzione dice che il programma va svolto e basta, questa è una gravissima bugia per fare una cosa (il programma) che costa infinitamente meno impegno e sforzo di un'altra (l'attenzione alla persona che avete davanti). E questa ultima, invece, è infinitamente più importante.
    Lasciate riposare un istante. Pensate a quando siete stanchi voi, e moltiplicate per 10, per 100, per 1000.
    Tutto ciò IO penso (e scrivo).
  • Andato_SimAndato_Sim Post: 2,046
    L'ORARIO E I CAMBIAMENTI
    Rispettate l'orario, e non cambiatelo all'ultimo momento, non cambiatelo. Accidenti, non cambiatelo, rispettatelo.
    Se proprio si deve, avvisate subito, il mattino, prima di incominciare.
    Avvisate anche dei piccoli cambiamenti, come le sostituzioni, perché io penso che quando un bambino/ragazzo nello spettro autistico si aspetta di vedere arrivare una persona e poi ne arriva un'altra, è un piccolo fulmine. Visto che non costa nulla, voi avvisate, di ciò, subito.
    Magari entrate un momento e dite a tutti: "Oggi non c'è ... perciò verrà ..." e così salutate.
    E' un gesto molto piccolo, ma molto importante.
    Tutto ciò IO penso (e scrivo).
  • Francy75Francy75 Post: 405
    NON IMPARERAI MAI.
    Docenti, non dite MAI così.
    Perché fa perdere tanta stima di sè.
    E poi è difficilissimo riacquistarla. Ci vogliono anni e anni e anni.

    SVEGLIATIIIIIII!
    Anche ciò, non urlatelo MAI. Fa fare i salti sulla sedia, quando c'è un urlo. E' come qualcuno che ti corre incontro e terrorizza. Fa fare i salti sulla sedia e siccome non si sta dormendo, è una incoerenza assoluta, come "voglio sentire il silenzio" o "adesso se non la smetti, vedi".
    Piuttosto, con tatto, voi avvicinatevi e attirate la attenzione, mentre magari continuate a parlare alla classe o a dettare, e magari segnate con la mano il quaderno e sottovoce, con gentilezza, con delicatezza, voi dite: dài, va bene, così, andiamo avanti.
    Non urlate, non urlate e non picchiate i pugni o la mano aperta sulla cattedra o sul banco. Non fate ciò. E' come annegare, manca il fiato, poi, non fate ciò.


    La parola "SVEGLIA" me l'hanno ripetuta talmente tante volte che ancora adesso a sentirla mi risveglia istinti "inquietanti"
  • GwyllionGwyllion Post: 126
    modificato maggio 2014
    Simone bellissima idea, molto utile. Ma che fare quando gli insegnanti negano la diagnosi?
    Nel nostro caso specifico, avendo un bambino asperger con un QI molto alto e non particolarmente problematico a scuola (diverso invece a casa e fuori), non avrei bisogno di particolari indicazioni da dare alle insegnanti. Però vorrei che non negassero la diagnosi, di modo che il loro occhio sia aperto all'osservazione. Vorrei che fossero i miei occhi quando non ci sono, che mi riportassero eventuali episodi particolari.
    Questo non succede, purtroppo.
    Forse non sono l'unica in questa situazione, si potrebbe aggiungere qualche frase da dire per aiutare le insegnanti che non accettano la diagnosi. Situazione assurda eh...lo so!!
  • EuniceEunice Post: 1,060
    Bellissima inivitiva, Simone!

    Se penso alla mia storia scolastica:

    NON ABBIATE PAURA DI QUEL BAMBINO/A CHE SORRIDE POCO E SEMBRA ASCOLTARE TUTTO
    Se nel gruppo della classe vi accorgete che c'è un bambino o una bambina che vi osserva come foste uno strano esperimento, che ascolta ogni singola parola che dite, che in genere tace, ma quando parla è in grado di dire cose che vi possono spiazzare, che non riesce a scrivere pensierini su quanto è buona e dolce la mamma, ma che conosce i nomi delle stelle e sa spiegare perfettamente che cos'è una supernova, non abbiatene paura. Superate la normale avversione per ciò che è strano e cercate solo di trovare l'amo giusto, il particolare che vi potrà portare più vicino a lui/lei.

    SE UN ALUNNO FA QUALCOSA CHE VI SEMBRE IMPOSSIBILE, VERIFICATE PRIMA DI DECIDERE CHE HA COPIATO
    Se un alunno in un compito in classe o a casa salta dei passaggi scritti nei calcoli matematici, o scrive qualcosa di estremamente complesso, aspettate a decidere che ha copiato. Prima verificate se è capace effettivamente di farlo, magari sotto il vostro controllo diretto.

    ATTENZIONE A NON DIVENTARE PERSECUTORI DEI VOSTRI ALUNNI
    Se un ragazzo o una ragazza non riesce a rispondere alle vostre domande, si ammutolisce e vi guarda con occhi sbarrati, aspettate a decidere e dichiarare davanti a tutta la classe che non ha studiato o che è scemo (che non ci arriva o molte altre varianti). Pensate e valutate prima se nel vostro modo di rapportarvi con lui/lei non ci sia qualcosa che lo blocca.

    In generale, però, pensando alla mia esperienza di supporto di ragazzi con varie tipologie di difficoltà d'apprendimento direi:

    NON ABBIATE PRECONCETTI
    Guardate e osservate i ragazzi o bambini che avete di fronte sempre con occhi nuovi, nulla può mai essere dato per scontato. Comunque essi siano, dovete essere in grado di vederli veramente, non solo per i loro limiti, ma anche per le possibilità che nascondono. Pensateli come organismi in costante mutamento, capaci di cambiare in negativo o in positivo a seconda di ogni singolo evento che incontreranno nella loro vita.
    Evitate a tutti i costi il senso d'impotenza e cercate ogni giorno una nuova strategia per riuscire a comunicare con loro e ad insegnare ciò che si può e si vuole trasmettere. La perseveranza è la più grande dote, ma funziona solo se si mettono da parte i preconcetti e ciò che siete abituati ad aspettarvi da loro. Quando questo accade, allora arrivano i risultati inaspettati e i grandi cambiamenti.

    Questo è quello che mi è venuto in mente per ora, ma sono sicura che aggiungerò qualche altra voce (soprattutto in merito al rapporto tra classe e singolo).
  • damydamy Post: 1,199
    NON IMPARERAI MAI.
    Docenti, non dite MAI così.
    Perché fa perdere tanta stima di sè.
    E poi è difficilissimo riacquistarla. Ci vogliono anni e anni e anni.

    SVEGLIATIIIIIII!
    Anche ciò, non urlatelo MAI. Fa fare i salti sulla sedia, quando c'è un urlo. E' come qualcuno che ti corre incontro e terrorizza. Fa fare i salti sulla sedia e siccome non si sta dormendo, è una incoerenza assoluta, come "voglio sentire il silenzio" o "adesso se non la smetti, vedi".
    Piuttosto, con tatto, voi avvicinatevi e attirate la attenzione, mentre magari continuate a parlare alla classe o a dettare, e magari segnate con la mano il quaderno e sottovoce, con gentilezza, con delicatezza, voi dite: dài, va bene, così, andiamo avanti.
    Non urlate, non urlate e non picchiate i pugni o la mano aperta sulla cattedra o sul banco. Non fate ciò. E' come annegare, manca il fiato, poi, non fate ciò.


    La parola "SVEGLIA" me l'hanno ripetuta talmente tante volte che ancora adesso a sentirla mi risveglia istinti "inquietanti"
    Ho sbagliato anche io quando sono esasperata a dirgli Sveglia!
    Mi ha procurato tristezza ma anche tanta consapevolezza. Non sbaglierò Mai più così con lui.
  • Per quanto riguarda mio figlio trovo i consigli di @Simone assolutamente validi, riconosco comunque che ogni bambino fa storia a sè ed alcune varianti sono possibili da decidersi in base all'esperienza sennò sarebbe troppo facile.
    @damy, sicuramente bisogna evitare l'elettroshock ma, nel caso di mio figlio,  è necessario riportarlo continuamente alla realtà mentre svolge i compiti altrimenti la sua mente si perde da qualche parte, senza essere troppo bruschi ma è necessario richiamare la sua attenzione, io lo chiamo per nome, gli indico qualcosa sul quaderno, leggo ad alta voce. Se necessario facciamo un break, l'importante è dare obbiettivi precisi e definiti, ad esempio: devi leggere 2 volte, dobbiamo scrivere 4 frasi, etc.
    Se penso agli insegnanti, mi viene da piangere, purtroppo non hanno preparazione specifica, le insegnanti di sostegno non sono adatte, sono frustrate, demotivate e superficiali. Parlo in generale, ci sono sicuramente casi specifici che mi smentiscono ma la legge dei grandi numeri è dalla mia parte. 
    Io mi accontenteriei di non sentire più frasi del tipo:
    'Suo figlio si distrae troppo spesso, non ti ascolta !'
    Se gli insegnanti avessero una preparazione specifica in quella che è ormai la prima causa di disabilità infantile, la situazione sarebbe molto milgiore nelle scuole italiane.


    Non vorrei mai far parte di un club che accettasse tra i suoi soci uno come me. (G. Marx)
  • Andato_SimAndato_Sim Post: 2,046
    I COMPLIMENTI
    Alle volte i complimenti possono essere difficili da gestire, per bambini/ragazzi nello spettro autistico, perché possono sentirsi al centro dell'attenzione, con gli occhi che puntano e scrutano ed osservano e guardano, e ciò può dare molto fastidio, davvero molto, perché può darsi che non sappiano come gestire questi sguardi, e la sensazione può essere molto disturbante.
    A volte è meglio un: Bravo. O un: Molto bene. O un: Osservazione arguta, grazie. Un apprezzamento corto, senza OOOOOOO e AAAAAAA ed efficace che sottolinei l'abilità senza creare imbarazzo. E' meglio ciò, a volte.
    Tutto ciò IO penso (e scrivo).
  • EuniceEunice Post: 1,060
    Sui complimenti aggiungo che a volte è meglio un complimento specifico sul lavoro fatto, piuttosto che un complimento generale sulla persona.

    Per me almeno è molto difficile gestire i complimenti che non riguardano direttamente quello di cui si sta parlando. Mi sembrano molto insensati e non so mai cosa rispondere. Invece un complimento che entra nel merito del lavoro svolto lo apprezzo e soprattutto posso anche accettarlo (anche se spesso tendo ad evidenziare quello che per me ancora non va bene, cosa che in genere viene presa per falsa modestia invece che obiettiva considerazione di quello che ho fatto). Da che ho memoria ho sempre fatto così, anche quando ero bambina.

    Ovviamente concordo sull'evitare tutte le esagerazioni ed eventuali gridolini correlati.
  • damydamy Post: 1,199
    Sui gridolini dipende dal bambino. A mio figlio ad esempio piacciono. Non è uguale per tutti.
  • Il mio quando riceve complimenti troppo calorosi, si mette a piangere. Se riceve un applauso peggio ancora.
  • I miei bimbi sono ancora piccoli e non vanno a scuola, solo il grande alla materna da quest'anno, ma penso che stamperò tutti i vostri consigli e li porterò ai docenti al momento giusto.
    Continuate..
  • Andato_SimAndato_Sim Post: 2,046
    @mandragola77 ma secondo me tu potresti dare molti contributi anche al riguardo dei docenti della scuola materna. Io non parlo solo di docenti di scuola primaria/secondaria di primo grado/secondaria di secondo grado, ma anche docenti di scuola dell'infanzia, insegnanti di sostegno etcetera etcetera. Ciao. Grazie. Simone
    Tutto ciò IO penso (e scrivo).
  • Andato_SimAndato_Sim Post: 2,046
    modificato maggio 2014
    Simone bellissima idea, molto utile. Ma che fare quando gli insegnanti negano la diagnosi?
    Nel nostro caso specifico, avendo un bambino asperger con un QI molto alto e non particolarmente problematico a scuola (diverso invece a casa e fuori), non avrei bisogno di particolari indicazioni da dare alle insegnanti. Però vorrei che non negassero la diagnosi, di modo che il loro occhio sia aperto all'osservazione. Vorrei che fossero i miei occhi quando non ci sono, che mi riportassero eventuali episodi particolari.
    Questo non succede, purtroppo.
    Forse non sono l'unica in questa situazione, si potrebbe aggiungere qualche frase da dire per aiutare le insegnanti che non accettano la diagnosi. Situazione assurda eh...lo so!!


    APRITE GLI OCCHI
    Docenti, aprite gli occhi.
    Se lavorate con un bambino/ragazzo nello spettro autistico, e sapete ciò, aprite gli occhi.
    Perché anche se magari a scuola non vi sono particolari problemi nella didattica, la scuola non è solo didattica.
    Osservate l'intervallo al posto di chiacchierare fra di voi. Osservate i bambini ed i ragazzi, e se succede qualche cosa, o se osservate situazioni particolari, parate con la famiglia, perché le famiglie, a casa, io penso siano sempre in pensiero e si aspettano che voi abbiate attenzione verso queste situazioni.
    I bambini/ragazzi, spesso, passano più tempo con voi che con i loro genitori, perché la scuola italiana è organizzata in modo assurdo.
    Allora voi siate la continuazione di casa, bisogna fare così. Voi dovete insegnare MA ricordare sempre che voi dovete rendere partecipi le famiglie.
    Sempre, deve accadere ciò. E allora i bambini e i ragazzi si sentiranno protetti sia a casa che a scuola.

    (grazie @Gwyllion)
    Tutto ciò IO penso (e scrivo).
  • Andato_SimAndato_Sim Post: 2,046
    modificato maggio 2014
    NON DITE "NON VEDI I TUOI COMPAGNI, COME FANNO?"
    Perche' certo, che li vede, i compagni, MA e' giusto anche cosi'.
    E' giusto anche cosi'.
    Post edited by Andato_Sim on
    Tutto ciò IO penso (e scrivo).
  • vanessavanessa Post: 1,163
    modificato maggio 2014


    Una mia conoscente, maestra di scuola dell'infanzia laureata da poco mi ha detto a proposito del mettere telecamere nelle classi per evitare maltrattamenti : "quando i bambini disegnano io gioco col cellulare e invio messaggini che cosa dovrei fare guardarli?"  Sono rimasta muta, non sono riuscita a rispondere.
    Penso che gli insegnati dovrebbero fare il loro mestiere che è anche un'arte con l'obiettivo di fare il meglio possibile per il bambino/a ND o NT che sia e non il meno possibile per arrivare al suono della campanella.
    Credo che gli insegnanti dovrebbero far attenzione a non discriminare gli alunni e a non far ricadere su di loro i malumori per i rapporti insoddisfacenti con i genitori.
  • MammaAnnaMammaAnna Post: 373
    modificato maggio 2014
    NEI RAPPORTI CON I GENITORI SIATE CAUTI E RISPETTOSI 
    Evitate giudizi sul bimbo (soprattutto quando il bimbo è piccolo), il lavoro dell'insegnante consiste nell'educare, tenendo conto delle specificità degli allievi, non fare commenti o previsioni su come se la caverà quando andrà a scuola.
    Evitate inutili confronti con altri bimbi. Alle mamme non piace sentirsi dire che "c'è di peggio", tuo figlio fa .... dovresti ritenerti fortunata... sei troppo ansiosa e mille altre cose. Non fanno buona impressione i confronti fra i bimbi, questo è un motivo che costringe il genitore a non fidarsi più dell'insegnante, è una cosa molto triste che mette fortemente a disagio.
    Post edited by MammaAnna on
  • MammaAnnaMammaAnna Post: 373
    modificato maggio 2014
    NON CERCATE DI ELIMINARE GLI INTERESSI (USATE INVECE LA FANTASIA PER AMPLIARLI)
    Un giorno, mentre aspettavo che mio figlio uscisse dall'ora di psicomotricità, una mamma mi disse che nella riunione "genitori, insegnanti, terapisti" le era stato consigliato di nascondere carta e penna al bimbo che continuava a voler scrivere lettere e numeri (5 anni).
    Magari mio figlio avesse questa fissa! Quanti bei disegni si possono fare con le lettere! Una A può essere una montagna innevata, la B una farfalla che vola sulla montagna, la O un bel sole, la S un ruscello che scende dalla montagna...
    E la fissa per le macchine può diventare per esempio passione per i robot. Questa è esperienza personale: mio figlio ha visto un video di una Chevrolet che si trasformava in un robot ed ora è appassionato anche di robot e gioca di fantasia facendo trasformare tutto in un robot...
    La passione per gli strumenti musicali può diventare un formidabile strumento di comunicazione: quante belle canzoni si possono inventare raccontando quello che si è fatto durante la giornata.... mio figlio a 3 anni ha iniziato a cantare prima che a parlare.
    Fra parentesi la fissa per le lettere, per le macchine e per i libri ha fatto sì che mio figlio a 4 anni e 9 mesi ormai abbia imparato a leggere da solo (ora è in grado di leggere delle lunghe frasi in stampatello maiuscolo e minuscolo...).

    Rispettate i bambini, ognuno ha un modo assolutamente proprio, personale, di imparare le cose... un bambino non è malato solo perché apprende in maniera diversa dalla maggioranza. Cercare di togliere al bambino tutte le sue passioni per renderlo uguale agli altri non lo renderà comunque uguale e gli darà il messaggio che tutto quello che a lui piace è sbagliato e questo è deleterio per la sua crescita!
    Post edited by MammaAnna on
  • Andato_SimAndato_Sim Post: 2,046
    modificato maggio 2014
    LASCIATE IN ORDINE LE COSE
    Lasciate in ordine le cose. Questo puo' essere poco significativo, per voi, una penna la' o un quaderno qui, ma invece e' significativo, perche' spesso altrimenti questi sono piccoli particolari che rapiscono.
    Post edited by Andato_Sim on
    Tutto ciò IO penso (e scrivo).
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