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Spettacolo teatrale Temple Grandin 2023 - Colleferro

Cari docenti di mio figlio, di mia figlia, miei, vorrei dirvi... (manuale di istruzioni)

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Commenti

  • Andato_SimAndato_Sim Post: 2,046
    Pensare come pensa lui e'un impresa, e lo stesso sara' per lui.:)
    Eh, sì. Io penso. io SO.
    Molto ardua impresa. Da entrambe le parti.
    MA ci si può incontrare a metà strada. O a un terzo di strada. O a un quarto di strada. O a una frazione non meglio precisata di strada. L'importante è incontrarsi, e camminare uno verso l'altro secondo le proprie possibilità. E' etico che ciascuno cammini, e non una parte sola.
    Ciao. Grazie. Simone
    Tutto ciò IO penso (e scrivo).
  • In mio figlio invece l'emotività la vedo più che altro quando riceve un rifiuto per lui senza senso o meglio illogico. Non mi viene poi così tanto difficile capirlo essendo forse io stessa parecchio riflessiva e obiettiva-logica. Forse sarà perché ancora è piccolo e riesco a spiegargli perché tante cose sono diverse da come le percepisce lui. Sarà perché alcune manifestazioni dell'asperger non sono poi troppo marcate da crearmi tanti problemi ma ritengo che a volte basta solo dire la verità senza giri di parole e il più direttamente possibile.
    Possibilmente non sempre ci riesco ma lui lo sa e per adesso va bene così.
  • giovannagiovanna Post: 3,905
    Infatti! A volte dipende da quanti problemi crea a Noi un ' altra persona, non ci sono standard fissi. A me che non sono sempre logica e coerente, sono emotiva, sono ansiosa, sono poco razionale, e poco diretta, molto allusiva, molto metaforica e molto tutto, un bimbo come il mio e anxhe fosse un alunno, di problemi psicologici me ne crea tanti!
    Sono quella che ha creduto sempre che fosse la chioma di un albero al tramonto e invece era un orso
  • giovannagiovanna Post: 3,905
    modificato agosto 2014
    Intendiamoci, e' mio dovere professionale superarli, e si possono superare, appunto con la consapevolezza di se' e con il mettersi nei panni altrui. Con doti da neurotipico come dite voi, ma chi puo' essere certo di essere neurotipico? :)
    Sono quella che ha creduto sempre che fosse la chioma di un albero al tramonto e invece era un orso
  • giovannagiovanna Post: 3,905
    Bisogna assolutamente neutralizzare o fattori psicologici di disagio nella relazione insegnante alunno, ma non e' possibile al cento per cento, come diceva Simone, bisogna contentarsi anche del dieci.
    Sono quella che ha creduto sempre che fosse la chioma di un albero al tramonto e invece era un orso
  • Andato_SimAndato_Sim Post: 2,046
    modificato agosto 2014
    HO CREATO APPOSITA DISCUSSIONE SU PUNTI DI VISTA INSEGNANTI/FAMIGLIE PER NON PERDERE QUESTI PREZIOSI CONTRIBUTI E NON MESCOLARLI CON QUESTA DISCUSSIONE.

    GRAZIE. SIMONE

    Tutto ciò IO penso (e scrivo).
  • Andato_SimAndato_Sim Post: 2,046
    modificato agosto 2014
    @giovanna possiamo continuare considerazioni punti di vista in quella discussione, sarebbe molto utile avere punto di vista focalizzato di insegnante e madre di ragazzo asperger contemporaneamente, e lasciare questa discussione nella forma in cui è nata:-)
    ti aspettiamo di là:-)
    Ciao. Grazie. Simone
    Tutto ciò IO penso (e scrivo).
  • ggianinaggianina Post: 309
    modificato ottobre 2014
    Io vorrei dire ai docenti, agli insegnanti e agli educatori:

    Osservate. Soprattutto evitate di trincerarvi dietro alle vostre idee di educazione e di uguaglianza: i bambini non sono tutti uguali. Hanno esigenze, motivazioni, necessità diversissime. E cercare di plasmarli rendendoli più vicini possibile alla vostra immagine di "bambini", non gli farà bene. Farà bene a voi stessi.
    Non bisogna necessariamente essere esperti, o nascondersi dietro "io non sono un esperto". Ogni bambino, a suo modo, è in grado di dire esattamente quello di cui ha bisogno. Ma bisogna comprendere che cosa guardare e sapere come leggerlo. E c'è bisogno di tutta l'attenzione e la disposizione a recepirlo.
    Ricordare: qualsiasi comportamento o azione che mettete in atto, compresi i comportamenti e le azioni che non mettete in atto e le decisioni che troppe volte non prendete, perchè non vi assumete la responsabilità di decidere, anche quelle possono avere un effetto devastante su un bambino. Non decidere, non intervenire equivale a prendersi la responsabilità di non decidere e di non intervenire. Troppo spesso ci si dimentica che si sta lavorando con delle persone. E con le proprie decisioni, con i propri atteggiamenti, con i propri interventi si influisce sulla loro vita. Spesso senza neanche accorgersene. Basterebbe accorgersene. Molte volte basterebbe comprenderlo.
    "...il cammino di noi uomini presuppone mete che con la perseveranza possono essere raggiunte..." C. Dickens
  • Andato_SimAndato_Sim Post: 2,046
    ABBIATE CORAGGIO

    Non preoccupatevi solo di seguire i colleghi, di fare come fanno tutti gli altri che devono tenere molta distanza.
    Non abbiate paura di scoprire lati nuovi, punti di vista nuovi.
    Non abbiate paura di sporcarvi ginocchia per mettervi a terra e ascoltare, è brutto vedersi sempre parlare dall'alto al basso.
    Non abbiate paura dei pregiudizi, non abbiate paura dell'autismo, non dite che non siete preparati e serve un esperto.
    Per lasciare ricordi ai quali i bambini che diventeranno adulti si possono aggrappare nei momenti difficili non serve un esperto: basta non avere paura di amare.
    Tutto ciò IO penso (e scrivo).
  • ValentaValenta Post: 10,754
    Molto bella questa discussione,
    e utile,
    complimenti a Simone e gli altri intervenuti.
    Vale (egli\lui\gli)- feedback e reactions sempre graditi
  • seguo anch'io Valenta, volevo già farlo ma mi sembrava di essere inopportuna, vorrei in punta di piedi dire che questa discussione è molto importante, e mi aiuterà con mio nipote visto che io non ho nessuna esperienza con bambini, e se posso vorrei dire che Simone sta conducendo questa discussione come un direttore d'orchestra farebbe appunto con la sua orchestra, facendo venire fuori il meglio da suoi elementi, ottoni, percussioni, legni, fiati e archi...grazie


  • Qui andrebbe prodotto un manuale 'Come parlare ai bambini e capire le loro esigenze'  Sarebbe applicabile a TUTTI i bambini, ND o NT, non vedo perchè i bimbi 'normali' debbano essere esclusi, sarebbe razzismo al contrario.

    Non vorrei mai far parte di un club che accettasse tra i suoi soci uno come me. (G. Marx)
  • giovannagiovanna Post: 3,905
    modificato ottobre 2014
    Devono piacere i bambini. Ci sono persone a cui non piacciono e fanno venire l' orticaria :D

    Indagare sul perche' e' facile.

    " Le streghe" -Roal Dahl

    " Hook" di Spielberg

    La posizione insegnante alunno non puo' essere simmetrica anche se ufficialmente ti metti in ginocchio.
    Guai diventare Hook o la Strega:)))

    Hook e' la parte adulta di Peter Pan ma sempre bambino come lui, il suo doppio. Questo e' ovvio.
    Sono quella che ha creduto sempre che fosse la chioma di un albero al tramonto e invece era un orso
  • wolfgangwolfgang Post: 10,787
    Sui complimenti aggiungo che a volte è meglio un complimento specifico sul lavoro fatto, piuttosto che un complimento generale sulla persona.

    Senza "a volte" è meglio sempre e per tutti proprio come regola educativa
    Né scusa né accusa. Addestrare le competenze, insegnare valori, e-ducare l'Uomo dalla Bestia. La Natura non è una scusa.
  • aspirinaaspirina Post: 3,054
    Sui complimenti aggiungo che a volte è meglio un complimento specifico sul lavoro fatto, piuttosto che un complimento generale sulla persona.

    Senza "a volte" è meglio sempre e per tutti proprio come regola educativa
    sono d'accordissimo con @Wolfgang ed @Eunice

    Alla fin fine, amici, ecco la verità: è tutta una supercazzola
  • Anch'io sono d'accordo, si giudicano i fatti non le persone, i giudizi sulle persone diventano subito pre-giudizi, nel bene e nel male.

    Non vorrei mai far parte di un club che accettasse tra i suoi soci uno come me. (G. Marx)
  • Accordare gli strumenti.
    vorrei spiegare meglio il mio precedente intervento, il mio strumento è molto grezzo e stonato e non ci si riesce ad accordarlo.
    il talento di ognuno di noi è necessario all'altro, un oboe da solo non potrà mai suonare in un'orchestra da solo come il maestro da solo non potrà dirigere, ognuno di noi ha bisogno dell'altro, occorre accordare gli strumenti per un'unica sinfonia.
    "nessun incontro che facciamo nel corso della nostra vita  è privo di un significato segreto. gli uomini con i quali viviamo o che incrociamo in ogni momento, gli animali che ci aiutano nel lavoro, il terreno che coltiviamo, i prodotti della natura che trasformiamo, gli attrezzi di cui ci serviamo, tutto richiede un'essenza spirituale segreta che ha bisogno di noi per raggiungere la sua forma perfetta, il suo compimento.se non teniamo conto di questa essenza spirituale inviata sul nostro cammino, se- trascurando di trascurando di stabilire un rapporto autentico con gli esseri e alle cose alla cui vita siamo tenuti a partecipare come essi partecipano alla nostra-pensiamo solo agli scopi che noi ci prefiggiamo, allora anche noi ci lasciamo l'esistenza autentica, compiuta." martin buber

  • giovannagiovanna Post: 3,905
    modificato ottobre 2014
    Se le interpreto io come insegnante queste parole mi consolo, nel senso che non e' solo cio' che attuo che conta, ma l'incontro con me che e' un briciolo soltanto nell' esistenza dei miei ormai innumerevoli ex alunni.
    non incontriamo gli insegnanti ma tante corde o fiati o tamburi che in fondo in fondo passano lievi o roboanti ma finiscono con l' ultimo gesto in levare.

    ma non so cosa intendevi, in realta'.
    Sono quella che ha creduto sempre che fosse la chioma di un albero al tramonto e invece era un orso
  • debbydebby Post: 21
    è vero gli insegnanti dovrebbero ascoltare i genitori,purtroppo alcuni insegnanti,si sentono attaccati e si impuntano sul loro punta di vista.A me è capitato tantissime volte di non essere veramente ascoltata e quindi fraintesa, giudicata e criticata da alcuni insegnanti di mio figlio.Questo è accaduto anche ieri quando abbiamo fatto un incontro con i professori di mio figlio(lui ha 15 anni è un asperger e frequenta il secondo anno di liceo scientifico), perchè lui ci ha chiesto più volte di far sapere ai suoi insegnanti la sua condizione di neurodiversità......per farla breve,alla fine del colloquio durato più di un ora una prof. ci ha avvicinato e ci ha detto:"vostro figlio non ha nessuna sindrome,è solo un adolescente istrionico e un pò narcisista come tanti altri,con un'intelligenza superiore alla media,stravagante ecc ecc"
  • millymilly Post: 155

    oggi sento il bisogno di riaprire questa interessantissima discussione aperta lo scorso anno da @simone, perchè sono di ritorno da un colloquio con gli insegnanti di mio figlio per il ritiro della pagella e mi sento profondamente frustrata. Frustrata dei soliti commenti: secondo me è furbo e ne approfitta, fa quello che vuole lui e non si impegna in quello che non gli piace, non fa quello che gli chiediamo, .... ; frustrata per saper trovare le parole più adatte per spiegare, e, come dice @debby, stanca di essere fraintesa e giudicata.

    E allora mi è venuta in mente questa discussione, dove ci sono i sentimenti, le fatiche, i bisogni e le sofferenze provate a scuola e mi sono chiesta se le testimonianze sono mai state raccolte in un solo documento, da poter utilizzare per spiegare agli insegnanti cosa provano i loro studenti.

  • millymilly Post: 155

    scusatemi, non hanno funzionato le citazioni, ricopio il messaggio:

    oggi sento il bisogno di riaprire questa interessantissima discussione aperta lo scorso anno da @simone, perchè sono di ritorno da un colloquio con gli insegnanti di mio figlio per il ritiro della pagella e mi sento profondamente frustrata. Frustrata dei soliti commenti: secondo me è furbo e ne approfitta, fa quello che vuole lui e non si impegna in quello che non gli piace, non fa quello che gli chiediamo, .... ; frustrata per non saper trovare le parole più adatte per spiegare, e, come dice one @debby , stanca di essere fraintesa e giudicata.

    E allora mi è venuta in mente questa discussione, dove ci sono i sentimenti, le fatiche, i bisogni e le sofferenze provate a scuola e mi sono chiesta se le testimonianze sono mai state raccolte in un solo documento, da poter utilizzare per spiegare agli insegnanti cosa provano i loro studenti.

  • giovannagiovanna Post: 3,905
    I problemi di scuola e dei figli si amplificano sempre.

    Mio marito faceva cosi': la prendeva come una descrizione e ascoltava e basta, senza sentirsi obbligato a spiegare nulla.

    Poi tornava a casa e mi riferiva, e trovava le spiegazioni, poi giudicava lui gli insegnanti, ho parlato con quella ma mi e' sembrata cosi cosi, l' altro mi e' sembrato attendibile, ecc.

    Vediamo quel che si puo' fare, se ci riesce, perche' non e' detto.

    Io invece ad angosciarmi tutto il tempo.

    Cosi e' stato per tutta la scuola primaria, e in prima media, dove gli dissero: gli diamo sei, ma in realta' e' da 4 .

    Questo veramente mi fece girare le scatole, della serie e' un imbecille.
    Toccato il fondo, si risale.

    Sono quella che ha creduto sempre che fosse la chioma di un albero al tramonto e invece era un orso
  • giovannagiovanna Post: 3,905
    modificato giugno 2015
    Una volta entrata la nostra neuropsichiatra al Pei, presentando la sindrome, improvvisamente il bimbo divento' interessante:), a tratti geniale:), perche' l' Aspie erano: Galileo, Einstein, ecc:)
    Si informarono.

    D' ora in poi faccio come una mia amica che ho incontrato ieri: " ma prende sempre 4 e mezzo, ma un quarto alle cinque mai?"
    Sono quella che ha creduto sempre che fosse la chioma di un albero al tramonto e invece era un orso
  • Andato_SimAndato_Sim Post: 2,046
    modificato giugno 2015
    @milly gli insegnanti non capisco perché facciano così fatica a capire e abbiano così facilità nel giudicare. Digli di iscriversi al forum, e di mandarmi un messaggio privato, che ho IO qualcosa da dire loro...
    Non abbatterti.
    Di' loro: voi non dovete dire 'secondo me', perché, in questo caso, VOI non siete incaricati di dare punti di vista. Valutate il suo rendimento e basta, POI, di queste valutazioni, deciderò IO cosa farne, perché, sapete, ho imparato a soppesare le parole dalla bocca e dalla mente da cui escono.
    Ecco, digli così.
    E tuo figlio, io sono certo, è bravissimo.
    Ciao. Grazie. Simone.
    Tutto ciò IO penso (e scrivo).
  • millymilly Post: 155
    Grazie per la solidarietà, mi ha fatto veramente bene!
    E anche dei consigli, ci lavorerò, grazie davvero.
    E' che quest'anno con mio figlio ci siamo focalizzati sull'autonomia, tutto quello che ha fatto lo ha voluto lui, si è organizzato da solo, ha gestito il tempo, i compiti e lo studio, ..e io sono così felice per lui. Sentire un giudizio gratuito mi ha lasciata male; ma avete ragione voi: ci vuole un po' di distacco e pesare le parole per quello che sono. Vi abbraccio
  • GrizliGrizli Post: 288
    modificato giugno 2015
    "SE NON SAI COME FARE GUARDA ME E IMPARA"

    io non so apprendere per imitazione, bisogna dirmi metti la mano destra così oppure ad esempio prendi il compasso così o metti la marcia così.... bisogna spiegarmi i passaggi, e magari io me li scrivo anche.
    Riprendo un argomento vecchio ma non riesco a leggere tutti i commenti nel frattempo pubblicati, spero non sia OT. 

    Ieri rimuginavo su una variante pratica dell'imitazione: quella di copiare e imitare cose già esistenti (disegni, scrittura, elementi grafici, lavori manuali, e tanto altro). Sono stata piccola in un'epoca fricchettona in cui si dava grande valore al fatto di essere creativi, spontanei, liberi, insomma al fatto di non copiare mai ed essere sempre originali. Orrore, io non ero così. Mi veniva istintivo copiare perfettamente per imparare e mi piaceva anche da morire (da grande, per esempio, ho iniziato a fare disegni iperrealisti, e pure belli). Solo che era considerato brutto e stupido, una cosa da non fare, te lo dicevano proprio. 

    Io ci ho messo anni a liberarmi di quel divieto, nel disegno e soprattutto nella musica, quando suono.

    Secondo me è un errore molto serio. Replicare le cose anche esattamente è uno dei tanti modi per esprimersi, e credo che se per un bambino è una "corsia preferenziale" per apprendere, non bisogna mai reprimerlo, perché può essere utilissimo, fondamentale e portare a risultati molto personali. Credo che un bambino Asperger e soprattutto una bambina come ero io, desiderosa di allinearsi a tutti gli altri e a "quello che si deve fare" per non spiccare, possa rispettare un divieto per decenni, una volta che lo ha introiettato.  
  • giovannagiovanna Post: 3,905
    Divieto di poter non essere creativi, e imparare per imitazione?

    Io avrei fallito tutta la scuola, mi occorrevano schemi, tecniche date, visualizzazioni mnemoniche della pagina di storia, le parole del libro e l' ordine cronologico del racconto, senza divagare, altrimenti perdevo la bussola.

    Poi se mi rilassavo, ti facevo dei collegamenti, ma studiavo con il concetto di " cosa mi chiedera' quello li'.
    Con l' obiettivo di anticipare le possibili domande.

    Era solo in funzione scolastica, il mio studio.
    Quindi potevo anche scimmiottare le idee della maestra di turno e le parole con cui aveva raccontato lei, avevo ottima memoria.

    Ero senza scrupoli, pur di adeguarmi.
    Sono quella che ha creduto sempre che fosse la chioma di un albero al tramonto e invece era un orso
  • Edy59Edy59 Post: 58
    @milly sono di ritorno da un colloquio con gli insegnanti di mio figlio per il ritiro della pagella e mi sento profondamente frustrata. Frustrata dei soliti commenti: secondo me è furbo e ne approfitta, fa quello che vuole lui e non si impegna in quello che non gli piace, non fa quello che gli chiediamo, .... ; frustrata per saper trovare le parole più adatte per spiegare, e, come dice @debbystanca di essere fraintesa e giudicata.
    Mi sono sentita proprio così per tutto il periodo scolastico di mio figlio fino alla terza media, un periodo veramente frustrante e doloroso, continuare a parlare con persone che non voglio ascoltare...
    grazie simone per questa discussione vorrei tanto che venisse letta da più insegnanti possibile.
    grazie
     
  • giovannagiovanna Post: 3,905
    modificato giugno 2015
    Io sono d' accordo con Simone, in questo senso:

    che l' errore degli insegnanti e' portare il colloquio su argomenti delicati e che possono risultare giudizi sulla persona.

    Bisogna portarlo sul rendimento, e riguardo all' e' furbo, se ne approfitta, ma noi insegnanti non lo sappiamo.

    Invece possiamo dire se rispetta o meno il regolamento, stabilito in precedenza e controfirmato dai genitori, ad esempio.

    Se e' furbo sara' un problema dei genitori, e' solo un' illazione.
    Sono quella che ha creduto sempre che fosse la chioma di un albero al tramonto e invece era un orso
  • giovannagiovanna Post: 3,905
    C' e' di solito, piu' che un regolamento, un patto di corresponsabilita', che distingue i ruoli e che stabilisce diritti e doveri di ciascuno, una sorta di impegno preso.
    Su quello si dovrebbe ragionare.
    Sono quella che ha creduto sempre che fosse la chioma di un albero al tramonto e invece era un orso
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