"Questo sono io che riprendo il controllo, da Sloane, dalla confraternita, da Janice, dai rapporti sul fatturato, dalle tastiere ergonomiche, dalle fidanzate che mi cornificano e dai migliori amici di merda. Questo sono io che riprendo il controllo della mia vita...
Le persone sole sono sole sia quando sono da sole sia quando sono in compagnia. Le persone sole vanno al cinema negli orari in cui sanno che non troveranno le coppie o altri accoppiati, oppure non ci vanno per niente, così come evitano i bar affollati e i ristoranti non self-service. Le persone sole non sanno spiegarsi bene perché sono sole, ma in realtà sono sempre state sole, anche se non lo sanno o fingono di non saperlo. Non sanno se la loro solitudine sia il frutto di un oscuro disegno e anzi credono di essere normali come tutte le persone normali tranne che per il loro essere sole e invece sono anormali in tutto tranne che nella loro solitudine. Le persone sole sono romantiche anche quando vogliono essere antiromantiche perché credono che prima o poi troveranno qualcuno, magari anche lui o lei una persona sola come loro, con cui abbandonare il paese della solitudine, ma si sbagliano spesso, e anche quando si accoppiano avvertono che c'è qualcosa che non quadra e la coppia si sfalda dopo poco tempo come un qualcosa che non c'è mai stato, un brutto sogno che si è avverato in un altro sogno. Le persone sole sono diverse dalle persone da sole: chi è solo è solo perché deve, chi è da solo lo è perché vuole. Anche le persone da sole (o in compagnia) credono di essere sole, ma non è vero, e lo sanno, ma non lo dicono perché la loro finta solitudine è un altro modo, a volte parecchio intrigante e spesso interessante, per attaccare bottone con la vittima di turno. Quando invece dicono di essere sole pur essendo solo da sole è perché vogliono atteggiarsi a vittima, e rubare ancora una volta le luci del palcoscenico. Le persone sole puzzano di solitudine lontano due metri e non aggregano e non si aggregano. Le ragioni della loro solitudine sono molteplici: è nel loro DNA familiare, ambientale, personale, caratteriale, sociale e anche economico a volte. Le persone sole sono noiose perché parlano sempre di sé eppure trovano sempre il tempo per gli altri e nessuno se ne stupisce. Sono ripetutamente accusate invece di narcisismo e di egotismo, soprattutto da parte di chi solo non è, anche se a ben guardare questi due difetti dilagano peggio della grandine tra chi socializza e vive un'intensa attività a due a tre e a più che la metà basta. Le persone sole non hanno capito che per non essere sole devono, o meglio avrebbero dovuto - e ormai è troppo tardi per recuperare il tempo perduto -sgomitare per arraffare ciò che ritengono sia loro di diritto, devono imparare a non dare la precedenza, a non rinunciare a niente se può essere loro utile, a cercare sempre e comunque il proprio vantaggio, a tutti i costi, in tutte le situazioni. E viceversa, a non fare ciò di cui sopra, se dovesse rivelarsi il metodo migliore per perseguire il proprio vantaggio. Le persone sole credono, sbagliando, che la relazione con l'altro possa esistere all'interno di un vuoto come scambio alla pari e molte di loro nemmeno minimamente immaginano che cosa si nasconde nel campo di battaglia della sopraffazione all'insegna del quotidiano do ut des che si cela dietro le mentite spoglie delle "relazioni". L'economia dei sentimenti prevede solo scambi sinallagmatici e mai parallagmatici, ma le persone sole sono cattive amministratrici dei sentimenti e passano dall'eccessiva parsimonia alla stravagante prodigalità senza mai capire che in ogni caso stanno sbagliando: il bravo economo delle relazioni non dà mai più di quel che è necessario e non prende mai meno di quello che riesce a strappare senza fare la figura del morto di fame. Le persone sole sono veramente sole perché non hanno nemmeno se stesse, ma solo il fantasma di se stesse: è questo il prezzo da pagare per chi non ha imparato a prevaricare sugli altri senza darlo a vedere. Le persone sole rompono le palle a chi non è solo perché parlano sempre della loro solitudine, un altro fantasma più vivo e più vero di ogni cosa viva e vera, e alle persone che non sono sole i fantasmi non interessano se non come mezzo per rendersi interessanti agli occhi di chi vogliono conquistare. Le persone sole dovrebbero anche imparare a stare da sole coi loro fantasmi, ma nonostante tutti gli sforzi non ci riescono mai, perché invece di disperarsi restano inguaribili ottimisti e credono che gli altri esistano anche per loro. Le persone sole sono generalmente assai più sensibili e colte della media, anche se non necessariamente perché sono sole, e questo a volte le rende interessanti e desiderabili da chi non è solo. Ma è sempre uno sbaglio o un abbaglio nel quale le persone sole cadono facilmente perché la loro sensibilità e la loro cultura non serve loro assolutamente a niente se non ad avere una percezione più acuta della loro solitudine. Le persone sole scrivono diarij e lettere, di solito pessima poesia e raramente grande letteratura perché non si rendono conto che gli altri sono terreno di conquista non pacifici ascoltatori o docile pubblico. Le persone sole vivono vite di quieta disperazione o di cieca inettitudine, ma in un caso o nell'altro ritengono che va bene così anche quando non va bene. Sono sole perché anche quando hanno grandi energie non sono state capaci di canalizzarle e di indirizzarle verso la se-duzione, il condurre-a-sé che le libererebbe dalla loro condizione di persone sole. Ma a questo pensano raramente, e perdono tempo invece a maledire l'ingrato destino.
Wow @Antonius_Block è bellissima. Anche se non la sento mia, mi è arrivato limpido e diretto il concetto, non capita spesso.
Ne ho collezionate un po':
"Basta domande; hanno dormito così bene nell'abisso; perché evocarle alla luce del giorno? Sono grigie e tristi e rendono così anche gli altri." (Franz Kafka)
"Il corpo, questo stupido involucro che avvolge il nostro quasi-niente: sogni, estasi, nuvole, paure principalmente." (Antonio Tabucchi)
"Ci sono gesti, timbri di voce da cui non riesco a riavermi, sciocchezze che mi danno quasi la vertigine. Hai ascoltato qualche volta attentamente persone che parlano una lingua straniera che tu non capisci? Per me è così. A forza di voler capire tutto, tutto mi fa sognare." (Gustave Flaubert)
"La nostra più grande paura non è quella di essere inadeguati. La nostra più grande paura è quella di essere potenti al di là di ogni misura. È la nostra luce, non la nostra oscurità che più ci spaventa. Agire da piccolo uomo non aiuta il mondo. Non c'è nulla di illuminante nel rinchiudersi in sé stessi così che le persone intorno a noi si sentiranno insicure. Siamo nati per rendere manifesta la gloria che è dentro di noi. Non solo in alcuni di noi, ma in tutti noi. E mentre lasciamo che la nostra luce risplenda, incosciamente diamo agli altri il permesso di fare altrettanto. Appena ci liberiamo dalle nostre paure, la nostra presenza automaticamente libera gli altri."
Sam: Lo so. È tutto sbagliato. Noi non dovremmo nemmeno essere qui. Ma ci siamo. È come nelle grandi storie, padron Frodo. Quelle che contano davvero. Erano piene di oscurità e pericoli, e a volte non volevi sapere il finale. Perché come poteva esserci un finale allegro? Come poteva il mondo tornare com'era dopo che erano successe tante cose brutte? Ma alla fine è solo una cosa passeggera, quest'ombra. Anche l'oscurità deve passare. Arriverà un nuovo giorno. E quando il sole splenderà, sarà ancora più luminoso. Quelle erano le storie che ti restavano dentro, che significavano qualcosa, anche se eri troppo piccolo per capire il perché. Ma credo, padron Frodo, di capire, ora. Adesso so. Le persone di quelle storie avevano molte occasioni di tornare indietro e non l'hanno fatto. Andavano avanti, perché loro erano aggrappate a qualcosa. Frodo: Noi a cosa siamo aggrappati, Sam? Sam: C'è del buono in questo mondo, padron Frodo. È giusto combattere per questo.
Le nostre sono illusioni che coprono il vuoto, l'immenso vuoto; che impongono, ognuna, una maschera provvisoria alle infinite facce del... nulla. La vita non è che un giuoco.
Ecco la vita, cioè una realtà che non esiste e una illusione che passa.
E tuttavia, vivete, giocate in una parola, illudetevi!"
Commenti
(Credo di averla letta anni fa in un libro di Timothy Leary sulle controculture, ma non ne sono affatto sicuro e stavolta google non è di alcun aiuto)
Samuel Bellamy, pirata del XVI secolo. (Che Dio l'abbia in gloria).
che rende mio fratello ogni uomo
ché ogni uomo, un momento del giorno, lo guarda come me.
(Pessoa)
Le persone sole non sanno spiegarsi bene perché sono sole, ma in realtà sono sempre state sole, anche se non lo sanno o fingono di non saperlo. Non sanno se la loro solitudine sia il frutto di un oscuro disegno e anzi credono di essere normali come tutte le persone normali tranne che per il loro essere sole e invece sono anormali in tutto tranne che nella loro solitudine.
Le persone sole sono romantiche anche quando vogliono essere antiromantiche perché credono che prima o poi troveranno qualcuno, magari anche lui o lei una persona sola come loro, con cui abbandonare il paese della solitudine, ma si sbagliano spesso, e anche quando si accoppiano avvertono che c'è qualcosa che non quadra e la coppia si sfalda dopo poco tempo come un qualcosa che non c'è mai stato, un brutto sogno che si è avverato in un altro sogno.
Le persone sole sono diverse dalle persone da sole: chi è solo è solo perché deve, chi è da solo lo è perché vuole. Anche le persone da sole (o in compagnia) credono di essere sole, ma non è vero, e lo sanno, ma non lo dicono perché la loro finta solitudine è un altro modo, a volte parecchio intrigante e spesso interessante, per attaccare bottone con la vittima di turno. Quando invece dicono di essere sole pur essendo solo da sole è perché vogliono atteggiarsi a vittima, e rubare ancora una volta le luci del palcoscenico.
Le persone sole puzzano di solitudine lontano due metri e non aggregano e non si aggregano. Le ragioni della loro solitudine sono molteplici: è nel loro DNA familiare, ambientale, personale, caratteriale, sociale e anche economico a volte.
Le persone sole sono noiose perché parlano sempre di sé eppure trovano sempre il tempo per gli altri e nessuno se ne stupisce. Sono ripetutamente accusate invece di narcisismo e di egotismo, soprattutto da parte di chi solo non è, anche se a ben guardare questi due difetti dilagano peggio della grandine tra chi socializza e vive un'intensa attività a due a tre e a più che la metà basta.
Le persone sole non hanno capito che per non essere sole devono, o meglio avrebbero dovuto - e ormai è troppo tardi per recuperare il tempo perduto -sgomitare per arraffare ciò che ritengono sia loro di diritto, devono imparare a non dare la precedenza, a non rinunciare a niente se può essere loro utile, a cercare sempre e comunque il proprio vantaggio, a tutti i costi, in tutte le situazioni. E viceversa, a non fare ciò di cui sopra, se dovesse rivelarsi il metodo migliore per perseguire il proprio vantaggio.
Le persone sole credono, sbagliando, che la relazione con l'altro possa esistere all'interno di un vuoto come scambio alla pari e molte di loro nemmeno minimamente immaginano che cosa si nasconde nel campo di battaglia della sopraffazione all'insegna del quotidiano do ut des che si cela dietro le mentite spoglie delle "relazioni". L'economia dei sentimenti prevede solo scambi sinallagmatici e mai parallagmatici, ma le persone sole sono cattive amministratrici dei sentimenti e passano dall'eccessiva parsimonia alla stravagante prodigalità senza mai capire che in ogni caso stanno sbagliando: il bravo economo delle relazioni non dà mai più di quel che è necessario e non prende mai meno di quello che riesce a strappare senza fare la figura del morto di fame.
Le persone sole sono veramente sole perché non hanno nemmeno se stesse, ma solo il fantasma di se stesse: è questo il prezzo da pagare per chi non ha imparato a prevaricare sugli altri senza darlo a vedere.
Le persone sole rompono le palle a chi non è solo perché parlano sempre della loro solitudine, un altro fantasma più vivo e più vero di ogni cosa viva e vera, e alle persone che non sono sole i fantasmi non interessano se non come mezzo per rendersi interessanti agli occhi di chi vogliono conquistare. Le persone sole dovrebbero anche imparare a stare da sole coi loro fantasmi, ma nonostante tutti gli sforzi non ci riescono mai, perché invece di disperarsi restano inguaribili ottimisti e credono che gli altri esistano anche per loro.
Le persone sole sono generalmente assai più sensibili e colte della media, anche se non necessariamente perché sono sole, e questo a volte le rende interessanti e desiderabili da chi non è solo. Ma è sempre uno sbaglio o un abbaglio nel quale le persone sole cadono facilmente perché la loro sensibilità e la loro cultura non serve loro assolutamente a niente se non ad avere una percezione più acuta della loro solitudine.
Le persone sole scrivono diarij e lettere, di solito pessima poesia e raramente grande letteratura perché non si rendono conto che gli altri sono terreno di conquista non pacifici ascoltatori o docile pubblico.
Le persone sole vivono vite di quieta disperazione o di cieca inettitudine, ma in un caso o nell'altro ritengono che va bene così anche quando non va bene. Sono sole perché anche quando hanno grandi energie non sono state capaci di canalizzarle e di indirizzarle verso la se-duzione, il condurre-a-sé che le libererebbe dalla loro condizione di persone sole. Ma a questo pensano raramente, e perdono tempo invece a maledire l'ingrato destino.
Ne ho collezionate un po':
"Basta domande; hanno dormito così bene nell'abisso; perché evocarle alla luce del giorno? Sono grigie e tristi e rendono così anche gli altri." (Franz Kafka)
"Il corpo, questo stupido involucro che avvolge il nostro quasi-niente: sogni, estasi, nuvole, paure principalmente." (Antonio Tabucchi)
"Ci sono gesti, timbri di voce da cui non riesco a riavermi, sciocchezze che mi danno quasi la vertigine. Hai ascoltato qualche volta attentamente persone che parlano una lingua straniera che tu non capisci? Per me è così. A forza di voler capire tutto, tutto mi fa sognare." (Gustave Flaubert)
Prossimamente le altre
segretamente, tra l’ombra e l’anima.
(Pablo Neruda)
[Oh Dae-Su in "Oldboy"]
P. K. Dick
Baricco - Seta
non amo Baricco, ma questa descrizione di un personaggio mi è rimasta in mente da tanti anni.
– J P Sartre
È la nostra luce, non la nostra oscurità che più ci spaventa.
Agire da piccolo uomo non aiuta il mondo. Non c'è nulla di illuminante nel rinchiudersi in sé stessi così che le persone intorno a noi si sentiranno insicure.
Siamo nati per rendere manifesta la gloria che è dentro di noi. Non solo in alcuni di noi, ma in tutti noi.
E mentre lasciamo che la nostra luce risplenda, incosciamente diamo agli altri il permesso di fare altrettanto.
Appena ci liberiamo dalle nostre paure, la nostra presenza automaticamente libera gli altri."
Marianne Williamson.
(Dio, 33 d.C.)
(Cit. Antonellina)
(Davide 6,9:69)
(ibidem)
la giacca dell'anno scorso
che così mi riconosco
ed esco.
S. Quasimodo.
(Giordano Bruno)
Frodo: Noi a cosa siamo aggrappati, Sam?
Sam: C'è del buono in questo mondo, padron Frodo. È giusto combattere per questo.