Io nonostante la risultanza dei test abbondantemente sopra il 130, spesso mi sono trovato in imbarazzo con domande semplici. Nell'ultimo questionario che ho compilato (le cui richieste erano in ordine di difficoltà) non ho saputo rispondere alla sesta.
@teo Più che scemo a volte mi sento fuori luogo. Ma intelligente sempre. Non a caso questo termine è traducibile, secondo alcune interpretazioni, come "leggere tra le righe". E questo anche nei momenti bui riesco a farlo. Nonostante mi ci sia voluta della pratica per raggiungere un buon risultato.
Inoltre volevo aggiungere che preferisco non giudicare le persone da questo fattore statististico. Considerando che a parere mio il Genio è un poveraccio, perchè fa quello che "deve". Mentre il Talento fa quello che "vuole".
Si consideri, perciò, che una persona di tutto rispetto come il pugilatore Muhammad Alì aveva un Q.I. di circa 70 punti. Ed equamente si può dire del grandioso romanziere J.D. Salinger che se non ricordo male aveva solo 104.
Anche io sono solito cadere in errore e mi affaccio alla finestra delle difficoltà per cose davvero ridicole ma di recente ho avuto modo di constatare quanto la bontà delle mie capacità fossero ben presenti in me, e perciò sono molto più gentile con me stesso e soprattutto non permetto a nulla di farmi sentire uno scemo per errori che l'essere umano dovrà compiere se vorrà apprendere.
Io sono apc, non sono un genio, forse, e soprattutto ho del talento, e sono una persona, che sbaglia, e che è anche capace di cose notevoli. A me non piace parlare di me stesso e preferisco siano gli altri a descrivermi per come mi vivono. Non mi sento migliore degli altri né più capace, difatti quando guardo una persona ne vedo l'essenza e non di certo questa roba (idem per l'aspie), anche se poi andandola a caraterizzare, ne risulta avere un peso specifico.
Nella mia testa sono ancora convinto che una persona capace deve saper fare tutto velocemente e senza mai sbagliare e quando questo non succede (spesso, per mille motivi poi) tendo a scoraggiarmi e penso di non essere abbastanza.
Sono tutte stupidaggini di cui sono consapevole e me ne sto liberando. Comunque avendo problemi con la depressione non aiuta ma tant'è. Non mi sono mai lamentato e non fa parte di me.
@BlackCrow Spesso si è discusso su cosa fosse davvero un genio. Ed io credo che il genio sia quell'essere che raggiunge semplicemente il massimo risultato nel minor tempo possibile. E perciò neppure io mi reputo tale, nonostante il quoziente intellettivo. Infatti sono una persona che si prende molto tempo, ad esempio durante la stesura di romanzi o drammi teatrali. Sono molto attento ai dettagli e alle sfumature.
@BlackCrow Spesso si è discusso su cosa fosse davvero un genio. Ed io credo che il genio sia quell'essere che raggiunge semplicemente il massimo risultato nel minor tempo possibile. E perciò neppure io mi reputo tale, nonostante il quoziente intellettivo. Infatti sono una persona che si prende molto tempo, ad esempio durante la stesura di romanzi o drammi teatrali. Sono molto attento ai dettagli e alle sfumature.
Scrivi romanzi? Forte! Per me il genio è colui il quale fa qualcosa che nessuno eccetto lui sarebbe in grado replicare. È fortemente caratterizzato dalla persona stessa. Per me il genio è l'impronta dell'essenza umana che si fonde con il talento. Quindi non basta essere talentuosi, serve essere molto talentuosi e poi anche umanamente e caratterialmente speciali.
Beh..io spesso mi sento proprio scemo invece. Ma va bene perché quando capita sono le volte in cui mi diverto di più.
Per me genio é qualcuno che fa qualcosa a cui nessuno aveva pensato dopo aver visto qualcosa che nessuno ha mai notato prima. L'intelligenza aiuta ma non basta essere bravi a svolgere un compitino.
Le persone con QI sopra 130 non sono geniali ma solo dotate (gifted é più espressivo), hanno un dono ma non é detto che poi lo sappiano usare. Anzi. In proporzione le persone meno intelligenti sfruttano meglio le proprio capacità; anche solo andando per tentativi.
In realtà io ho un paio di punti di forza.Per il resto mi rendo conto di essere spesso frainteso e allora mi sento incompreso e stupido
Sui fraintendimenti non sai quanto ti capisca. Spesso il modo in cui espongo le mie idee viene spesso equivocato. Per mia colpa non sempre riesco ad essere chiaro ed obiettivo. Sono una persona un po' stravagante, ammetto. Ma peraltro anche dall'altra parte avviene tutto questo. E la cosa mi consola.
@Percipio , io sono diretto e tutti si aspettano i classici teatrini dettati da consuetudini. Riesco a litigare con neurotipici e neurodiversi, con uomini e donne, con bambini, adolescenti ed adulti. Il mio prof di percussioni (La musica è uno degli ambiti in cui eccello) dice di me: "Un orecchio assoluto, un grande, ma ha un carattere...". E così via. Circa la stravaganza, ehm, lo sono anch'io, sia negli atteggiamenti sia talvolta nell' abbigliamento e questo non aiuta la comunicazione formale.
@Percipio....Il mio prof di percussioni dice di me: un orecchio assoluto, un grande, ma ha un carattere....
Mi hai ricordato qualcosa di simile di cui sono stato rimproverato. Mi han detto che: "io penso di avere carattere, ma ho solo un caratteraccio". Che come capirai, non è un bel complimento. Ma che mi ha fatto riflettere circa il mio modo di fare, un tantino sopra le righe. E spesso per colpa dell'esperienza teatrale - un po' demagogico.
Per fortuna il carattere può essere migliorato anche perché non è bello né per te né per le altre persone stare a litigare in continuo.
Io ero così tanti anni fa, soprattutto a causa di fattori esterni. Poi da una parte son migliorato perché non mi piaceva e dall'altra alcune cose sono decisamente migliorate.
Per fortuna il carattere può essere migliorato anche perché non è bello né per te né per le altre persone stare a litigare in continuo.
Io ero così tanti anni fa, soprattutto a causa di fattori esterni. Poi da una parte son migliorato perché non mi piaceva e dall'altra alcune cose sono decisamente migliorate.
Che non sia bello lo so.Magari sarò meno litigioso con il tempo. Chissà
@Percipio , io sono diretto e tutti si aspettano i classici teatrini dettati da consuetudini. Riesco a litigare con neurotipici e neurodiversi, con uomini e donne, con bambini, adolescenti ed adulti. Il mio prof di percussioni (La musica è uno degli ambiti in cui eccello) dice di me: "Un orecchio assoluto, un grande, ma ha un carattere...". E così via. Circa la stravaganza, ehm, lo sono anch'io, sia negli atteggiamenti sia talvolta nell' abbigliamento e questo non aiuta la comunicazione formale.
Se ti consola, un mio prof (ma nemmeno "mio", in quanto non della mia cattedra e nel piano di studi) di pittura si é deliberatamente espresso che "abbasso il livello dell'accademia" con i miei lavori
Mentre chi mi segue,a fine esame, massimo voto.
Certo, anch'io sono dell'idea che il carattere può migliorare o "addolcire" per evitare incidenti (inutili), ma é anche vero che spesso é solo causato da idee troppo differenti dei due interessati (in altre parole, non andare d'accordo).
Essere gifted non significa essere diplomatici. E un'abilità.
Il carattere si può (e si deve, anzitutto per sé stessi, per la propria evoluzione personale) migliorare. Migliorare tuttavia non vuol dire cambiare: ho notato che spesso la richiesta di miglioramento in realtà è di cambiamento, e le due cose sono ben diverse. Migliorare è lavorare su chi siamo, limando i lati problematici facendo leva sulle proprie risorse e sviluppando i punti di forza, cercando di sviluppare una personalità armonica, che consenta di vivere in tale armonia con l'esterno. Nessuno dice che sia semplice. Cambiare è snaturarsi. Diventare qualcun altro. Una delle mie caratteristiche ad esempio è lo spirito critico. Mi piace fare "l'avvocato del diavolo", colui che, nei processi di beatificazione, da voce alla pars destruens. In una discussione lo faccio sempre. Con le idee altrui, a che nel caso coincidano con le mie, con le mie: quando trovo una "falla" o un'altra prospettiva di osservazione, la espongo (infatti molti lamentano che non si capisce mai cosa in fondo penso, ed allora rispondo che "in fondo" ai miei pensieri non arriverò mai poiché sono vivi e sempre in viaggio, in costante elaborazione -e che comunque è ininfluente al gusto di una bella discussione tesi-antitesi-(eventuale)sintesi). Non sarò mai una che riesce a tacere. Sarebbe snaturarsi. Posso tuttavia migliorare il modo di esporre i miei interventi e cercare di comprendere il momento in cui "non si può andare oltre" (di solito quando chi parla con me inizia a contraddirsi e a confondersi, ad agitarsi sulla sedia, a coprirsi la bocca con le mani, a girare la testa a destra e sinistra molte volte come in cerca di aiuto, oppure alzare quella è occhi verso l'alto), interrompermi e far intervenire il "lato ca..one", quello di umorista (incredibile-per i classici canoni-ma vero, sono bravissima a far ridere la gente. Essere gifted è ottimo. Ma la "vera prova" di questa intelligenza è farla fruttare, come giustamente già osservato.
@liz , io con l'età sono peggiorato. Non chiedermi perché. Circa 10 punti. Ora non ho sottomano i test (Li ha mia madre archiviati nell'armadio tra le sue mutande... Stranezze familiari),ma ricordo uno scivolamento verso il basso. (Da 148 a 139, se non sbaglio).
Detect languageundefined
undefined
Text-to-speech function is limited to 200 characters
@liz io con l' età sono peggiorato. Non chiedermi perché ..Circa 10 punti...Ora non ho sottomano i test ( li ha mia madre archiviati nell' armadio tra le sue mutande...stranezze familiari)ma ricordo uno scivolamento verso il basso. ( da 148 a 139 se non sbaglio)...
io un po' ci spero nel "peggioramento" SE necessario per migliorare le abilità sociali ;-)
Commenti
Il cervello, ovvio
Sai che c'è!? Chissene!
Io sono apc, non sono un genio, forse, e soprattutto ho del talento, e sono una persona, che sbaglia, e che è anche capace di cose notevoli. A me non piace parlare di me stesso e preferisco siano gli altri a descrivermi per come mi vivono. Non mi sento migliore degli altri né più capace, difatti quando guardo una persona ne vedo l'essenza e non di certo questa roba (idem per l'aspie), anche se poi andandola a caraterizzare, ne risulta avere un peso specifico.
Nella mia testa sono ancora convinto che una persona capace deve saper fare tutto velocemente e senza mai sbagliare e quando questo non succede (spesso, per mille motivi poi) tendo a scoraggiarmi e penso di non essere abbastanza.
Sono tutte stupidaggini di cui sono consapevole e me ne sto liberando. Comunque avendo problemi con la depressione non aiuta ma tant'è. Non mi sono mai lamentato e non fa parte di me.
Per me il genio è colui il quale fa qualcosa che nessuno eccetto lui sarebbe in grado replicare. È fortemente caratterizzato dalla persona stessa. Per me il genio è l'impronta dell'essenza umana che si fonde con il talento. Quindi non basta essere talentuosi, serve essere molto talentuosi e poi anche umanamente e caratterialmente speciali.
Per me genio é qualcuno che fa qualcosa a cui nessuno aveva pensato dopo aver visto qualcosa che nessuno ha mai notato prima. L'intelligenza aiuta ma non basta essere bravi a svolgere un compitino.
Le persone con QI sopra 130 non sono geniali ma solo dotate (gifted é più espressivo), hanno un dono ma non é detto che poi lo sappiano usare. Anzi. In proporzione le persone meno intelligenti sfruttano meglio le proprio capacità; anche solo andando per tentativi.
Io ero così tanti anni fa, soprattutto a causa di fattori esterni. Poi da una parte son migliorato perché non mi piaceva e dall'altra alcune cose sono decisamente migliorate.
Migliorare è lavorare su chi siamo, limando i lati problematici facendo leva sulle proprie risorse e sviluppando i punti di forza, cercando di sviluppare una personalità armonica, che consenta di vivere in tale armonia con l'esterno. Nessuno dice che sia semplice.
Cambiare è snaturarsi. Diventare qualcun altro.
Una delle mie caratteristiche ad esempio è lo spirito critico. Mi piace fare "l'avvocato del diavolo", colui che, nei processi di beatificazione, da voce alla pars destruens. In una discussione lo faccio sempre. Con le idee altrui, a che nel caso coincidano con le mie, con le mie: quando trovo una "falla" o un'altra prospettiva di osservazione, la espongo (infatti molti lamentano che non si capisce mai cosa in fondo penso, ed allora rispondo che "in fondo" ai miei pensieri non arriverò mai poiché sono vivi e sempre in viaggio, in costante elaborazione -e che comunque è ininfluente al gusto di una bella discussione tesi-antitesi-(eventuale)sintesi).
Non sarò mai una che riesce a tacere. Sarebbe snaturarsi.
Posso tuttavia migliorare il modo di esporre i miei interventi e cercare di comprendere il momento in cui "non si può andare oltre" (di solito quando chi parla con me inizia a contraddirsi e a confondersi, ad agitarsi sulla sedia, a coprirsi la bocca con le mani, a girare la testa a destra e sinistra molte volte come in cerca di aiuto, oppure alzare quella è occhi verso l'alto), interrompermi e far intervenire il "lato ca..one", quello di umorista (incredibile-per i classici canoni-ma vero, sono bravissima a far ridere la gente.
Essere gifted è ottimo. Ma la "vera prova" di questa intelligenza è farla fruttare, come giustamente già osservato.
e chiedo qi Verbale e qi Perforformance come contribuiscono a formare il qi totale?