@BlackCrow ti svelo un piccolo segreto. Essere poliglotta significa parlare più di 5 lingue, però nessuno ti dice che effetti ha sul pensiero.
Conoscere poche lingue rende impossibile per una persona rendersi conto che sta pensando in una lingua. Ed è qui che inizia la parte interessante: una persona che conosce perfettamente 5 lingue o più si rende conto di questo, e riesce a staccarsi quasi completamente dai limiti linguistici della lingua madre, la stessa struttura del pensiero e il modo formulare il pensiero cambia.
Da lì in poi le altre lingue sono una passeggiata, ogni lingua diventa nulla di più che la semplice estensione del pensiero secondo strutture ripetitive che in parte già conosci, ma ognuna di esse viene espressa secondo una logica un po' diversa. Penso che ciò, in un certo senso, si possa considerare uno dei modi migliori per acquisire libertà all'interno della propria mente, e allo stesso tempo espanderla.
Ho imparato tutto ciò quasi per caso, scuole diverse, stati diversi, persone diverse. Uscire dalla propria bolla è il modo più efficiente di espandere la mente, senza che ci siano problemi di eco, almeno la mia esperienza mi porta a pensare questo.
Tutto appare sempre un po' diverso
quando lo si esprime, un po' falsato, un po' sciocco, sì, e anche questo è
bene e mi piace moltissimo, anche con questo sono perfettamente d'accordo,
che ciò che è tesoro e saggezza d'un uomo suoni sempre un po'
sciocco alle orecchie degli altri.
Metto qui l'estratto inerente al test censurando il nome. Ameno in quell'occasione la psicologa ha considerato "buoni" dei punteggi che presi nel singolo contribuivano ad andare sopra il 130. Lo stesso aggettivo "buono" che si usa quando fai bene un compito. Secondo me non viene visto come un malus in ambito di far bene i compiti che vuoi fare.
Non mi rispecchio più dove dice che prediligo le parole alle immagini.
Il profilo lì, veramente, è quello degli asperger verbosi e ampollosi... che vedono schemi nelle cose ma con poca bravura esecutiva e poco adattamento. Solo che probabilmente pure al momento del test non ero del tutto così. Credo di aver sempre prediletto il pensiero visivo ma forse quello verbale lo trovavo più facile da richiamare rapidamente in tempi utili al test.
Di fatto, basandoti solo sui numeri, tu dovresti essere meno rigido e meno schematico dato che vai sopra solo con quello spaziale.
Imparare una lingua nuova ti renderà più intelligente. Imparare a programmare, a disegnare, a comporre musica, a progettare qualcosa ti rende più intelligente. In generale, qualsiasi cosa fai, se ti porta ad imparare qualcosa che prima non sapevi fare, ti rende oggettivamente più intelligente. Perché il cervello attiva connessioni sinaptiche e neurali in base agli stimoli che riceve.
Dare le risposte giuste in un test a crocette cosa dovrebbe dimostrare?
Secondo me si é andato a perdere il punto della situazione.
Tutto appare sempre un po' diverso
quando lo si esprime, un po' falsato, un po' sciocco, sì, e anche questo è
bene e mi piace moltissimo, anche con questo sono perfettamente d'accordo,
che ciò che è tesoro e saggezza d'un uomo suoni sempre un po'
sciocco alle orecchie degli altri.
Prima di fare il wais 4 avevo scoperto casualmente l'esistenza dell'alto potenziale cognitivo. Ho consultato diverse fonti, italiane e non, fino a quando non mi sono convinto, fatti alla mano, di rientrare nella categoria e in particolare nel range 140 circa o highly gifted (in realtà ognuno mette dei punteggi di riferimento differenti per cui..). Quindi provo due test preliminari: un test normato usato per entrare nelle società ad alto QI, non mi interessava entrarci, ottenendo 147 s.d 15 e nel test preliminare del Mensa Danimarca invece l'ho scritto sopra). Successivamente mi reco da una psicologa esperta in queste cose, con la speranza di risolvere i blocchi mentali, o così li chiamavo allora, che erano peggiorati durante l'inizio del mio percorso universitario (pensavo di avere qualche problema mentale non riuscendo più a studiare e non solo). Dopo una visita, la stessa mi fa sapere che rientro nel profilo del'altro potenziale cognitivo, o meglio ne ha la certezza ma doveva verificarlo attraverso un test. Tuttavia il test, come potrà confermare @FabrizioVader dato che ne abbiamo parlato insieme, è stato quanto di più "assurdo" ci possa stare, per come mi è stato somministrato e per come è stato svolto in generale, perciò oltre a punteggi piuttosto errati , risulterebbe poco veritiero anche per stimarne un profilo cognitivo. Difatti la stessa psicologa dopo il test mi da ragione. Vi dico soltanto che ho fatto 17 in somiglianze e 5 in informazione e non perché non sapessi rispondere alle domande. Per cui anche volendo rispondere non potrei esserti utile. Ti posso dire però quelli somministrati correttamente: aritmetica dove ho preso 10 (sono una frana nei calcoli a mente e l'ho sempre detto), nel cifrario dove ho preso 13 (sono anche disgrafico, dislessico e disortografico per cui avendo una cattiva coordinazione oculo motoria per me rappresenta un ottimo punteggio, mi sono più preoccupato a scrivere i simboli correttamente che altro), somiglianze 17. Inoltre nello span di memoria riesco a ricordare 8 cifre in avanti e 7 indietro. Ho poco da nascondere e non era mia intenzione farti sentire fuori luogo. Se però ti sei sentito così, dovresti chiederti "perchè?".
Ho poco da nascondere e non era mia intenzione farti sentire fuori luogo. Se però ti sei sentito così, dovresti chiederti "perchè?".
Si. Mi sono anche chiesto come mai, a livello di pensiero, non sembra esserci un vero riscontro.
Mi spiego meglio.
Su alcuni ho il dubbio, ho l'impressione che stiano dicendo delle cose non vere al solo scopo di discolparsi (per gli errori commessi durante il percorso formativo).
Perché può starci che a un ragazzo con un alto potenziale cognitivo succeda un incidente di percorso.
Ma quel ragazzo se ha davvero un alto potenziale cognitivo è comunque in grado di mostrarlo attraverso una serie di ragionamenti intelligenti.
Invece non noto una netta differenza di pensiero.
Per questo motivo mi viene spontaneo chiedere i certificati.
Vorrei capirci di più.
Vorrei capire come mai persone con un alto potenziale cognitivo si presentano alla stregua di persone con un potenziale cognitivo nella media.
Ho letto addirittura che una persona con un alto potenziale cognitivo dovrebbe ricevere uno stipendio di cittadinanza di 1000 euro.
Ti posso dire che io la differenza la noto più in ambito accademico che nella vita quotidiana dove si nota in genere meno. In particolare i miei compagni di corso, provenienti dal liceo scienze applicate ed io studio fisica, pur avendo già visto determinati argomenti fanno fatica a seguire, risolvere esercizi e comprendere gli argomenti se non dopo averli visti tante volte ed essersi confrontati. Io ero molto meno preparato e nonostante ciò capivo al volo. In realtà ho parecchi aneddoti da raccontare a riguardo. Quindi io sono d'accordo con te quando dici quelle cose. Invece posso aggiungere dicendo che molto dipende anche dal livello di complessità e di approfondimento e di preparazione riguardo un determinato argomento. Io avevo un compagno di corso certificato 132 wais 4 ed io non lo ritenevo più sveglio di me, nonostante questo lui era più preparato ed era indubbiamente intelligente, notavo le sue capacità più volte ed era l'unico del mio corso, insieme a me, a capire gli argomenti al volo, se non prima ancora che fossero completamente spiegati, finendo spesso per discuterne insieme positivamente. Ad esempio quando si parlava di dimostrare qualcosa, ancor prima che fosse scritto alla lavagna, avevamo già idea di cosa si sarebbe dovuto fare e come. Ripeto lui era molto bravo, studiava giorno e notte per davvero.
Ragazzi perdonatemi la domanda idiota (non ho capito neanche se è pertinente che mi permetto di scrivere qui avendo un QI totale <130): ma è possibile superare la soglia del 130 di QI e non essere gifted? Intendo dire senza avere le caratteristiche distintive della neurodiversità gifted (per es. pensiero arborescente)?
Piuttosto che maledire il buio è meglio accendere una candela - Lao Tze
Tra l'altro secondo me @Pavely ha avuto una buona idea: garantire un certo stipendio per permettere alla persona plusdotata di poter lavorare come risolutore di problemi e organizzatore di idee in modo tale da trovare utile sia il suo impiego che la possibilità di non doversi preoccupare della parte economica. Alla fine è una sorta di lavoro e questo credo sia il succo del suo messaggio.
Ragazzi perdonatemi la domanda idiota (non ho capito neanche se è pertinente che mi permetto di scrivere qui avendo un QI totale <130): ma è possibile superare la soglia del 130 di QI e non essere gifted? Intendo dire senza avere le caratteristiche distintive della neurodiversità gifted (per es. pensiero arborescente)?
No sarebbe un contro senso, a meno che tu non intenda fare un test, barare e far lievitare il punteggio solamente per averlo scritto. Se invece ti riferissi all'avere alcune caratteristiche pur non essendolo mi risulterebbe assurdo. Magari hai dei picchi in alcuni campi che nel complessivo ti portano ad avere un punteggio inferiore. Inoltre il punteggio è qualcosa che è stato creato ai fini del test per cui sarebbe chiaramente da indagare cosa ti permette di avere quella qualità gifted che poi nel complessivo non viene fuori quel quadro e dal mio punto di vista sarebbe spiegabile con picchi in determinati campi. Posso sbagliare
Tra l'altro secondo me @Pavely ha avuto una buona idea: garantire un certo stipendio per permettere alla persona plusdotata di poter lavorare come risolutore di problemi e organizzatore di idee in modo tale da trovare utile sia il suo impiego che la possibilità di non doversi preoccupare della parte economica. Alla fine è una sorta di lavoro e questo credo sia il succo del suo messaggio.
Non mi puoi scrivere questo. Sul serio, dimmi che stai scherzando.
Tra l'altro secondo me @Pavely ha avuto una buona idea: garantire un certo stipendio per permettere alla persona plusdotata di poter lavorare come risolutore di problemi e organizzatore di idee in modo tale da trovare utile sia il suo impiego che la possibilità di non doversi preoccupare della parte economica. Alla fine è una sorta di lavoro e questo credo sia il succo del suo messaggio.
Non mi puoi scrivere questo. Sul serio, dimmi che stai scherzando.
Forse io ho letto diversamente il messaggio. Mi spiego: se alle persone venisse concessa una sorta di entrata garantita minima di sussistenza magari legata ad alcuni incarichi da completare, credo che sarebbe una bella idea. In quel caso sarebbe un esempio di questa applicata ai gifted. Io però in questa materia non sono ferrato, anzi e non penso che i gifted debbano avere delle esclusive. Io il post l'ho letto così. Tu come lo hai letto?
Il profilo lì, veramente, è quello degli asperger verbosi e ampollosi... che vedono schemi nelle cose ma con poca bravura esecutiva e poco adattamento. ..
Il discorso dal mio punto di vista è pura demagogia.
Tanto per cominciare lo stipendio sarebbe troppo alto. 1000 euro è una cifra che non esiste.
Non hanno bisogno di un incentivo in denaro e un programma nazionale per trovarsi un lavoro. Se non si sono sistemati prima, non sarà di certo la promessa di uno stipendio garantito a cambiare le cose.
Molti di loro potrebbero decidere di usare quella parte in denaro, il suddetto stipendio di cittadinanza, come una pensione.
La legge è questa:
Si entra per plusdotazione
Al plusdotato sarà erogato uno stipendio di 1000 euro e, oltre questo, sarà aiutato per superare il deficit mentale e sociale.
Il plusdotato garantisce impegno e partecipazione.
Edit: Scusate gli errori, ma questa storia mi ha preso male.
@Domenico Non saprei dirti quanto io sia gifted, ne se effettivamente ho qualcosa di speciale (e probabilmente la risposta è NO), ma il mio pensiero non è né arborescente, e neppure lineare. Penso dualisticamente, chiaralmente e multidirezionalmente allo stesso tempo. Non saprei in quanti pensano nel mio stesso modo o se magari è una cosa comunissima che sanno fare tutti, però mi piace pensare che il modello di cui parlo sia riconducibile a una ipersfera.
Tutto appare sempre un po' diverso
quando lo si esprime, un po' falsato, un po' sciocco, sì, e anche questo è
bene e mi piace moltissimo, anche con questo sono perfettamente d'accordo,
che ciò che è tesoro e saggezza d'un uomo suoni sempre un po'
sciocco alle orecchie degli altri.
Grazie della risposta @BlackCrow e se sbagli credo che siamo in due :-)
Sono perfettamente d'accordo col discorso sui picchi di abilità. La mia curiosità è più sul rapporto tra natura/cultura.
Mi sembra che le ultime ricerche sull'intelligenza dimostrano che ne esistono più di una, a dire la verità che l'intelligenza è dominio specifica e perciò non esiste un unica matrice neurocognitiva a monte (stile grammatica universale di Chomsky) che possa applicarsi a tutti i tipi di problem solving (anche lontani fra di loro come l'aritmetica e l'orecchio assoluto per dirne due).
Il dubbio che mi rimane, e uso il mio caso come riferimento, è che se il mio funzionamento localizzato al QI verbale è genuinamente gifted ma solo in quell'area, allora le prestazioni che ne vengono fuori potrebbero derivare anche da una strada diversa: ovvero ragionare come un gifted senza avere la "potenza del motore" di un gifted. L'unico esempio che mi viene in mente è il cosiddetto pensiero arborescente in quanto è comune a tutti i gifted ma non potrebbe pure in se essere modellizzato (stile PNL) e utilizzato da chi non è gifted? Scusa la citazione ma il padre della sociologia Georg Simmel diceva: "non bisogna essere Cesare per pensare come Cesare"
Perdonami il discorso contorto ma è un tarlo che non riesco facilmente a togliermi dalla testa. :-)
P.S. mi sono sbagliato, il pensiero arborescente non è comune a tutti i gifted, grazie a @Jin_Nemo_Oudeis per la sua testimonianza.
Piuttosto che maledire il buio è meglio accendere una candela - Lao Tze
@FabrizioVader no tu lo mascheri molto bene quell'aspetto. O per lo meno sei uno di quelli che quando si accorge del troppo bianco/nero si mette in modalità "Accetto tutti" per non cadere
Tra l'altro secondo me @Pavely ha avuto una buona idea: garantire un certo stipendio per permettere alla persona plusdotata di poter lavorare come risolutore di problemi e organizzatore di idee in modo tale da trovare utile sia il suo impiego che la possibilità di non doversi preoccupare della parte economica. Alla fine è una sorta di lavoro e questo credo sia il succo del suo messaggio.
Non mi puoi scrivere questo. Sul serio, dimmi che stai scherzando.
Forse io ho letto diversamente il messaggio. Mi spiego: se alle persone venisse concessa una sorta di entrata garantita minima di sussistenza magari legata ad alcuni incarichi da completare, credo che sarebbe una bella idea. In quel caso sarebbe un esempio di questa applicata ai gifted. Io però in questa materia non sono ferrato, anzi e non penso che i gifted debbano avere delle esclusive. Io il post l'ho letto così. Tu come lo hai letto?
Io sono per: chi ottiene più risultati merita di più. Se ottieni risultati è giusto esser pagati per continuare. Non mi fiderei del QI a tal fine, ma valuterei esattamente la capacità risolutiva sulla base della risoluzione stessa. Che poi è il già diffusissimo modello accademico standard.
D'altronde questo sistema ti garantisce la certezza, sostituiresti una previsione con l'avveramento stesso?
Io sapevo che il QI è un ottimo predittore della performance accademica e della perseveranza nel lavoro ma molto povero da solo quando si tratta di predirre gli achievements nella vita.
Piuttosto che maledire il buio è meglio accendere una candela - Lao Tze
Mi aspetterei solo una correlazione positiva che oscilla molto a seconda dei settori. In ogni caso aspetterei che ogni previsione venga confermata, altrimenti può pure essere una persona che non otterrà troppo fino a prova contraria.
Il discorso lo cambierei solo se si trattasse di un lavoro che richiede scelte rapide in poco tempo, solo in tal caso preferirei quelli con alto QI. Ma sulla risoluzione dei problemi a freddo è diverso perché si azzera la performance necessaria e il wais non ti dà tempo per vedere fino a quali idee puoi arrivare.
Sono d'accordo con te @Marcof soprattutto nell'ultima parte del tuo post perché un manuale di psicodiagnostica che sto leggendo dice che hanno sottoposto a bambini gifted sia la WISC che separatamente dei test psicometrici che valutino la creatività e l'innovazione e hanno scoperto che fra le due tipologie di test non c'è proprio correlazione statistica. In parte perché la WISC/WAIS misura facoltà di intelligenza ben determinate e circoscritte ma non dice nulla (o poco) sulle potenzialità creative dell'individuo.
Piuttosto che maledire il buio è meglio accendere una candela - Lao Tze
Sono d'accordo con te @Marcof soprattutto nell'ultima parte del tuo post perché un manuale di psicodiagnostica che sto leggendo dice che hanno sottoposto a bambini gifted sia la WISC che separatamente dei test psicometrici che valutino la creatività e l'innovazione e hanno scoperto che fra le due tipologie di test non c'è proprio correlazione statistica. In parte perché la WISC/WAIS misura facoltà di intelligenza ben determinate e circoscritte ma non dice nulla (o poco) sulle potenzialità creative dell'individuo.
E' risaputo dell'assenza di correlazione inoltre va aggiunto che la differenza non viene notata soltanto nel breve ma anche nel lungo, non a caso i test per le società ad alto qi sono spesso senza limiti di tempo o comunque relativamente lunghi.
Qualche anno fa provai a vedere uno di quei test senza tempo. Notai però che sono basati solo sulla ricerca di pattern tra oggetti, che è una categoria che mi dà risultati molto diversi dal QIT. Forse non ho mai visto uno che valuta le idee nel lungo termine rimanendo pure ben omogeneo nei settori.
@Domenico Potrebbe sorprenderti quante cattive abitudini riducono la potenza di calcolo che le persone hanno a disposizione. Trovo che sia inutile discutere di chi ha in testa l'hardware più potente. La vera differenza la fa sempre e comunque il software che lo supporta, e quanto questo é ottimizzato.
Ho visto persone più intelligenti di me sprecare il loro potenziale per gambling, videogiochi online, ragazze facili e droga.
Tutto appare sempre un po' diverso
quando lo si esprime, un po' falsato, un po' sciocco, sì, e anche questo è
bene e mi piace moltissimo, anche con questo sono perfettamente d'accordo,
che ciò che è tesoro e saggezza d'un uomo suoni sempre un po'
sciocco alle orecchie degli altri.
La mia non era una domanda esistenziale sulla mia presunta giftedness ma una domanda intellettualoide che partiva dal presupposto che più l'intelligenza è culture free più è genuina ( @BlackCrow che ne pensi? ).
Però hai ragione, è in gran parte un pregiudizio, anche se non volevo fare confronti con nessuno.
Piuttosto che maledire il buio è meglio accendere una candela - Lao Tze
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Conoscere poche lingue rende impossibile per una persona rendersi conto che sta pensando in una lingua. Ed è qui che inizia la parte interessante: una persona che conosce perfettamente 5 lingue o più si rende conto di questo, e riesce a staccarsi quasi completamente dai limiti linguistici della lingua madre, la stessa struttura del pensiero e il modo formulare il pensiero cambia.
Da lì in poi le altre lingue sono una passeggiata, ogni lingua diventa nulla di più che la semplice estensione del pensiero secondo strutture ripetitive che in parte già conosci, ma ognuna di esse viene espressa secondo una logica un po' diversa. Penso che ciò, in un certo senso, si possa considerare uno dei modi migliori per acquisire libertà all'interno della propria mente, e allo stesso tempo espanderla.
Ho imparato tutto ciò quasi per caso, scuole diverse, stati diversi, persone diverse. Uscire dalla propria bolla è il modo più efficiente di espandere la mente, senza che ci siano problemi di eco, almeno la mia esperienza mi porta a pensare questo.
Ameno in quell'occasione la psicologa ha considerato "buoni" dei punteggi che presi nel singolo contribuivano ad andare sopra il 130. Lo stesso aggettivo "buono" che si usa quando fai bene un compito. Secondo me non viene visto come un malus in ambito di far bene i compiti che vuoi fare.
Non mi rispecchio più dove dice che prediligo le parole alle immagini.
Ma questo non cambia nulla.
Sei ciò che sei.
※
C'è scritto che prediligi l'aspetto Verbale perché sei neurotipico.
(Ma questo lo sai già)
Solo che probabilmente pure al momento del test non ero del tutto così. Credo di aver sempre prediletto il pensiero visivo ma forse quello verbale lo trovavo più facile da richiamare rapidamente in tempi utili al test.
Di fatto, basandoti solo sui numeri, tu dovresti essere meno rigido e meno schematico dato che vai sopra solo con quello spaziale.
Dare le risposte giuste in un test a crocette cosa dovrebbe dimostrare?
Secondo me si é andato a perdere il punto della situazione.
ps. qualcuno di voi è intollerante al glutine?
Non saprei dirti quanto io sia gifted, ne se effettivamente ho qualcosa di speciale (e probabilmente la risposta è NO), ma il mio pensiero non è né arborescente, e neppure lineare. Penso dualisticamente, chiaralmente e multidirezionalmente allo stesso tempo. Non saprei in quanti pensano nel mio stesso modo o se magari è una cosa comunissima che sanno fare tutti, però mi piace pensare che il modello di cui parlo sia riconducibile a una ipersfera.
Io sono per: chi ottiene più risultati merita di più. Se ottieni risultati è giusto esser pagati per continuare.
Non mi fiderei del QI a tal fine, ma valuterei esattamente la capacità risolutiva sulla base della risoluzione stessa. Che poi è il già diffusissimo modello accademico standard.
D'altronde questo sistema ti garantisce la certezza, sostituiresti una previsione con l'avveramento stesso?
Il discorso lo cambierei solo se si trattasse di un lavoro che richiede scelte rapide in poco tempo, solo in tal caso preferirei quelli con alto QI. Ma sulla risoluzione dei problemi a freddo è diverso perché si azzera la performance necessaria e il wais non ti dà tempo per vedere fino a quali idee puoi arrivare.
Ho visto persone più intelligenti di me sprecare il loro potenziale per gambling, videogiochi online, ragazze facili e droga.